Il trasferimento del Sovrintendente Capo Giuseppe Coppola dal Commissariato Appio alla Polaria dell’Aeroporto di Ciampino

Da oggi il Sovrintendente Capo Giuseppe Coppola presterà servizio nella Polizia di frontiera aerea (Polaria) dell’Aeroporto di Ciampino dopo aver lavorato per ben quindici anni a Roma nel Commissariato Appio di Via Botero dedicandosi con professionalità e costanza alla lotta contro lo Stalking.

Sottoufficiale di grande prestigio e che può vantare una carriera di 26 anni in Polizia, grazie al lavoro svolto anche in Piemonte, a Pisa e a Roma nel Commissariato Tuscolano, il Sovrintendente Capo Giuseppe Coppola si occuperà di vigilare sulla sicurezza aeroportuale, prevenendo ogni violazione di legge in un processo di controllo e prevenzione al fine di scongiurare anche eventuali attacchi terroristici.

Il nostro più sentito ringraziamento per il lavoro svolto accompagnato da un sincero augurio di eccellere anche in questa nuova esperienza.

Direttore Umberto Buzzoni

Catania: indagati 62 “furbetti del cartellino”

Avevano messo in piedi una truffa ai danni dell’ente pubblico a cui appartenevano: 62 dipendenti comunali di Acireale (Catania) sono stati denunciati per falsa attestazione di presenza in servizio sul luogo di lavoro.

Le indagini della questura di Catania, coordinate dalla Procura distrettuale, supportate anche da riprese video, testimoniano il lavoro “straordinario” di alcuni impiegati a benificio degli assenteisti.

È stata accertata, infatti, una consolidata prassi da parte di numerosi dipendenti del Comune, consistente nella “strisciatura plurima” dei badge personali presso i rilevatori di presenza; risultava così l’ingresso e la presenza all’interno dell’ufficio di appartenenza, di colleghi che, in quel momento, non erano presenti e che non sarebbero mai andati a lavorare.

L’incrocio dei dati di riscontro, unito a un’individuazione fotografica degli stessi dipendenti, ha permesso di identificare e di denunciare, 62 dipendenti comunali; tra loro, alcuni sono gli esecutori materiali delle strisciate plurime, altri sono i beneficiari delle condotte illecite.

fonte Polizia di Stato

Il questore di Milano Luigi Savina è stato nominato vice capo della Polizia

Il questore di Milano, Luigi Savina, è stato nominato vice capo vicario della Polizia sostituendo il prefetto Alessandro Marangoni che era stato nominato prefetto di Milano il 3 dicembre 2015.

Dalla sua entrata in Polizia nel 1980 ha ricoperto ruoli delicatissimi soprattutto nel settore della polizia giudiziaria prestando servizio nelle Squadre mobili di Pescara, Venezia, Palermo e Milano, lavorando a Roma nel Servizio centrale operativo e a Napoli come dirigente del Centro interprovinciale di polizia criminale Campania-Molise. Come questore ha diretto anche le questure di Terni, Ferrara, Padova, Cagliari e nel 2000 è stato anche a capo del contingente della Polizia di Stato Italiana in Albania.

di Umberto Buzzoni

Percosse e maltrattamenti ad anziani, 3 arresti a Parma

Gli anziani subivano percosse, ingiurie e maltrattamenti di ogni genere, ma la denuncia di una signora uscita da quell’incubo ha permesso di smascherare la violenta gestione della casa di accoglienza per anziani Villa Alba, di Parma.

Questa mattina gli uomini della Squadra mobile della città hanno dato esecuzione ad un ordinanza di custodia cautelare nei confronti della titolare della struttura e di due sue collaboratrici, madre e sorella della stessa.

Le indagate sono accusate di maltrattamenti aggravati nei confronti degli anziani alloggiati presso la struttura, mentre le due collaboratrici devono rispondere anche del reato di furto aggravato di materiale sanitario.

Nella denuncia della donna tutto il drammatico racconto, dal quale è emersa la violenza subita da lei stessa e, in particolar modo, dalla sua compagna di stanza; insomma una quotidianità fatta di rimproveri, umiliazioni e frequente ricorso a percosse e minacce, in un clima di terrore, in cui agli anziani degenti erano costretti per gran parte della giornata.

