Importante operazione di polizia a Gela contro il possesso illegale di armi. Sono state 5 le misure cautelari e oltre 18 gli indagati. Le accuse sono anche di possesso e spaccio di droghe. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Gela ha emesso un ordinanza per le 5 misure cautelari. Tre soggetti sono stati condotti in carcere mentre per 2 sono scattati gli arresti domiciliari. Questi risultati sono stati ottenuti attraverso una minuziosa attività di indagine svolta anche tramite l’utilizzo di intercettazioni telefoniche e ambientali. Dalle indagini è emerso che la città di Gela si trova al centro di una importante attività di traffico di droga (cocaina , hashish e marijuana tra le altre). L associazione malavitosa utilizzava anche armi possedute illegalmente per svolge le proprie attività criminali con atti intimidatori e violenti.
Tutto parte nel 2021 quando un commerciante di Gela viene rapinato. Il piccolo imprenditore operava nel settore della pesca e questo episodio innesca una serie di attività di indagini che scoperchiano il vaso di pandora. Gli inquirenti scoprono una importante attività di traffico di sostanze stupefacenti e di possesso illegali di armi. Venivano acquistate nello specifico anche armi da guerra e d’assalto. Spesso accadeva che ad esempio una pistola necessitava di manutenzione e veniva quindi affidata a chi di dovere per essere riparata. Proprio in una di queste circostanze è stata intercettata dagli agenti e ha permesso di risalire ai vertici dell’associazione malavitosa. Le armi venivano utilizzate sia per mantenere la posizione dominante all’interno del complesso delle attività illecite nella citta di Gela e dintorni ma anche per effettuare rapine e furti sia in abitazioni private che in attività commerciali. Spesso le azioni erano particolarmente efferate e violente. Grazie all’intervento delle forze dell’ordine è stato inflitto un duro colpo all’associazione. Ora è necessario monitorare il territorio per stroncare sul nascere una eventuale riorganizzazione tipica di situazioni come questa.
Direttore Umberto Buzzoni
Foto Polizia di Stato