Palermo, inscenavano falsi incidenti per truffare assicurazioni: 23 arresti

soldida TGCOM24

Una organizzazione che nella zona di Partinico (Palermo) aveva messo a segno decine di truffe nei confronti di compagnie assicurative automobilistiche, è stata smantellata dalla polizia. Eseguite 23 misure cautelari a carico di altrettanti soggetti ritenuti, a vario titolo, inseriti in un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni di note compagnie assicurative.

L’inchiesta è stata coordinata dal sostituto procuratore Calogero Ferrara. Le indagini, condotte anche con intercettazioni telefoniche e riprese video, hanno permesso di registrare i meccanismi di una truffa messa a segno in modo sistematico da un’organizzazione ben rodata. A farne parte, con compiti distinti, una serie di professionisti tra avvocati, periti assicurativi e impiegati postali. Anche per loro sono scattati gli arresti.

Per compiere la truffa è stato sfruttato un vasto appezzamento di terreno a Partinico, utilizzato come pista di collisione dove provocare gli incidenti che poi sarebbero stati denunciati come reali ed avrebbero portato a lauti risarcimenti da parte delle compagnie assicurative. I finti scontri e tamponamenti sarebbero stati circa 300, costruiti ad arte per truffare una trentina di compagnie assicurative. Per 28 delle 117 persone finite nell’inchiesta scatta anche l’aggravante dell’associazione a delinquere.

Torna truffa web con amico in difficoltà

polpostda Ansa

Torna la truffa via mail di un sedicente amico che dice di trovarsi in grande difficoltà all’estero dopo il furto del portafoglio e dei documenti. Come informa la polizia postale di Bolzano, ha infatti ripreso piede questa tecnica di furto di identità digitale tramite il cosiddetto ‘phishing’. Un altoatesino ha scoperto di essere rimasto vittima di una truffa, solo dopo aver inviato 2.000 euro al falso amico, quando quello vero gli ha scritto per tutt’altro motivo.

Polizia chiede soldi via pc,ma e’ truffa

100 euroda Ansa.it

La polizia postale di Bolzano mette in guardia da una truffa in internet: il pc si blocca improvvisamente e sul monitor appare l’intestazione della polizia postale che impone il pagamento di 100 euro per sbloccare il sistema.

In piu’ – in stile orwelliano – l’utente vede se stesso in un quadratino tramite la propria webcam, come se venisse spiato.

La polizia invita a segnalare eventuali tentativi di truffa e di tenere sempre aggiornato il programma antivirus sul proprio computer.

Sulmona: occhio al “colpo di frusta”

da Polizia di Stato

Al pronto soccorso di Sulmona le persone coinvolte negli incidenti erano sempre le stesse e accusavano sempre lo stesso disturbo. È questo che ha insospettito i poliziotti del commissariato, che dopo una lunga indagine, durata 14 mesi, hanno denunciato 47 persone per truffa alle assicurazioni.

Tra di esse anche due medici che collaboravano con l’agenzia di infortunistica stradale.

Analizzando i referti del pronto soccordo locale, gli agenti sono risaliti agli incidenti stradali dove, regolarmente, venivano coinvolte due o tre autovetture con quattro o cinque persone ferite che si trovavano all’interno della vettura tamponata.

Sentendo le persone coinvolte, i poliziotti del commissariato si sono resi conto che le persone coinvolte non si conoscevano tra loro e non sapevano fornire alcuna indicazione dull’incidente stradale o rilasciavano versioni contrastanti tra loro.

Punto in comune, in tutti i casi, era la gestione della pratica infortunistica da parte della stessa agenzia di Sulmona.

Gli investigatori hanno scoperto che il titolare dell’agenzia e due suoi conoscenti, individuavano le persone da coinvolgere, promettendo guadagni facili o favori di altro tipo, e organizzavano il finto incidente, sfruttando il fatto che è obbligatoria la sola perizia sul veicolo che ha subito il sinistro e non su quello che lo ha causato.

Quindi, utilizzando auto già danneggiate o danneggiandole appositamente, riuscivano a farsi riconoscere il risarcimento da parte delle assicurazioni.

Solo in due occasioni i periti si sono resi conto di trovarsi di fronte a casi sospetti: nel primo, il perito ha chiesto di visionare il veicolo che aveva causato il sinistro, e verificato che non c’erano danni compatibili con la dinamica, ha sospeso il risarcimento; nel secondo, la compagnia ha addirittura dato mandato ad un investigatore privato per poter far luce sull’incidente.