Il racconto della signora che ha denunciato i fatti ha trovato pieno riscontro nell’indagine iniziata nell’aprile scorso e documentata con numerose intercettazioni ambientali, dalle quali emerge tutta la drammatica realtà di quello che era in realtà un vero e proprio lager.

La crudeltà della titolare della struttura era tale da portarla addirittura a ritardare l’intervento del 118 per soccorrere un’anziana degente bisognosa di cure, temendo che a causa del suo precario stato di salute, non fosse più consentito il suo ritorno nell’istituto determinando, così, un “mancato guadagno”.

fonte Polizia di Stato

Traffico di droga, 10 arresti a Salerno

Dieci le persone arrestate questa mattina, a Salerno, dagli uomini della Squadra Mobile al termine di un’indagine durata più di sei mesi che ha consentito di fermare un’associazione per delinquere, specializzata nel traffico e spaccio di droga.

Gli indagati volevano riattivare il mercato dello smercio dell’eroina nella città di Salerno, la cui gestione negli ultimi anni era stata lasciata a spacciatori provenienti dall’hinterland napoletano.

Durante le investigazioni, sono state anche sequestrate diverse quantità di cocaina, hashish ed ecstasy.

Per quanto riguarda l’ecstasy, le analisi di laboratorio hanno evidenziato la presenza di una molecola di sintesi molto pericolosa per i giovani assuntori.

fonte Polizia di Stato

Safer Internet Day: al via la quinta edizione “Per un web sicuro”

In occasione della quinta edizione del Safer Internet Day 2016, la giornata mondiale di sensibilizzazione all’utilizzo sicuro e responsabile di Internet, è stato presentato oggi il Progetto promosso dalla Polizia di Stato e dal MoigePer un web sicuro“.

Testimonial d’eccezione, così come per le precedenti edizione, la conduttrice Milly Carlucci che da genitore si augura che la Rete possa essere una grande opportunità e non un pericolo.

Per l’occasione è stato trasmesso anche uno Spot contro il bullismo realizzato dalla Rai e dalla Polizia di Stato.

L’iniziativa è volta a rendere consapevoli i giovani durante la navigazione sul web e aiutare i genitori a conoscere i mezzi per proteggere i figli dai possibili pericoli che ni nascondono in internet.

Il Progetto dell’edizione di quest’anno interesserà 70 scuole medie in 10 regioni d’Italia e coinvolgerà oltre 21mila studenti e 44 mila tra docenti, genitori e anche nonni.

La giornata mondiale Safer Internet Day è ormai celebrata in oltre 100 Paesi.

fonte Polizia di Stato

La campagna della Polizia di Stato “Una vita da social” fa tappa in Francia

La campagna itinerante della Polizia di StatoUna vita da social“, organizzata e curata dalla Polizia postale e delle comunicazioni, quest’anno ha fatto tappa anche oltre il confine italiano di Ventimiglia. Il truck, con a bordo gli operatori della Postale, infatti è arrivato in Francia a Mentone dopo gli incontri in diverse località liguri.

Questo progetto dedicato agli studenti, insegnanti e genitori per sensibilizzarli sui pericoli dell’utilizzo della Rete è co-finanziato dalla Commissione Europea e nel corso delle due precedenti edizioni ha registrato incontri con circa 150 mila studenti, 25 mila genitori e quasi 11 mila insegnanti.

Giorgio Bacilieri, dirigente del Compartimento polizia postale e delle comunicazioni di Genova, ha commentato “Quest’anno si è pensato di coinvolgere anche i giovani nativi digitali di Mentone, accomunati a quelli italiani da un utilizzo massiccio e, a volte, troppo spregiudicato dei social network. Siamo certi ha che in questa giornata di confronto internazionale ciascuno riuscirà ad accrescere ulteriormente le proprie esperienze.”

di Umberto Buzzoni

“Corse truccate” per 9 tassisti a Fiumicino, denunciati

Sono stati smascherati, dalla polizia di Frontiera di Fiumicino, 9 tassisti che avevano escogitato un sistema per aggiudicarsi un numero maggiore di corse verso la Capitale, e per mantenere la priorità nelle chiamate rispetto agli altri colleghi.

All’aeroporto di Fiumicino è attivo un sistema che prevede che il tassista entri nell’area taxi con un numero progressivo con il quale viene chiamato, secondo un ordine crescente, per prelevare i passeggeri in attesa nella zona del terminal arrivi. Questa procedura è gestita da un apparecchio elettronico, chiamato transponder, una sorta di telepass, che viene fissato sulle autovetture e che regola l’accesso nell’area interessata.

