Manifestazione a Roma “Sport nella Piazza della Salute”

Sport nella Piazza della Salute” è una manifestazione promossa da Enpam (Ente nazionale di previdenza e assistenza Medici) a cui partecipa anche la Polizia di Stato e si svolgerà il 18 e il 19 marzo in Piazza Vittorio a Roma, nei giardini Nicola Calipari.

Un posto medico avanzato della Direzione centrale di Sanità assicurerà la presenza di personale medico che, alternandosi, presterà gratuitamente a tutti coloro che ne faranno richiesta visite mediche e prelievi del sangue.

È possibile controllare la glicemia, il colesterolo e la funzione renale attraverso le analisi del sangue o anche controllare la colonna vertebrale e i piedi con una visita posturale.

Il programma della manifestazione prevede la partecipazione degli atleti delle Fiamme oro con l’esibizione di karate, taekwondo, judo e il pugilato.

Ricordiamo che per effettuare gli esami del sangue occorre essere a digiuno e per i minorenni che vorranno sottoporsi alle visite mediche, è necessario essere autorizzati dai genitori.

fonte Polizia di Stato

Donazioni di sangue: le date di marzo

Anche nel mese di marzo continua l’attività di raccolta sangue dell’Associazione donatori e volontari personale della Polizia di Stato. L’invito a donare è rivolto a tutti i cittadini in buona salute e di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Per poter donare il sangue è necessario avere un peso corporeo non inferiore ai 50 chili e recarsi al prelievo a digiuno ma è possibile bere un caffè, un tè o un succo di frutta. Non è consentito ingerire latte e derivati.

Gli appuntamenti di marzo prevedono le città di Roma, Agrigento, Avellino, Genova, Napoli, Milano e Imperia:

ROMA
♦ VENERDÌ 4 MARZO
CASTRO PRETORIO
Via del Castro Pretorio, 5

♦ VENERDÌ 11 MARZO
ISTITUTO SPIRITO SANTO DELLE FIGLIE DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE DI BUENOS AIRES
Via asinio Pollione, 5

♦ VENERDÌ 18 MARZO
POlO ANTICRIMINE TUSCOLANO
Via tuscolana 1550

♦ VENERDÌ 18 MARZO
ISTITUTO PER ISPETTORI DI POLIZIA DI STATO
Via santa BarBara, 94 nettuno

AGRIGENTO
♦ DA LUNEDÌ AL SABATO
OSPEDALE SAN GIOVANNI DI DIO CENTRO TRASFUSIONALE
Contrada Consolida

AVELLINO
♦ MARTEDÌ 8 E DOMENICA 20 MARZO
OSPEDALE “MOSCATI” CENTRO TRASFUSIONALE
Contrada Amoretta

GENOVA
♦ MARTEDÌ 1 MARZO
VI REPARTO MOBILE
Via sardorella, 57 Bolzaneto

♦ VENERDÌ 18 MARZO
QUESTURA DI GENOVA
Via armando diaz, 2 lato Caravelle

NAPOLI
♦ VENERDÌ 18 MARZO
OSPEDALE “FONDAZIONE G. PASCALE” CENTRO TRASFUSIONALE
Via C. dei Cangiani, 1

MIlANO
♦ DAL LUNEDÌ AL SABATO
IRCCS OSPEDALE SAN RAFFAELE SERVIZIO DI IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE
Via olgettina, 60
Lunedì: 8.00/12.00 e 13.30/15.30; dal Martedì al Giovedì: 8.00/13.00; Venerdì: 8.00/13.00 e Sabato: 8.00/11.00

♦ DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ
OSPEDALE SAN CARlO
Via Pio ii, 3
ore 8.00/10.30 (il sabato su Prenotazione)

IMPERIA
♦ TUTTI I GIORNI DI MARZO
OSPEDALE DI IMPERIA AZIENDA usl
CENTRO TRASFUSIONALE
Via sant’agata, 31
ore 8.00/12.00

di Umberto Buzzoni

Ancora una storia di “ordinaria corruzione” in Lombardia: 21 arresti per appalti truccati

Tutto cominciò in un freddo mattino del 17 febbraio 1992, quando un giovane sostituto della Procura di Milano, Antonio Di Pietro, fece “scattare” le manette ai polsi dell’ingegnere Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio, nonché esponente di spicco del Partito Socialista Italiano, con l’ambizione di diventare sindaco di Milano. Lo arrestarono dopo che aveva appena intascato una “bustarella” di sette milioni di lire (la metà del pattuito) dal proprietario di una piccola azienda di pulizie che, come altri fornitori, era costretto a versare il suo obolo per aggiudicarsi un appalto. Dopo un’iniziale reticenza, l’accusato, sotto interrogatorio, rivelò la diffusione capillare del sistema delle tangenti, a beneficiare del quale erano politici e partiti di ogni colore, specialmente quelli al governo. E’ così che nasce ufficialmente “mani pulite” o “tangentopoli” che dir si voglia.