Ciascun falso incidente ha fruttato tra i 16 mila e i 20 mila euro di risarcimento.

Occhio alle truffe: la scusa del rilevatore del gas

 

Sono molte le tecniche che i truffatori mettono in atto con grande bravura per spillare soldi, specialmente alle persone anziane.

Proprio per dare alle persone la possibilità di difendersi meglio dagli imbroglioni, raccoglieremo in questa sezione, denominata “Occhio alle  truffe”, le tipologie dei raggiri più diffusi.

Vi spiegheremo come avvengono questi reati e quali sono, in genere, le persone prese di mira, in modo da richiamare l’attenzione delle potenziali  vittime, ma soprattutto dei loro familiari o conoscenti.

Una premessa sempre valida: specialmente per le truffe in casa, il consiglio migliore da seguire è quello di non far entrare estranei nella  propria abitazione, qualsiasi possa essere la scusa; in caso di dubbi, chiamare il 113 per farsi aiutare.

La descrizione delle truffe è resa più semplice ed efficace attraverso la pubblicazione di video realizzati dalla redazione di “Striscia  la notizia” che mettono in scena le situazioni più ricorrenti, anche se, naturalmente, l’abilità dei malviventi sta spesso nel cambiare  alcuni particolari per non esser prevedibili.

La descrizione delle truffe

occhio alle truffe il rilevatore di gas La scusa del rilevatore di gas

Con la scusa di installare un rilevatore di fughe di gas, due finti operatori dell’azienda del gas riescono ad entrare in casa della vittima e    senza destare alcun sospetto gli rubano gli oggetti di valore. Si tratta di un raggiro molto diffuso ma che si può prevenire se si conosce    la tecnica usata.

Occhio alle truffe: i falsi funzionari del catasto

da Polizia di Stato

Molte sono le tecniche che i truffatori mettono in atto con mestiere e abilità per spillare soldi alla gente, specialmente alle persone  anziane.

Proprio per dare ai cittadini la possibilità di difendersi dagli imbroglioni, stiamo raccogliendo in questa sezione, chiamata appunto “Occhio  alle truffe”, gli inganni più diffusi.

Ma come avvengono questi reati e chi sono i soggetti presi di mira?
È facile scoprirlo, grazie ai video realizzati da “Striscia la notizia”, partner della Polizia di Stato in questa caccia ai furfanti. Ogni  settimana una truffa diversa, per mettere in guardia i nostri utenti e per renderli partecipi delle situazioni più ricorrenti.
E ricordatevi: se siete in casa non fate mai entrare estranei. Se avete un dubbio, qualsiasi dubbio, chiamate subito il 113!

 

La descrizione delle truffe

Occhio alle truffe i falsi funzionari del catasto Il raggiro dei    falsi funzionari del catasto

Anche falsi funzionari del catasto riescono a compiere la loro truffa. È il caso che trattiamo questa settimana in maniera che conoscendo il    modo in cui agiscono i delinquenti si può evitare il raggiro

Pacco e contropacco a Domodossola: 11 arresti per truffa

da Polizia di Stato

Truffa con pacco e contropacco a Domodossola. La più classica delle truffe che il luogo comune  colloca a Napoli si è invece realizzata ad una manciata di chilometri dalla Svizzera. Gli 11 arrestati di questa mattina individuavano le  loro vittime tra facoltosi imprenditori o rappresentanti di grosse società intenzionati a vendere immobili costosi o capannoni industriali.

A questo punto i truffatori si presentavano come intermediari alle dipendenze di una società londinese interessata alla transazione.

Dopo una serie di incontri preliminari gli intermediari pretendevano però, prima del rogito, di vedere il denaro in contanti che sarebbe  spettato loro per l’opera prestata. E qui scattava la truffa: un componente della banda contava il denaro mettendolo in una valigia con doppio  fondo e con rapide manovre si impossessava del denaro vero scambiandolo con quello falso precedentemente preparato.

L’operazione svolta dagli agenti della frontiera di Domodossola e del commissariato del piccolo centro piemontese, ha interessato le squadre mobili  di Verbania e Torino e dei commissariati di Monza, Busto Arsizio, Ivrea e Vigevano.

Nel corso delle perquisizioni la polizia ha sequestrato valigette con il doppio fondo e soldi falsi pronti per esser rifilati alla prossima  vittima.

