di Corriere.it
A Bresso è caccia al batterio-killer. Nel paese di 26 mila abitanti al confine di Milano, i tecnici dell’Asl prelevano campioni d’acqua dalle case ed esaminano le fontane. Bisogna scoprire qual è l’origine del contagio di legionella che ha colpito sei abitanti. Tutti nel giro di pochi giorni, tutti oltre i 70 anni e tutti abitanti nella zona a nord-est. Uno è appena deceduto.
In Italia si ammalano di legionella 1.300 persone all’anno. Quello che colpisce nel caso di Bresso è la simultaneità delle infezioni e la vicinanza delle abitazioni. La malattia non si trasmette da persona a persona, ma respirando goccioline d’acqua infetta. I sei ammalati, allora, sono stati tutti in uno stesso locale pubblico con impianti di condizionamento difettosi? Oppure hanno inalato vapore acqueo infetto, magari proveniente dalle torri di evaporazione dei grandi impianti di climatizzazione sui tetti? O si sono contagiati proprio con l’acqua di casa, per problemi dell’acquedotto? Per il momento, non ci sono risposte. Così gli abitanti sono stati invitati dall’amministrazione comunale a non farsi la doccia, ad adottare precauzioni nell’uso dell’acqua calda dei rubinetti di casa e a non irrigare i giardini con pompe a spruzzo.
I tecnici sono al lavoro. L’allarme è scattato la scorsa settimana quando, uno dopo l’altro, i sei anziani si sono presentati nei Pronto soccorso della zona con sintomi simili alla polmonite. Febbre alta, tosse, difficoltà respiratorie. Le analisi di laboratorio non hanno lasciato dubbi: era legionella. Sono scattati i ricoveri negli ospedali di Niguarda, Sacco, Cinisello Balsamo e Multimedica. E, dal momento che è obbligatorio denunciare i casi di contagio all’autorità sanitaria, presto i medici dell’Asl si sono trovati davanti il quadro preoccupante.
Il sindaco di Bresso, Ugo Vecchiarelli, ha pubblicato sul sito internet del Comune un decalogo anti-legionella. «Non intendiamo sottovalutare quanto è avvenuto e vogliamo proseguire nell’opera di prevenzione e informazione – dice -. La legionella può colonizzare gli impianti idrici in alcune parti in cui l’acqua ristagna a lungo e nei punti terminali quando non si fa adeguata manutenzione, ad esempio nei soffioni delle docce incrostate da calcare». Oscar Di Marino, uno dei maggiori esperti italiani di legionella, sottolinea: «L’habitat ideale del batterio è l’acqua calda, in particolare se la temperatura è compresa fra i 25 e i 55 gradi. La legionella si trasmette attraverso le particelle d’acqua nebulizzate da un impianto di condizionamento, dall’attrezzatura di un dentista, persino da certe fontane ornamentali. Tutti gli ospedali lombardi sono attrezzati bene per curarla».
I più a rischio sono gli anziani, chi è affetto da patologie croniche, gli immunodepressi. È il motivo per cui l’amministrazione comunale di Bresso li mette in allerta: «All’insorgere di difficoltà respiratorie e febbre è opportuno rivolgersi al più presto al medico».