Asti, Operazione antidroga “Fiori dell’Est” della Polizia di Stato

 

La Polizia di Stato di Asti, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo, ha eseguito numerose misure cautelari emesse dal G.I.P. del Tribunale di Asti, su richiesta della Procura, nell’ambito di un’indagine che vede coinvolti diversi cittadini italiani e stranieri, per spaccio di sostanze stupefacenti, rapine, estorsioni e lesioni personali. L’operazione si è svolta in collaborazione con le Squadre Mobili di Torino, Alessandria, Cuneo, Vercelli, Novara, Verbania, Biella, Aosta, Genova e Pavia e con l’ausilio degli agenti del Reparto Prevenzione Crimine di Torino e di 6 Unità Cinofile della Polizia di Stato e Polizia Penitenziaria. 42 sono le persone indagate nella maxi operazione che dall’alba vede l’impiego di 130 poliziotti dei vari Uffici Investigativi sopra citati. Sono in corso inoltre, in Asti e provincia, anche numerose perquisizioni locali e poste sotto sequestro autovetture di grossa cilindrata ed un lussuoso alloggio ubicato nelle vicinanze del centro storico di Asti.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

MILANO: OPERAZIONE FLASHBACK

La Polizia di Stato, a Milano, ha dato esecuzione ad una serie di perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di noti narcotrafficanti stanziali in Lombardia e di altri soggetti a loro legati, ritenuti partecipi a vario titolo di un ingente traffico internazionale di hashish gestito nel territorio milanese e in tutto il Centro/Nord Italia. In un’abitazione, all’interno di un’intercapedine ricavata tra un muro artificiale ed il muro perimetrale interno sono stati rinvenuti 28 scatoloni contenenti denaro contante per un valore di oltre 15.000.000 (quindici milioni) di €uro, suddivisi in banconote di vario taglio dai 500 ai 20 €uro. Altri 167.000 €uro sono stati rinvenuti in una cassaforte e all’interno di una auto officina. Successivamente sono state eseguite 3 misure cautelari custodiali ed il sequestro preventivo del denaro.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo 
foto Polizia di Stato

“OPEN WORLD” MAXI-OPERAZIONE DELLO S.C.I.P.

L’operazione Open World, che doveva concludersi già a marzo e congelata per lo scoppio della pandemia, si chiude oggi con un grande successo del law enforcement italiano, coordinato in campo internazionale dallo SCIP e dalla sua rete di Esperti per la Sicurezza che operano in 65 Paesi del mondo come antenne operative della Direzione centrale della polizia criminale, guidata dal Prefetto Vittorio Rizzi. Dopo il periodo di lockdown riapre infatti oggi, 3 giugno, anche la stagione dei rientri dei latitanti catturati all’estero. L’esordio in grande stile è con una maxi-operazione del Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP), in cui operano tutte le forze di polizia. Dopo mesi di indagini e attività congiunta di Interpol Italia e Interpol Santo Domingo sono atterrati all’alba a Fiumicino con un volo dedicato 8 latitanti, sette uomini e una donna, con alle spalle diverse storie criminali, ma uniti dall’essere scappati ai Caraibi pensando di farla franca. Imputazioni che vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso, alle truffe agli anziani, al traffico internazionale di droga, alla bancarotta fraudolenta, con pene che oscillano dai circa 4 agli oltre 13 anni di reclusione. L’operazione di scorta a bordo dell’aereo è anche il primo banco di prova dell’abbinamento delle esigenze operative con le cautele sanitarie. La scorta ha attuato un protocollo di autotutela e di garanzia per l’attraversamento delle frontiere. Il Governo dominicano ha autorizzato l’ingresso con deroga al coprifuoco.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

 

 

Taranto, smantellato un market della droga nel Rione “Tamburi”

