RAPINA IN GIOIELLERIA A SARONNO: Proprietaria di 62 anni uccisa a calci e pugni

saronnodi Grazia De Marco

Sembrerebbe essere avvolto nel mistero l’assassinio di Maria Angela Granomelli, gioielliera di 62 anni, che lo scorso 3 Agosto è stata ritrovata  senza vita all’interno del suo negozio a Saronno, in provincia di Varese. Sabato pomeriggio, un uomo a volto scoperto è entrato nella  gioielleria di Angela, “Il Dono di Tiffany”,  fingendo di essere un normalissimo cliente, interessato ad acquistare dei gioielli. La negoziante ha quindi chiuso la porta d’ingresso, come sempre, per motivi di sicurezza, mostrando all’uomo diversi monili, per circa 45 minuti.

Poi, intorno alle 17,00, la donna si è chinata per raccogliere qualcosa e l’aggressore l’ha colpita prima alla testa con un portagioie e poi le ha sferrato con violenza calci e pugni, fino a lasciarla agonizzante. L’uomo è rimasto all’interno del negozio fino alle 17,30 e, dopo essersi impossessato di alcuni gioielli, è scappato dal retro, facendo perdere le sue tracce. Il cadavere della donna è stato ritrovato verso le 20,00 dal marito e dal genero, che si erano recati davanti la gioielleria, allarmati perché non riuscivano a mettersi in contatto telefonico con la vittima.

I Carabinieri, coordinati dal Pm di Busto Arsizio Nadia Calcaterra, hanno già interrogato alcuni negozianti della zona, che potrebbero aver assistito al passaggio dell’aggressore e stanno inoltre esaminando i filmati della telecamera di sorveglianza, che avrebbero ripreso un uomo di circa 35 anni, con capelli corti, pantaloncini a scacchi e una t-shirt. La svolta potrebbe arrivare anche da alcune impronte digitali  ritrovate all’interno del negozio e analizzate con il metodo Afis (Sistema Automatizzato di Identificazione di Impronte), che permette il confronto con quelle già schedate dalle forze dell’ordine.

Nulla sembrava potesse sconvolgere, in questo modo, la vita di Angela, che peraltro aveva già deciso di mettere in vendita l’attività e andare quindi in pensione, per dedicarsi totalmente a suo marito Vittorio, con il quale viveva ad Uboldo, poco distante da Saronno e ai suoi due figli. Questi ultimi, tra l’altro, da poco tempo le avevano dato la gioia di avere dei nipoti, a cui la vittima amava dedicare moltissimo tempo e con uno dei quali la donna aveva trascorso di recente una vacanza al mare.

Angela era molto conosciuta nella zona, dove era considerata una persona sempre cordiale, gentile ed innamorata del suo     lavoro. La gioielliera aveva già subito dei furti e delle rapine e per questo motivo al suo interno era stato collocato un impianto di video-sorveglianza.

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