I poliziotti delle Squadre mobili di Cosenza e Catanzaro, delle Sezioni investigative del Servizio centrale operativo e dello Sco, in assieme ai militari della Guardia di finanza e dell’Arma dei carabinieri, hanno eseguito un’ordinanza cautelare contro 142 persone. 109 persone sono state incarcerate, 20 sono finite agli arresti domiciliari e 12 si sono visti raggiungere da una misure di “obbligo di dimora”. Infine solo una persona si è vista notificare una misura interdittiva. I soggetti sono stati fermati con l’accusa di associazione mafiosa (di tipo nrenghetistico) e traffico di sostanze stupefacenti. Oltre a questo sono state contestati tutti una serie di reati tipici dell’associazione mafiosa.
Gli investigatori, utilizzando metodi di indagine convenzionali sommati alle testimonianze raccolte dai diversi collaboratori di giustizia, hanno ricostruito l’organizzazione criminale di “ndrangheta cosentina” e le hanno inferto un doro colpo attraverso l’operazione. I criminali erano specializzati nell’estorsione ai danni di imprenditori e commercianti locali. L’associazione era strutturata in sottogruppi organicamente confederati con due gruppi principali che dirigevano le azioni in maniera coordinata e fungevano da organo di controllo. Il traffico di sostanze stupefacenti e le estorsioni costituivano sicuramente un’ importante fonte di reddito che sosteneva economicamente l’organizzazione. I criminali però si dedicavano anche alle rapine, alle minacce e percosse a scopo intimidatorio e possedevano armi di vario genere.
Direttore Umberto Buzzoni
foto Polizia di Stato