Le corse di breve durata danno la possibilità ai tassisti di accedere nuovamente all’area detta “zona accosti”, senza perdere la priorità acquisita, a condizione che il reingresso avvenga, però, entro i 20 minuti successivi. I 9 indagati si scambiavano tra loro il transponder, e quindi erano in grado di effettuare anche 10 accessi consecutivi nei 20 minuti, ottenendo più corse a discapito dei altri colleghi.

L’indagine ha preso il via dalla denuncia di una passeggera che si era vista minacciare e gettare i bagagli dal taxi, solo perché aveva preteso il rispetto delle regole comunali e quindi l’utilizzo del tassametro per il conteggio del costo della corsa. Il tassista però voleva applicare il regime forfettario, previsto in realtà solo per le corse in partenza da Fiumicino e con arrivo all´interno delle mura aureliane.

Nel caso specifico l’autista ha abbandonato la donna ed i relativi bagagli sull’autostrada, costringendola ad un pericoloso percorso a ritroso a piedi per prendere un altro taxi.

In una delle auto controllate è stato sequestrato un congegno elettronico che consentiva di alterare il costo delle corse, modificando il tassametro, semplicemente premendo il tasto di un piccolo telecomando.

fonte Polizia di Stato

Avvolta nel mistero la morte di Giulio Regeni

Mistero profondo sulla morte di Giulio Regeni, il 28enne ricercatore friulano scomparso la notte del 25 gennaio a Il Cairo e ritrovato privo di vita il 3 febbraio, ai margini dell’autostrada, alla periferia della capitale egiziana. Le notizie fornite dalle autorità egiziane sono confuse e contraddittorie: l’ambasciatore egiziano a Roma, Amr Mostafa Kamal Helmy, fa espresso riferimento ad un “atto criminale”, pur non precisandone natura e dettagli; il Direttore dell’Amministrazione Generale delle Indagini di Giza, generale Khaled Shalabi, di contro, sostiene che non ci sono sospetti tali da poter attribuire la morte del giovane a fatti criminali, in quanto le indagini sinora svolte fanno propendere per un “incidente stradale”.

Sta di fatto, però, che, da quanto emerso dai primi risultati dell’esame autoptico, la morte del ricercatore universitario sarebbe stata provocata da un forte colpo alla testa inferto da un corpo contundente. Inoltre, numerose sono le ferite presenti in varie parti del corpo, diverse delle quali attribuibili a bruciature di sigaretta e tagli da coltello, il che porta a ritenere che il giovane sia stato prima torturato per poi andare incontro ad un’atroce e lenta morte. La notizia è confermata anche da uno dei quotidiani egiziani più filo-governativi, cosa che sconfessa definitivamente il presunto “incidente stradale” prefigurato dal generale della Polizia Khaled Shalabi. A propendere per l’omicidio è anche la Procura del Cairo, che, oltre alle ferite di cui sopra, parla, altresì, di “contusioni attorno agli occhi, come fossero il risultato di pugni”.

Proprio a causa delle evidenti contraddizioni nelle diverse versioni dei fatti, sono intervenute le massime autorità politiche italiane (Presidente della Repubblica e Capo del Governo), chiedendo con forza chiarezza sul decesso di Giulio Regeni, in particolare che sia fatta piena luce “sulla preoccupante dinamica degli avvenimenti, consentendo di assicurare alla giustizia i responsabili di un crimine così efferato, che non può rimanere impunito”. Intanto, le autorità egiziane, che hanno assicurato il massimo impegno nelle indagini e la massima collaborazione con le istituzioni del nostro Paese, hanno consegnato il corpo all’ospedale italianoUmberto I” del Cairo. Fin qui le ultime notizie; ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire chi era Giulio Regeni, il perché della sua presenza in Egitto ed il possibile movente del suo omicidio.

