Strage Gallura: indagini in mondo usura, inquirenti verso svolta

gallurastrageda AGI.it

“Attendiamo sviluppi sulle indagini. Di piu’ non posso dire se non che confidiamo anche nell’autopsia per avere elementi in piu’ che ci consentano di fare luce sul caso”.

Il colonnello Pietro Salsano, comandante provinciale dei carabinieri di Sassari oltre non va. “E’ una fase importante e molto delicata delle indagini e non posso dire altro”. Si scava nel passato recente delle vittime, soprattutto di Giovanni Maria Azzena che l’8 dicembre 2008 fu arrestato assieme a un compaesano e a un 35enne napoletano con l’ccusa di usura.
  I tre – secondo quanto ricostruito dagli investigatori – concedevano prestiti in cambio di assegni post-datati con cifre superiori dal 50% anche al 200%. Le vittime degli strozzini erano soprattutto piccoli imprenditori in difficolta’.
  Sono quindi legate alle attivita’ illecite di Azzena le indagini dei carabinieri sul triplice omicidio di Tempio. Anche se gli inquirenti precisano che si prosegue su molte piste perche’ ci sono diverse cose non chiare. L’uomo, la moglie Giulia Zanzani e il figlio dodicenne Pietro sarebbero stati uccisi nel pomeriggio di sabato nella loro villetta forse per vendetta. Gli investigatori dell’Arma hanno esaminato la posizione di diverse persone che in passato avevano incrociato la strada di Azzena, invischiato anche in storie di truffe. Comincera’ intanto in mattinata, all’istituto di medicina legale di Sassari, l’esame sui corpi delle vittime. L’autopsia servira’ per stabilire, tra l’altro, l’orario degli omicidi e la loro successione, elementi utili agli inquirenti per decifrare la dinamica dell’accaduto. (AGI) .

Reti e sportelli di solidarietà per combattere il racket e l’usura

da Ministero dell’Interno

Quattro convenzioni siglate al Viminale, alla presenza del ministro dell’Interno, dal commissario Tano Grasso e dal presidente del Comitato Addiopizzo Salvatore Forello

Convenzioni al Viminale«Estorsione ed usura sono reati che possono essere sconfitti soprattutto grazie alla collaborazione delle vittime di tali reati e al sostegno che le associazioni antiracket e antiusura e di categoria offrono a coloro i quali si accingono a denunciare tali reati favorendone la loro emersione». Il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri ha espresso soddisfazione per la sottoscrizione al Viminale di quattro convenzioni che rientrano nell’ambito dell’Obiettivo ‘Contrastare il Racket e l’Usura’ del PON Sicurezza, Obiettivo ‘Convergenza 2007-2013’, per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia, finanziato dall’Unione Europea.
Il ministro ha sottolineato così l’importanza della collaborazione delle categorie interessate da racket e usura con le forze dell’ordine e le istituzioni, anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni che rivestono un prezioso ruolo di cerniera tra società e istituzioni.

Gli accordi sono stati siglati dal Commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura e presidente onorario della Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiane (F.A.I.) Tano Grasso e il presidente del ‘Comitato Addiopizzo’ Salvatore Forello.

Le convenzioni riguardano i seguenti progetti.

  1. la realizzazione di due sportelli di solidarietà alle vittime del racket e dell’usura, con sedi a Napoli e Palermo, in partenariato con F.A.I..
    Il costo del progetto è di 1.797.000,00 euro complessivi per 3 anni. E’ volto ad offrire ai soggetti che hanno denunciato reati di estorsione e di usura una assistenza completa rivolta alla soluzione dei tanti problemi che seguono alla denuncia. Ciò anche rafforzando il sistema di relazioni tra i soggetti attori coinvolti a vario titolo nella lotta al racket e all’usura (Istituzioni, Enti territoriali, Associazioni Antiracket e Antiusura, Banche, Imprenditori, Forze dell’Ordine).
  2. la promozione di una rete antiracket per le Regioni dell’Obiettivo Convergenza, con sedi a Napoli, Caserta, in Calabria, Puglia, Sicilia occidentale ed orientale, in partenariato con F.A.I..
    Il costo del progetto è di 3.524.000,00 euro complessivi per 3 anni.
    E’ volto a creare una struttura che fornisca una sufficiente conoscenza dei fenomeni del racket e dell’usura, la complessità del fenomeno mafioso, la sua evoluzione, la sua diversità territoriale e rafforzi le associazioni antiracket ed antiusura, promuovendone la diffusione.
  3. la costituzione di una rete per il “Consumo Critico antiracket”, con sedi a Palermo e provincia, e a Gela, in partenariato con il “Comitato Addiopizzo”.
    Il costo del progetto è di 1.469.977,75 euro per 3 anni. Il punto di partenza è costituito da un piccolo circuito economico già esistente, che si oppone pubblicamente al racket delle estorsioni mafiose. Lo scopo è quello di estendere la rete di “consumo critico antiracket”, quale strumento volto ad incentivare le denunce e creare un movimento collettivo di opposizione al fenomeno del “pizzo”.
  4. la rete di Consumo Critico “Pago chi non paga” in tutte le regioni dell’Obiettivo Convergenza (escluse Palermo e Gela).
    Il costo del progetto è di 2.782.000,00 euro. Si intende creare una “Rete di Consumo Critico” costituita da operatori economici e consumatori che consenta:
    • l’allargamento del fronte di “reazione” alla pressione della criminalità con il coinvolgimento diretto dei consumatori nella lotta al racket;
    • la differenziazione fra chi paga il pizzo e chi no, creando condizioni vantaggiose di mercato per coloro che rifiutano di pagarlo;
    • la realizzazione di una rete di imprese etiche finalizzata a contendere il mercato alle imprese mafiose.