La Polizia di Stato di Taranto ha arrestato  6 persone in esecuzione di altrettante misure cautelari personali con l’accusa di detenzione e vendita, in concorso, di sostanze stupefacenti. La base logistica del sodalizio era un piccolo circolo ricreativo, ubicato su una importante arteria cittadina del popolare Rione “Tamburi”. Per i numerosi passanti, che quotidianamente affollavano la via, si trattava, semplicemente, del classico punto di ritrovo di quartiere dove poter trascorrere un po’ di tempo in compagnia e consumare qualche birra; l’attività della Squadra Mobile ha, invece, svelato come, dietro questa copertura, si celasse un market della droga capace di soddisfare la domanda della “clientela” a qualsiasi ora del giorno e della notte. Il tutto veniva garantito da un articolato e collaudato sistema “a staffetta” affidato spacciatori, sentinelle, corrieri, custodi. Le abitazioni degli arrestati, ubicate nei pressi, fungevano da deposito dello stupefacente, assicurando così al circolo un rapido e costante punto di rifornimento. Qui, infatti, i corrieri, in sella a piccoli ed agili scooter, sfrecciando senza difficoltà nel traffico cittadino, recuperavano quanto necessario, garantendo così ai pusher di poter soddisfare sempre le richieste degli acquirenti.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

 

Corona Virus fase 2 : Regolari le operazioni di controllo della Polizia di Stato nelle stazioni ferroviarie

Nonostante il flusso dei viaggiatori sia stato più intenso rispetto alle scorse settimane, è iniziata in modo regolare la fase 2 nelle stazioni italiane.  il dispositivo che ha visto impegnati Polizia Ferroviaria, personale FS Italiane, Protezione Civile e Croce Rossa Italiana è risultato efficace e capace di assicurare controlli rigorosi e fluidi allo stesso tempo. Nei principali scali ferroviari, in cui sono state adottate misure per favorire il distanziamento sociale, i poliziotti hanno controllato le autocertificazioni assicurando che le operazioni di verifica della temperatura si svolgessero senza criticità. Nella stazione di Milano i viaggiatori si sono presentati nello scalo in anticipo e muniti di autocertificazione precompilata. A Bologna il flusso delle persone è stato ordinato e tutti i viaggiatori si sono presentati muniti di mascherine e, in linea con i consigli di FS Italiane, di guanti e di gel igienizzanti. A Roma Termini sono state predisposte due file, una per salire ed una per scendere dai convogli. La Croce Rossa Italiana  ha misurato la temperatura ai viaggiatori in arrivo e quelli in partenza sono stati sottoposti a termoscanner.
A Napoli oltre ai poliziotti presenti in stazione per controllare i motivi degli spostamenti, i medici dell’Asl e i volontari della Protezione Civile hanno sottoposto i viaggiatori a un kit rapido anti Covid.Nell’ultimo mese la Polizia Ferroviaria ha ulteriormente intensificato l’attività di monitoraggio nei principali scali ferroviari per l’emergenza sanitaria. 314.067 i viaggiatori controllati, di cui 161.053 in partenza e 153.014 in arrivo. Circa  3.883 quelli sorpresi in viaggio senza un giustificato motivo. 22 gli arrestati e 412 le persone denunciate.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo

foto Polizia di Stato

Foggia. la Polizia di Stato ha eseguito un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari a carico di un cittadino albanese.