Dopo la vicenda di Mario Chiesa, un fiume in piena inondò tutta la penisola: un insieme di inchieste che portarono alla luce un sistema di corruzione, concussione e finanziamento illecito dei partiti ai livelli più alti del mondo politico e finanziario italiano. Centinaia furono gli arresti tra i personaggi più in vista del mondo economico e politico, e tutto ciò portò alla crisi, e addirittura alla scomparsa, di alcuni tra i maggiori partiti politici dell’epoca, tanto da far parlare del passaggio ad una “Seconda Repubblica”. La società civile, quella “buona”, quella che gronda sudore per portare a fine giornata il pane a casa, all’inizio smarrita e scioccata, cominciò a parteggiare in modo sempre più appariscente per i magistrati che conducevano le inchieste, osannandoli come eroi, manifestando, nel contempo, disgusto e indignazione verso quella classe dirigente corrotta. Con “mani pulite” tutti ci sentimmo sollevati e gratificati: pensavamo di esserci finalmente liberati da quel cancro del malaffare, le cui metastasi si erano estese alla maggior parte delle istituzioni pubbliche.

Nulla di più sbagliato ed illusorio! Numerose altre inchieste poi succedutesi nel tempo hanno drammaticamente dimostrato che quel cancro non è stato mai estirpato, anzi, con molta probabilità, è diventato ancor più vorace. Solo a titolo di esempio, tra le ultime vicende in ordine di tempo ricordiamo le tangenti per il Mose (il sistema di dighe veneziano), le tangenti Expo (che hanno riguardato le gare di appalto per la realizzazione degli spazi nell’esposizione universale di Milano), quelle alla marina militare di Taranto, quelle relative alla manutenzione stradale dell’Anas e l’inchiesta nota come “Mafia Capitale”, nome con cui viene indicata una presunta associazione per delinquere di tipo mafioso-politico-imprenditoriale, che operava a Roma a partire dal 2000 circa.

Non a caso, in fatto di corruzione, occupiamo il 61° posto su 168 Paesi nel mondo, con un voto di 44 su 100. E’ questo il dato che emerge dal nuovo Indice di percezione della corruzione (CPI) di Transparency International, appena presentato a Roma presso la sede di Unioncamere. A livello europeo, inoltre, ci troviamo in fondo alla classifica, seguiti solamente dalla Bulgaria e dietro ad altri Paesi generalmente considerati molto corrotti, come Romania e Grecia, entrambi in 58° posizione (nel mondo) con un punteggio di 46. In verità qualcosa di positivo comincia ad intravedersi: rispetto all’anno scorso, quando eravamo al 69° posto nella classifica mondiale ed addirittura il Paese europeo più corrotto, qualche posizione l’abbiamo recuperata!

Ma eccoci alla cronaca di oggi: ancora arresti nella Sanità lombarda. Di nuovo imprenditori e politici accusati di corruzione, dopo gli scandali San Raffaele e Maugeri, ai tempi dell’allora giunta guidata da Roberto Formigoni. Questa volta, un’inchiesta denominata “Smile”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza, ha consentito di ricostruire come un gruppo imprenditoriale avrebbe turbato in proprio favore l’aggiudicazione di una serie di appalti pubblici banditi da diverse aziende ospedaliere, per la gestione, in outsourcing, di servizi odontoiatrici, corrompendo i funzionari preposti alla gestione delle gare. Le indagini, avviate nel 2013, parlano di un giro di affari di oltre 400 milioni di euro.

