I controlli congiunti della Polizia di Stato e della Polizia penitenziaria all’interno del carcere di Taranto e nei luoghi vicini alla struttura pubblica hanno impedito ad alcuni soggetti di consegnare al tentativo di introdurre sostanze stupefacenti cellulari all’interno del penitenziario Gli agenti della Squadra Mobile hanno infatti notato due uomini sospetti che si trovavano in una vettura parcheggiata i una strada vicina al carcere. Poco dopo è stato rivelato che i due stavano pianificando di trasportare un marsupio con dentro 600 grammi di hashish, 20 grammi di cocaina, e soldi in contanti per circa 2.000. Oltre a ciò anche 7 cellulari (grandi e piccoli). In che modo? Attraverso l’utilizzo di un drone. A quel punto è scattato l’arresto per i due di 29 e 24 anni, con l ‘accusa di possesso di droga ai fini di spaccio e sono stati accompagnati nella struttura penitenziaria della città di Lecce. A marzo 31 persone sono state arrestate a Napoli per aver organizzato e controllato le consegne di telefonini, droga e armi in 19 carceri italiane utilizzando proprio dei droni. Le indagini sono scattate dopo che un uomo detenuto a Frosinone nel 2021 ha sparato a tre persone con un arma da fuoco. Ma gli arresti a Napoli non erano un’eccezione: Il fenomeno dell’uso di droni per fornire droga e armi nelle carceri sta diventando sempre più comune in tutto il mondo. In genere, le consegne in carcere avvengono in due modi: In alcuni casi, la roba viene portata dal drone e il detenuto mette le mani fuori dalle sbarre e la prende. Oppure il materiale viene lasciato in un luogo dell’istituto facilmente raggiungibile, dove poi gli interessati si recano per prenderne possesso. Le consegne con i droni vengono effettuate quasi sempre durante la notte, quando c’è meno luce e si possono raggirare i controlli.
Direttore Umberto Buzzoni
Foto Polizia di Stato