Le indagini sono il frutto della stretta collaborazione tra la DDA del capoluogo pugliese e  la Procura della Repubblica di Foggia, che hanno consentito di addebitare al fermato due dei recenti episodi dinamitardi, commessi ai danni di attività imprenditoriali della città di Foggia con modalità del tutto simili, ovvero mediante esplosioni notturne di ordigni rudimentali, che hanno provocato importanti danni materiali e un notevole allarme sociale.
In particolare, l’uomo è ritenuto responsabile dell’attentato esplosivo commesso il 16 gennaio scorso ai danni del centro sociale polivalente per persone anziane denominato “IL SORRISO DI STEFANO”, in via Vincenzo Acquaviva, appartenente alla cooperativa sociale “SanitàPiù” e dell’evento dinamitardo avvenuto in data 12.11.2019, ai danni dell’esercizio commerciale denominato “Poseidon” in via Ciancarella.
Gli investigatori della Polizia di Stato hanno analizzato i numerosi filmati ripresi dalle telecamere pubbliche e private della città di Foggia acquisite nell’immediatezza degli eventi delittuosi. A proposito dell’attentato a danno del “IL SORRISO DI STEFANO”, le diverse ore di filmati acquisiti dagli investigatori,  oltre ad inquadrare l’autore nel momento in cui ha posizionato l’ordigno, ne hanno ripreso sia i movimenti a ritroso, consentendo di accertare sia il percorso compiuto fino all’arrivo presso il Centro Anziani, sia il tragitto fatto dall’autore dopo avere collocato l’ordigno, permettendo tra l’altro di individuare un particolare decisivo per l’identificazione consistente in un tatuaggio sulla mano.
Sostanzialmente simile l’analisi investigativa che ha permesso di acquisire indizi utili ad identificare l’uomo  come il soggetto che aveva collocato anche l’ordigno alla friggitoria “Poseidon” il 12 novembre 2019.
Un dato comune ad entrambi gli eventi è quello relativo alle modalità di trasporto dei pericolosi ordigni fatti esplodere innanzi alle due strutture, occultati in entrambi i casi in uno “zaino” contenenti sia l’ordigno che la miccia a lenta combustione per innescarlo.
Al riguardo viene contestato anche il metodo mafioso delle azioni criminali, con specifico riferimento alle eclatanti modalità con cui le azioni sono stata commesse – ovverossia facendo esplodere un ordigno esplosivo dalla spiccata capacità offensiva in un orario notturno, in un luogo aperto al pubblico e sulla pubblica via – tipiche dell’azione della criminalità di tipo mafioso ed idonee a provocare allarme sociale nella collettività, rafforzando il messaggio intimidatorio ai danni delle vittime.
Entrambe le deflagrazioni causavano rilevanti danni, consistenti in danneggiamenti degli infissi, suppellettili, arredi, vetrate e parte delle strutture murarie del pub “Poseidon” e di alcune abitazioni private presenti nelle immediate vicinanze del “Poseidon”, tra cui anche una chiesa adiacente, nonché, nel caso della struttura dei VIGILANTE, il danneggiamento di 6 autovetture parcheggiate nelle vicinanze della RSA “Il Sorriso di Stefano”.
Sul punto si evidenzia che gli accertamenti espletati da personale della Polizia Scientifica hanno sottolineato che l’ordigno utilizzato in entrambi gli attentati era dotato di spiccata capacità offensiva. L’onda pressoria generata dall’esplosione ed il materiale proiettato, infatti, avrebbero potuto cagionare lesioni ad una persona, in ipotesi anche potenzialmente mortali, che si fosse trovata in quel momento nei pressi del luogo dell’esplosione.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo

Foto Polizia di Stato

 

 

 

 

ARRESTATI TRE PERICOLOSI LATITANTI NASCOSTI IN UNA CAVA DI SAN SEVERO

Nel primo pomeriggio la Squadra Mobile di Foggia ha tratto in arresto tre pericolosi latitanti trovati insieme in una cava di Apricena (FG).
Si tratta di S.F., A.B.  e P.L.T.
SCIRPOLI e BONSANTO erano evasi dalla Casa Circondariale di Foggia il 9 marzo, mentre LA TORRE si era reso irreperibile sin dallo scorso anno, dovendo espiare una pena detentiva a due anni e 8 mesi di reclusione.
I tre latitanti catturati sono elementi criminali di spicco e sono considerati contigui al clan mafioso dei ROMITO che è contrapposto a quello dei LI BERGOLIS in una faida che insanguina il Gargano.
L´attività investigativa è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo

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BRESCIA SCATTA L’OPERAZIONE KITCHEN