Sono 21 le ordinanze di custodia cautelare (9 in carcere, 7 ai domiciliari e 5 con obbligo di firma) emesse dal gip presso il tribunale di Monza, che i carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno cominciato ad eseguire dalla mattinata di martedì 16. Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbata libertà degli incanti e riciclaggio. Molti i nomi eccellenti tra gli indagati, tra i quali spicca quello di Fabio Rizzi, ex senatore della Lega Nord, presidente della Commissione Regionale Sanità, “padre” della riforma della sanità lombarda approvata lo scorso agosto, nonché vero e proprio braccio destro del governatore Roberto Maroni. A quanto si è appreso, Rizzi sarebbe stato arrestato e condotto in carcere, mentre sua moglie, pure coinvolta nell’inchiesta, pare sia stata posta ai domiciliari.

Tra gli arrestati anche Valentino Longo, imprenditore vicino allo stesso Rizzi, e sua moglie, posta ai domiciliari. Alle mogli di Rizzi e Longo era intestato il 50% delle quote di società odontoiatriche aperte insieme all’imprenditrice 55enne Maria Paola Canegrati, anche lei arrestata, definita dalla Procura di Monza la “principale indagata nell’inchiesta”. Vedremo quali saranno gli sviluppi dell’inchiesta, in attesa del prossimo “scandalo” che di certo non tarderà a balzare agli onori della cronaca, in quest’Italia martoriata dalla corruzione, i cui effetti sono devastanti per l’economia, ed in cui il pericolo più serio per la collettività è una rassegnata assuefazione al malaffare, visto come male senza rimedi.

di Umberto Buzzoni

Ragusa: finte parcelle per finti indennizzi, indagati 2 avvocati

“Abbiamo a cuore la vostra situazione e la porteremo fino in fondo”. Così si presentavano i due avvocati impostori denunciati stamattina dalla Squadra mobile nell’ambito dell’operazioneParcella“. Sono accusati di aver truffato negli anni diversi malati ragusani affetti da diverse patologie derivanti da trasfusioni di sangue.

Le vittime si erano rivolte ai legali, di cui uno avvocato ma l’altro solo laureato quindi senza il titolo abilitativo alla professione, per richiedere risarcimenti previsti dalla legge 210/1992 (indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie o trasfusioni). In più gli assistiti avevano costituito un’associazione denominata “Pro Thalassemici” per poter far rispettare i propri diritti ed anche per rivolgersi ad un unico avvocato esperto in materia per agevolarli nel riconoscimento dei loro benefici.

Lo studio legale era di Palermo, ma interveniva anche su Ragusa.

Le vittime, nonché clienti dello studio legale, si erano fatte abbindolare dall’efficienza e per questo avevano firmato una procura speciale che dava mandato esclusivo allo studio di rappresentarle contro il ministero della Salute. L’avvocato ed il sedicente avvocato intanto iniziavano ad incassare decine di migliaia di euro senza però che vi fosse una corrispondenza tra quanto percepito e l’attività professionale svolta.

Passati anni dal deposito delle somme di denaro, le vittime continuavano a chiedere un minimo di risultati allo studio legale che continuava a promettere che a breve avrebbero ricevuto quanto di loro diritto.

I primi incontri con i due indagati e gli assistiti sono stati fatti nel 1998 ed erano strumentali ad ottenere la fiducia delle vittime. Le riunioni si svolgevano presso camere d’albergo e durante cene. Nel 2013, i membri dell’associazione dopo aver versato tra i 5 ed i 25mila euro ciascuno agli indagati hanno deciso di chiedere un consiglio alla Polizia di Stato. Dopo aver raccolto le loro preoccupazioni, i poliziotti della Squadra mobile hanno sospettato una truffa e hanno accolto le querele e iniziato le indagini che si sono concluse con le due denunce odierne.

Gli agenti hanno inoltre sequestrato conti correnti e depositi, oltre a parcelle per 150 mila euro.

fonte Polizia di Stato

L’Associazione donatori e volontari personale della Polizia di Stato: Donare il sangue ad ottobre

fonte di Polizia di Stato

fonte di Polizia di Stato

“Educhiamo i nostri figli a costruire un futuro migliore, vieni a donare” è l’invito a donare il sangue dell’Associazione donatori e volontari personale della Polizia di Stato (ADVPS) a tutti i cittadini in buona salute e con età compresa tra i 18 e i 65 anni.

