L’indagine è collegata agli scioglimenti dei Comuni Operazione congiunta di Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di finanza nel foggiano che è stata battezzata “Mari e Monti”. Sono scattate le manette sia nella città di Foggia sia in altre cittadine dell’hinterland come Mattinata, Monte Sant’Angelo e Manfredonia. Nel mirino degli inquirenti il Clan Libergolis con radici nel paese di Monte Sant’Angelo. A capo c’è il boss detenuto E. Mucci. Prima del blitz era scattato il 41 bis per tre soggetti e per altre 37 persone si sono aperte le porte del carcere. I capi di accusa sono stati molti. Si va dal traffico di stupefacenti a furto con e senza scasso, false proprietà di beni mobili e immobili, attività di estorsione con minacce e in generale associazione mafiosa che rappresenta l’ipotesi di reato più pesante. Le forze dell’ordine hanno posto sotto sequestro beni per 10 milioni di euro. L’operazione ha visto il coordinamento di importanti istituzioni antimafia come sono la Direzione distrettuale antimafia di Bari e la direzione nazionale antimafia. A capo il gip Valeria Isabella Valenzi.
Tre persone si trovavano già al 41Bis, altre 37 sono state condotte in carcere, tra cui una donna. Domiciliari per altre due persone, un uomo e una donna. Ben 48 le ipotesi di accusa, tra cui associazione mafiosa (per 25 indagati), traffico di droga, estorsioni, rapine, furto, favoreggiamento, intestazione fittizia di beni. Sequestrati beni per 10 milioni. L’indagine è diretta dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia. Il gip è Valeria Isabella Valenzi. Nelle indagini hanno partecipato anche 18 pentiti che con le loro informazioni hanno permesso la riuscita dell’operazione.
Il procuratore antimafia Giovanni Melillo ha espresso la propria soddisfazione per quanto ottenuto in quanto si è andati a colpire una delle famiglie più potenti presenti nel territorio. Ed era da molto tempo che il clan Libergolis dettava legge purtroppo anche attraverso dei soggetti detenuti in carcere. Si è andati a smantellare una realtà altamente pericolosa, basti pensare che altri 7 indagati sono stati uccisi nel corso delle indagini. Anche il procuratore di Bari, Roberto Rossi si è detto soddisfatto, soprattutto della buona riuscita dell’azione congiunta contro uno dei clan più violenti e organizzati.
Direttore Umberto Buzzoni
Foto Polizia di Stato