Internet: attenzione alla “multa online” è una truffa

da Polizia di Stato

La polizia postale e delle comunicazioni mette in guardia gli utenti della Rete sulla diffusione di un virus  informatico che blocca il computer facendo comparire una schermata che impone il pagamento di 100 euro per poter poi ricevere il codice di sblocco  del sistema.

L’immagine che compare riproduce fedelmente l’intestazione del Cnaipic (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle  infrastrutture critiche) l’ufficio di Polizia che si occupa della prevenzione e della repressione dei crimini informatici.

Si tratta ovviamente di una riproduzione abusiva che non ha nulla a che fare con il vero ufficio della Polizia di Stato che non chiederebbe mai il  pagamento di una somma di denaro a nessun titolo.

Si tratta invece di un pagina presente su un server russo con la quale si tenta di trarre in inganno i navigatori del web facendo leva sul timore  che può incutere l’intestazione della pagina stessa, anche perché essa compare in conseguenza dell’accesso, da parte dell’utente, a  siti per adulti.

L’invito della polizia postale e delle comunicazioni è di dotarsi di un antivirus da tenere sempre aggiornato, di navigare mediante la  predisposizione di un account utente e non con diritti di amministrazione e soprattutto di non pagare nulla a nessuno. Per maggiori informazioni  consultare il sito del Commissariato di p.s. online.

Falsi corsi per falsi poliziotti, scoperta truffa in Sicilia

da Polizia di Stato

Bastava pagare da 500 a 700 euro e si  riceveva il kit del perfetto “agente” di polizia stradale. Questa è la truffa messa in piedi da 5 siciliani a Caltanissetta.

Con sei ore di corso ed un esame teorico-pratico gli aspiranti “agenti” della polizia stradale acquisivano il diritto di indossare una pettorina,  avere in dotazione paletta e lampeggiante blu e mettersi in tasca un tesserino di riconoscimento. In almeno un caso è stato addirittura  simulato un posto di blocco per il superamento dell’esame.

Non paghi i truffatori attribuivano ai corsisti anche i gradi: si andava dal grado di “agente” a quello di “commissario capo” di questa  specialità.

Tutto falso ovviamente e tutto documentato dagli agenti, quelli veri, della Digos di Caltanissetta che in occasione di una visita di  un’autorità in provincia avevano notato questi strani “colleghi” che si davano un gran da fare in mezzo alla strada con paletta e pettorina.

La polizia ha sequestrato complessivamente 37 tessere plastificate con la scritta “Servizio di polizia stradale” , 9 pettorine, 8 palette in  dotazione alla polizia, 4 lampeggianti, 3 pass di autorizzazione al parcheggio, 18 autorizzazioni a detenere palette, casacche e lampeggianti e 16  attestati di partecipazione ai corsi di “polizia stradale”.

Occhio alle truffe: la scusa della tintoria

da Polizia di Stato

Sono molte le tecniche che i truffatori mettono in atto con grande bravura per spillare soldi, specialmente alle persone anziane.

Proprio per dare alle persone la possibilità di difendersi meglio dagli imbroglioni, raccoglieremo in questa sezione, denominata “Occhio alle truffe”, le tipologie dei raggiri più diffusi.

Vi spiegheremo come avvengono questi reati e quali sono, in genere, le persone prese di mira, in modo da richiamare l’attenzione delle potenziali vittime, ma soprattutto dei loro familiari o conoscenti.

Una premessa sempre valida: specialmente per le truffe in casa, il consiglio migliore da seguire è quello di non far entrare estranei nella propria abitazione, qualsiasi possa essere la scusa; in caso di dubbi, chiamare il 113 per farsi aiutare.

La descrizione delle truffe è resa più semplice ed efficace attraverso la pubblicazione di video realizzati dalla redazione di “Striscia la notizia” che mettono in scena le situazioni più ricorrenti, anche se, naturalmente, l’abilità dei malviventi sta spesso nel cambiare alcuni particolari per non esser prevedibili.

La descrizione delle truffe

La scusa della tintoria

I truffatori per mettere in pratica questo raggiro si appostano davanti a una lavanderia e aspettano l’arrivo di una persona anziana. Una volta individuata la vittima, uno dei due segue la persona per vedere dove abita, mentre l’altro entra nella lavanderia e si fa dare la carta dove vengono avvolti i vestiti una volta lavati.