 

 

 

Il Calendario del mese di ottobre

Roma:
– Venerdì 02 ottobre 2015 – Polizia stradale – Via Magnasco,60
– Venerdì 02 ottobre 2015 – Ufficio relazioni Esterne – Via De Pretis,95
– Venerdì 09 ottobre 2015 – Questura di Roma – Via San Vitale, 15
– Venerdì 16 ottobre 2015 – Agenzia delle Dogane – Via Mario Carucci, 71
– Venerdì 23 ottobre 2015 – Scuola superiore della Polizia di Stato – Via Pier della Francesca, 3
– Giovedì 29 ottobre 2015 – 1° Reparto mobile – Via Portuense, 1658
– Venerdì 30 ottobre 2015 – Questura di Roma – Ufficio del personale – Via Statilia, 30
– Venerdì 30 ottobre 2015 – Centro polifunzionale scuola tecnica di Polizia – Via del Risaro, 192 – Spinaceto

Milano:
– Dal lunedì al sabato
presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele – Servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale – Via Olgettina, 60
(Lunedì: 8:00-12:00 e 13:30-15:15 – dal martedì al giovedì: 8:00-13:00 – venerdì: 8:00-13:00 – sabato: 8:00-11:00)
– Dal lunedì al sabato
Ospedale San Paolo – Via di Rudinì, 8
(dalle ore 8:00 alle ore 11:00 e il sabato dalle ore 8:00 alle ore 12:00)
– Dal lunedì al venerdì
Ospedale San Carlo – Via Pio II, 3
(dalle ore 8:00 alle ore 11:30)

Imperia:
– Tutti i giorni di ottobre 2015
presso l’Ospedale di Imperia Azienda USL – Centro Trasfusionale – Via Sant’Agata, 31
(dalle ore 8:00 alle ore 12:00)

Agrigento:
– Venerdì 2 – 9- 16 – 23 e 30 ottobre 2015
presso l’Ospedale San Giovanni di Dio – Centro trasfusionale Contrada Consolida

Napoli:
– Venerdì 30 ottobre 2015 e tutti i lunedì, mercoledì e venerdì
presso l’Ospedale “Fondazione G.Pascale” – Centro trasfusionale – Via C. Dei Cangiani, 1
(dalle 8.00 alle 11.00)

di Umberto Buzzoni

Roma, dramma in un campo nomadi, bimba di 11 anni accoltellata da un amichetto: è in fin di vita

Una bambina di 11 anni che vive con la famiglia nel campo nomadi di Castel Romano, all’estrema periferia di Roma, è stata trasportata ieri pomeriggio in ospedale, in gravissime condizioni con una ferita d’arma da taglio all’addome.

La bimba è stata operata e sarebbe in pericolo di vita. Sulla vicenda sono in corso indagini dei carabinieri di Pomezia. Dai primi accertamenti sembrerebbe che sia stata ferita da un amichetto con un coltello da cucina mentre giocavano nel campo.

Secondo quanto si è appreso, la bambina è stata portata ieri pomeriggio all’ospedale Sant’Anna di Pomezia dove è stata sottoposta a intervento chirurgico. Poi è stata trasferita all’ospedale pediatrico Bambino Gesù. I carabinieri stanno cercando si ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. I militari hanno identificato la madre del ragazzino minorenne, una bosniaca, che potrebbe rispondere di lesioni gravissime e abbandono di minori.

fonte La Repubblica

Terra dei fuochi, polizia sequestra tre vaste aree

La polizia sta sequestrando a Giugliano tre vaste aree dove per mesi sono stati sversati illegalmente rifiuti. Immondizia che, in diverse occasioni, è stata anche incendiata, con lo sprigionamento di fumi nocivi dannosi per la salute.

L’operazione è condotta dagli agenti del locale commissariato, coordinati dal primo dirigente Pasquale Trocino.

La prima area è in via Santa Caterina da Siena, a ridosso del centro abitato. La seconda è lungo la strada che da Giugliano conduce a Parete: anche questa è localizzata in prossimità di alcune abitazioni; la terza, infine, è lungo la Domiziana.

