Reti e sportelli di solidarietà per combattere il racket e l’usura

da Ministero dell’Interno

Quattro convenzioni siglate al Viminale, alla presenza del ministro dell’Interno, dal commissario Tano Grasso e dal presidente del Comitato Addiopizzo Salvatore Forello

Convenzioni al Viminale«Estorsione ed usura sono reati che possono essere sconfitti soprattutto grazie alla collaborazione delle vittime di tali reati e al sostegno che le associazioni antiracket e antiusura e di categoria offrono a coloro i quali si accingono a denunciare tali reati favorendone la loro emersione». Il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri ha espresso soddisfazione per la sottoscrizione al Viminale di quattro convenzioni che rientrano nell’ambito dell’Obiettivo ‘Contrastare il Racket e l’Usura’ del PON Sicurezza, Obiettivo ‘Convergenza 2007-2013’, per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia, finanziato dall’Unione Europea.
Il ministro ha sottolineato così l’importanza della collaborazione delle categorie interessate da racket e usura con le forze dell’ordine e le istituzioni, anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni che rivestono un prezioso ruolo di cerniera tra società e istituzioni.

Gli accordi sono stati siglati dal Commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura e presidente onorario della Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiane (F.A.I.) Tano Grasso e il presidente del ‘Comitato Addiopizzo’ Salvatore Forello.

Le convenzioni riguardano i seguenti progetti.

  1. la realizzazione di due sportelli di solidarietà alle vittime del racket e dell’usura, con sedi a Napoli e Palermo, in partenariato con F.A.I..
    Il costo del progetto è di 1.797.000,00 euro complessivi per 3 anni. E’ volto ad offrire ai soggetti che hanno denunciato reati di estorsione e di usura una assistenza completa rivolta alla soluzione dei tanti problemi che seguono alla denuncia. Ciò anche rafforzando il sistema di relazioni tra i soggetti attori coinvolti a vario titolo nella lotta al racket e all’usura (Istituzioni, Enti territoriali, Associazioni Antiracket e Antiusura, Banche, Imprenditori, Forze dell’Ordine).
  2. la promozione di una rete antiracket per le Regioni dell’Obiettivo Convergenza, con sedi a Napoli, Caserta, in Calabria, Puglia, Sicilia occidentale ed orientale, in partenariato con F.A.I..
    Il costo del progetto è di 3.524.000,00 euro complessivi per 3 anni.
    E’ volto a creare una struttura che fornisca una sufficiente conoscenza dei fenomeni del racket e dell’usura, la complessità del fenomeno mafioso, la sua evoluzione, la sua diversità territoriale e rafforzi le associazioni antiracket ed antiusura, promuovendone la diffusione.
  3. la costituzione di una rete per il “Consumo Critico antiracket”, con sedi a Palermo e provincia, e a Gela, in partenariato con il “Comitato Addiopizzo”.
    Il costo del progetto è di 1.469.977,75 euro per 3 anni. Il punto di partenza è costituito da un piccolo circuito economico già esistente, che si oppone pubblicamente al racket delle estorsioni mafiose. Lo scopo è quello di estendere la rete di “consumo critico antiracket”, quale strumento volto ad incentivare le denunce e creare un movimento collettivo di opposizione al fenomeno del “pizzo”.
  4. la rete di Consumo Critico “Pago chi non paga” in tutte le regioni dell’Obiettivo Convergenza (escluse Palermo e Gela).
    Il costo del progetto è di 2.782.000,00 euro. Si intende creare una “Rete di Consumo Critico” costituita da operatori economici e consumatori che consenta:
    • l’allargamento del fronte di “reazione” alla pressione della criminalità con il coinvolgimento diretto dei consumatori nella lotta al racket;
    • la differenziazione fra chi paga il pizzo e chi no, creando condizioni vantaggiose di mercato per coloro che rifiutano di pagarlo;
    • la realizzazione di una rete di imprese etiche finalizzata a contendere il mercato alle imprese mafiose.
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