Sorelline uccise dalla mamma a Lecco, una di loro provò a chiamare il 112

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Una chiamata arrivata ai centralini del 112 di Lecco nella notte tra sabato e domenica, poco dopo le due e un quarto. L’operatore riesce a distinguere solo urla e voci concitate: alla cornetta non risponde nessuno e dopo pochi secondi la telefonata si interrompe. Proprio in quei minuti, a Lecco, Edlira Dobrushi, 37 anni, stava uccidendo le tre figlie: a chiamare i soccorsi sarebbe stata una delle tre giovani vittime.

Proprio in quegli istanti, riporta il Corriere della Sera, un vicino sentì provenire delle urla dall’appartamento della famiglia e uscì sul pianerottolo. L’uomo decise però di non chiamare i carabinieri: “Non era la prima volta che accadeva e non mi sembrò strano”. Passeranno altre quattro ore prima della chiamata al 118 da parte di un altro vicino, l’uomo a cui la madre ha bussato, sotto shock e ricoperta di sangue, all’alba di domenica.

La donna è ora piantonata in ospedale, dove è stata ricoverata, ferita e in stato confusionale, dopo aver tentato il suicidio. Nelle prossime ore gli investigatori dovrebbero interrogare il marito, Bashkim Dobrushi, padre delle tre bimbe uccise. L’uomo, che aveva iniziato una relazione con un’altra donna, era tornato in Albania.

E intanto dai social network emergono le ultime frasi postate da Simona Dubroshi, la maggiore delle tre sorelle uccise. Una ragazzina sveglia, che non aveva paura a rispondere a tono anche alle domande più scomode. Come quando qualcuno, su Ask.fm, le chiese: “Come distinguere una persona buona da una cattiva?”. E lei: “Come fai a distinguere un piatto buono da uno cattivo? Assaggiandolo, no? Quindi bisognerebbe conoscerla quella persona, prima di giudicare”. Sul sito, così come su Facebook, non era registrata con il suo vero nome, ma come Simona Gomez, in omaggio all’attrice e cantante Selena Gomez, che era il suo idolo insieme a Justin Bieber.

Una tredicenne determinata che, ignorando cosa le avrebbe riservato il futuro, alla domanda “Cosa faresti oggi se non ci fosse un domani?” rispondeva “Cercherei di realizzare i miei sogni”. Oggi resta solo un grande vuoto, e la disperazione di chi la conosceva. Su Facebook la cugina, registrata come Olivia, la ricorda così: “Eri la cugina migliore di sto mondo.. come hai potuto lasciarmi in questa merda? cos’hai fatto di male per esserti capitato ciò? già mi manchi e le lacrime che sto buttando ora nemmeno te le immagini”.

Mamma scomparsa in Valtellina, trovato il cadavere di Francesca Tarca

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E’ stata trovata morta Francesca Tarca, la mamma di una bimba di 3 anni di Mello (Sondrio) che risultava scomparsa dal 28 ottobre. Il cadavere è stato rinvenuto nelle acque del lago di Como, davanti a Gravedona. Sul corpo non ci sarebbero segni di violenza. La donna si sarebbe tolta la vita dopo aver affidato la figlia ai nonni: “Vado a Lecco a fare shopping con un’amica” aveva detto prima di salire, da sola, sulla sua automobile.

La notizia del ritrovamento è stata confermata dai carabinieri anche se non c’è ancora stato il riconoscimento ufficiale da parte del marito. Secondo gli inquirenti non dovrebbero esserci dubbi che si tratta di suicidio: Francesca Tarca non aveva infatti alcun appuntamento con un’amica e, come ha svelato un investigatore dei carabinieri, “non ci sono segni di percosse o violenze sul cadavere”.

Il cadavere è affiorato a 30 metri di distanza dal luogo in cui era stata parcheggiata l’auto. A lanciare l’allarme una negoziante del luogo: “Mi sembra la signora scomparsa, stessi abiti, stessa corporatura. Affiora dal lago. Venite subito” ha detto alle forze dell’ordine.

Sarà l’autopsia a chiarire le cause del decesso. Non essendo stati trovati segni che possano far pensare a una colluttazione, tuttavia, gli inquirenti sembrano certi si sia tolta la vita. Da qualche tempo Francesca Tarca e il marito, Alessandro Secchi, artigiano, erano in crisi. Come ha raccontato l’uomo ai carabinieri, alla vigilia della scomparsa la donna aveva manifestato la possibilità di una separazione, dopo 5 anni di matrimonio.

“Tutto può facilmente essere superato – ripeteva Secchi che, nei giorni scorsi, non ha mai smesso di cercarla, con amici e parenti, nei boschi e lungo i paesi del Lario – L’importante è che torni, c’è anche la sua adorata bimba che l’aspetta”. Giovedì pomeriggio la tragica notizia del ritrovamento del corpo senza vita di sua moglie.