Gli agenti del locale commissariato, che stanno agendo in collaborazione con i militari dell’Esercito, impegnati nei controlli delle aree della Terra dei Fuochi, hanno interdetto le aree finite sotto sequestro anche per consentire la classificazione dei diversi tipi di rifiuti che sono stati rinvenuti

fonte Il Mattino

Vaccini, altri farmaci a rischio. E il ministro accusa le Regioni

di Il Giornale

Continuano a salire le segnalazioni di morti sospette dopo la somministrazione del vaccino antinfluenzale Fluad. A queste se ne aggiunge una registrata a Cuneo in concordanza temporale con un altro tipo vaccino l’Agrippal, sempre prodotto dalla Novartis. L’allarme sulla sicurezza del farmaco cresce insieme alla preoccupazione dei pazienti e il ministro della salute, Beatrice Lorenzin individua un primo colpevole: l’inadeguatezza del sistema di vigilanza sui vaccini delle Regioni. La Lorenzin invita i pazienti ad evitare psicosi ed allarmismi e conferma che i primi testi sono negativi non risulta una correlazione tra decessi e vaccini.

Allo stesso tempo lancia una pesantissima accusa che infuocherà ulteriormente il clima. «Le regioni sono responsabili della vigilanza dell’applicazione dei vaccini e devono informare tempestivamente sugli effetti delle vaccinazioni – attacca il ministro -. C’è stata in questo caso una carenza da parte delle Regioni molto forte. Dal primo caso avvenuto il 7 novembre c’è stato un ritardo di 15 giorni. É quindi in corso una riflessione sulla necessità di rafforzare la normativa sulla farmaco vigilanza e portare la comunicazione obbligatoria da parte delle regioni entro 24 o 48 ore». Insomma il sistema di allarme è partito in ritardo. Se ne deduce che se dovesse emergere un effettivo nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e i decessi la Lorenzin riterrebbe responsabili delle morti successive alla prima le carenze dei sistemi sanitari regionali.

Non a caso la reazione delle Regioni è immediata. «Basta. Noto con stupore che il ministro Lorenzin si lascia andare ad uno sport troppo praticato: lo scaricabarile.-sbotta Sergio Chiamparino presidente della Conferenza delle Regioni – Si verifichi se qualcosa non ha funzionatao a cominciare dall’Aifa». Respinge le accuse anche l’assessore alla sanità della Toscana, Luigi Marroni: «La segnalazione da parte nostra è stata in tempo reale».

Le morti sospette hanno messo in moto anche l’Ema, l’agenzia europea per i medicinali che condivide la posizione rassicurante delle istituzioni italiane. Non ci sono evidenze che confermino «la causalità tra il vaccino e gli eventi avversi riportati», scrive in una nota ufficiale l’Ema. Domani si terrà un vertice con i massimi esperti europei sulla questione cui prenderà parte anche l’Agenzia italiana del Farmaco, Aifa.

E i ntanto si fa sempre più concreta l’ipotesi che, in attesa dei risultati delle indagini sui vaccini, l’Aifa, decida di bloccare tutti i lotti di Fluad visto che i decessi segnalati riguardavano dosi provenienti da lotti diversi.

«Aspettiamo di completare l’analisi dettagliata sulle morti sospette al vaglio e di conoscere anche l’esito dell’analisi a livello europeo – spiega il direttore generale Aifa, Luca Pani-. Stiamo valutando l’ipotesi di un divieto di utilizzo per tutto il vaccino antinfluenzale Fluad. Prenderemo domani le nostre decisioni». Ma quella scientifica non è l’unica indagine in corso sulle morti sospette. Sono molte le Procure che hanno aperto un fascicolo sulla vicenda dei vaccini antinfluenzali. Prato, Siracusa e Chieti investigano sui decessi avvenuti nelle loro aree di competenza mentre la Procura di Siena ha aperto un’inchiesa sulla produzione dei vaccini negli impianti della Novartis che infatti sono già stati visitati dai Nas. La Procura di Prato ha disposto la riesumazione della salma dell’anziano deceduto il giorno dopo essere stato vaccinato, l’uomo aveva 89 anni.

Nonostante l’allarme gli esperti insistono: è molto più rischioso non vaccinarsi. La Società italiana di Medicina Generale ricorda i dati Istat. Ogni giorno in Italia muoiono circa 1.600 persone sopra i 65 anni. Tra questi il 50 per cento si sottopone a vaccinazione. Quindi ogni giorno muoiono 800 persone che si sono vaccinate. Nessun nesso dunque tra decessi e vaccino, insistono gli esperti.

L’eccellenza Italiana in Chirurgia all’Ospedale George Eastman di Roma

di Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile Mensile Polizia di Stato

Scrivo quest’articolo in merito ad un intervento di chirurgia maxillo-facciale a cui sono stato sottoposto il 23 ottobre, in primo luogo in segno di ringraziamento ai professionisti che hanno curato nei minimi dettagli l’operazione e la preparazione precedente ma soprattutto per riportare l’eccellenza italiana che si può ancora riscontrare nei nostri Ospedali.