Dalle prime ore dell’alba la Polizia di Stato di Brescia con  l’operazione “Kitchen” coordinata dal Servizio Centrale Operativo, con la collaborazione  delle Squadre Mobili di Alessandria, Como, Monza e Brianza, Pavia, Ferrara e Verona nonché con la collaborazione delle Polizie del Belgio, Albania, Germania, Spagna e Romania sta eseguendo diverse misure cautelari  nei confronti di un  gruppo di persone, gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, lesioni dolose,  rapina, detenzione e cessione di armi.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

MESSINA, OPERAZIONE ANTIMAFIA “PREDOMINIO”:

L’operazione, denominata “Predominio”, è stata condotta dalla Squadra Mobile e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, nei confronti di una pericolosa organizzazione delinquenziale mafiosa dedita all’estorsione ed al traffico di sostanze stupefacenti, per lo più operante nel quartiere popolare cittadino di “Giostra”. Le indagini hanno confermato – anche attraverso il collegamento investigativo tra diversi procedimenti penali –  l’ipotesi di una riorganizzazione sul territorio di Messina di alcuni ex collaboratori di giustizia, i quali, hanno ripristinato i contatti con la criminalità organizzata di provenienza, muovendosi in un’ottica di nuovo controllo del territorio in contrasto con i gruppi tradizionali. Le investigazioni, avviate nel luglio 2018 e protrattesi sino al marzo del 2019, sono state sviluppate attraverso la combinazione di una serrata attività tecnica di intercettazione di comunicazioni telefoniche ed ambientali, servizi tecnico-dinamici sul territorio, analisi di tabulati e riscontri ad alcune dichiarazioni di collaboratori di giustizia. Il potenziale delinquenziale di questa nuova cellula che faceva capo ad ex collaboratori ed era comprovato dalla capacità di intimidire ed imporre le proprie decisioni e dalla piena disponibilità di armi da parte di alcuni dei suoi componenti. Infatti, nel corso delle indagini, è risultato che alcuni detenevano, ognuno all’interno della propria abitazione, una pistola con relativo munizionamento. Agli arrestati è attribuibile un’estorsione, aggravata dal metodo mafioso, commessa in danno del titolare di un’Associazione Sportiva Dilettantistica e Culturale messinese. Quest’ultimo è stato costretto a versare parte della propria liquidazione e minacciato affinché si dimettesse dalla carica ricoperta presso la citata Associazione Culturale.  Gli affari dell’organizzazione malavitosa degli ex collaboratori di giustizia erano rappresentati principalmente dal traffico delle sostanze stupefacenti. Per portare a termine l’azione di rintraccio e cattura dei destinatari del provvedimento restrittivo in parola, la Squadra Mobile si è avvalsa della collaborazione di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine della Sicilia Occidentale di Palermo, di personale della Polizia degli Istituti di Pena ove si trovavano già ristretti alcuni soggetti e delle Squadre Mobili di Catania e Pescara.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Torino, operazione della DIGOS

La Polizia di Stato di Torino, nell’ambito di un’articolata indagine sviluppata dalla locale DIGOS e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha eseguito, in collaborazione con gli omologhi Uffici info investigativi di Padova, Modena e Vicenza, 14 misure cautelari nei confronti degli storici leader di Askatasuna, dei principali referenti dell’ala più oltranzista del movimento No-Tav, di noti militanti di Askatasuna, nonché di esponenti antagonisti di Modena, Parma e Vicenza, del centro sociale Guernica e del centro sociale Bocciodromo, resisi responsabili dei reati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento, travisamento, inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità.
Nel medesimo contesto operativo sono state altresì eseguite dai poliziotti della DIGOS 16 perquisizioni delegate dall’Autorità Giudiziaria di Torino nei riguardi anche di alcuni militanti di Askatasuna denunciati in stato di libertà nel medesimo procedimento penale.

 di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polzia di Stato