Nato 28 anni fa a Fiumicello in provincia di Udine, Giulio viene descritto come “il figlio che tutti vorrebbero”, un ragazzo serio, intelligente, dalle grandi capacità. Una bella persona, un giovane determinato ma solidale, conoscitore del mondo ed appassionato di Medio Oriente. Dai 12 ai 14 anni era stato sindaco dei ragazzi del suo comune, che poi aveva lasciato per recarsi a Trieste, ove aveva frequentato il liceo “Petrarca”. Arriverà successivamente l’esperienza estera: una borsa di studio, gli ultimi 3 anni di liceo nel Collegio del Mondo Unito del New Mexico (USA). Infine, l’università in Inghilterra, prima ad Oxford, dove ha conseguito una laurea ad indirizzo umanistico, quindi il dottorato a Cambridge, che, a settembre scorso, lo aveva portato al Cairo, dove faceva ricerche per una tesi sull’economia locale.

Capace di parlare correntemente arabo ed inglese, nel 2012 e 2013 aveva vinto due premi al concorso internazionaleEuropa e Giovani”, promosso dall’Istituto Regionale per gli studi europei per ricerche ed approfondimenti sul Medio Oriente. Da quando era in Egitto, collaborava con il quotidianoIl Manifesto”, scrivendo articoli sotto pseudonimo: “preferiva non firmarli perché aveva paura per la sua incolumità”, così ha riferito ai microfoni di “Radio Popolare” Giuseppe Acconcia, collaboratore del quotidiano, aggiungendo “Giulio si occupava soprattutto di movimenti operai e sindacalismo indipendente e per questo aveva contatti con l’opposizione egiziana”. Proprio oggi, “Il Manifesto” ha pubblicato l’ultimo articolo di Giulio Regeni, questa volta con il nome vero, nonostante la diffida ricevuta dalla famiglia, dal titolo “In Egitto, la seconda vita dei sindacati indipendenti”.

Molto probabilmente, è proprio nell’ambito del suo marcato impegno a favore dei diritti civili, della democrazia, della libertà sindacale, che vanno indagate le cause del suo barbaro assassinio. Non possiamo non rilevare, infatti, che è avvenuto in un Paese il cui Presidente, Abdel Fattah Al Sisi, è salito al potere nel 2013 a seguito di un colpo di stato, in cui le libertà sono fortemente compromesse ed in cui, negli ultimi tempi, centinaia di oppositori del regime continuano a “scomparire” senza lasciare traccia.

Al momento, le pressioni del Governo Italiano sembrano aver sortito i primi effetti. Il premier egiziano, infatti, ha acconsentito affinchè una task force di poliziotti e carabinieri italiani si rechi al Cairo per affiancare i colleghi egiziani nelle difficili e delicate indagini; inoltre, è stato rilasciato il nulla osta per il trasferimento in Italia della salma del povero Regeni, che arriverà alle ore 13 di domani nello scalo aeroportuale di Fiumicino, da dove sarà poi trasferita presso l’Istituto di Medicina LegaleLa Sapienza”, per essere sottoposta a nuova autopsia, disposta dalla Procura della Repubblica di Roma, che indaga per omicidio volontario.

di Umberto Buzzoni

Trieste: rapine in gioielleria con spray urticante

 Stavano tentando un colpo con spray urticante, i tre lituani arrestati ieri dalla Polizia di Stato a Trieste.

Il giorno prima, due componenti della banda, avevano effettuato un sopralluogo all’interno di una gioielleria nel centro città e, con la scusa di guardare oggetti preziosi, avevano in realtà studiato la resistenza delle vetrine antisfondamento e l’interno del negozio.

Il proprietario dell’esercizio commerciale però si era subito insospettito per l’atteggiamento dei tre che non si erano mostrati realmente interessati ad acquisti.

Senza farsi notare, l’uomo ha ripreso con il cellulare i volti dei due, mostrandoli, poco dopo, agli agenti della questura.

Le indagini della Squadra mobile permettevano di verificare che almeno uno dei due si era già reso responsabile di una rapina in una gioielleria di Modena.

Capito cosa stava per accadere, gli agenti, ieri mattina, si sono appostati vicino all’esercizio commerciale ed hanno sorpreso i due che, da direzioni diverse, si stavano avvicinando alla gioielleria.

Dopo essersi scambiati un segnale, i due rapinatori si sono diretti in modo deciso verso l’ingresso del negozio dove, però, sono stati bloccati dagli uomini della Mobile.

Addosso avevano spray urticante, fascette da elettricista per immobilizzare i polsi delle persone all’interno dell’oreficeria, guanti in lattice e nastro da imballaggio.

Poco distante è stato bloccato il terzo complice che, dentro una vettura con targa lituana, attendeva i due rapinatori per la fuga.

fonte Polizia di Stato