L’equipe dell’Ospedale George Eastman, formata dal Chirurgo Dott. Roberto Antoni,  il Chirurgo Dott. Pierluigi Barra e l’Anestesista Dott.ssa Rosanna Pece, ha reso possibile un’ottima riuscita e recupero di un intervento molto delicato e della durata di circa due ore che è consistito nel rialzo del seno mascellare, l’asportazione di una parte dell’osso mandibolare e il successivo inserimento dello stesso nel seno mascellare.

Ulteriore elemento di merito è la capacità di far vivere questa esperienza con serenità in un clima distensivo e tranquillo che si può spiegare solo grazie alla professionalità, disponibilità e cortesia dei medici e di tutto lo staff.

La Qualità dei Professionisti Italiani è riconosciuta in tutto il mondo e anche noi dobbiamo saperla apprezzare e questo è l’obiettivo di questo mio breve articolo.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile Mensile Polizia di Stato

Sei contagiati, uno è morto. Piano anti legionella a Milano

di Corriere.it

A Bresso è caccia al batterio-killer. Nel paese di 26 mila abitanti al confine di Milano, i tecnici dell’Asl prelevano campioni d’acqua dalle case ed esaminano le fontane. Bisogna scoprire qual è l’origine del contagio di legionella che ha colpito sei abitanti. Tutti nel giro di pochi giorni, tutti oltre i 70 anni e tutti abitanti nella zona a nord-est. Uno è appena deceduto.

In Italia si ammalano di legionella 1.300 persone all’anno. Quello che colpisce nel caso di Bresso è la simultaneità delle infezioni e la vicinanza delle abitazioni. La malattia non si trasmette da persona a persona, ma respirando goccioline d’acqua infetta. I sei ammalati, allora, sono stati tutti in uno stesso locale pubblico con impianti di condizionamento difettosi? Oppure hanno inalato vapore acqueo infetto, magari proveniente dalle torri di evaporazione dei grandi impianti di climatizzazione sui tetti? O si sono contagiati proprio con l’acqua di casa, per problemi dell’acquedotto? Per il momento, non ci sono risposte. Così gli abitanti sono stati invitati dall’amministrazione comunale a non farsi la doccia, ad adottare precauzioni nell’uso dell’acqua calda dei rubinetti di casa e a non irrigare i giardini con pompe a spruzzo.

I tecnici sono al lavoro. L’allarme è scattato la scorsa settimana quando, uno dopo l’altro, i sei anziani si sono presentati nei Pronto soccorso della zona con sintomi simili alla polmonite. Febbre alta, tosse, difficoltà respiratorie. Le analisi di laboratorio non hanno lasciato dubbi: era legionella. Sono scattati i ricoveri negli ospedali di Niguarda, Sacco, Cinisello Balsamo e Multimedica. E, dal momento che è obbligatorio denunciare i casi di contagio all’autorità sanitaria, presto i medici dell’Asl si sono trovati davanti il quadro preoccupante.

Il sindaco di Bresso, Ugo Vecchiarelli, ha pubblicato sul sito internet del Comune un decalogo anti-legionella. «Non intendiamo sottovalutare quanto è avvenuto e vogliamo proseguire nell’opera di prevenzione e informazione – dice -. La legionella può colonizzare gli impianti idrici in alcune parti in cui l’acqua ristagna a lungo e nei punti terminali quando non si fa adeguata manutenzione, ad esempio nei soffioni delle docce incrostate da calcare». Oscar Di Marino, uno dei maggiori esperti italiani di legionella, sottolinea: «L’habitat ideale del batterio è l’acqua calda, in particolare se la temperatura è compresa fra i 25 e i 55 gradi. La legionella si trasmette attraverso le particelle d’acqua nebulizzate da un impianto di condizionamento, dall’attrezzatura di un dentista, persino da certe fontane ornamentali. Tutti gli ospedali lombardi sono attrezzati bene per curarla».

I più a rischio sono gli anziani, chi è affetto da patologie croniche, gli immunodepressi. È il motivo per cui l’amministrazione comunale di Bresso li mette in allerta: «All’insorgere di difficoltà respiratorie e febbre è opportuno rivolgersi al più presto al medico».