E’ il pomeriggio di venerdì 19 febbraio; alcuni sommozzatori della Polizia di Stato stanno scandagliando le acque limacciose del fiume Brenta, in località Noventa Padovana, vicino alla chiusa di Stra, alla ricerca del cadavere di Isabella Noventa, la 55enne padovana scomparsa da circa un mese. E’ qui, infatti, che il suo ex fidanzato, il ballerino Freddy Sorgato, per sua stessa ammissione, nella notte del 16 gennaio scorso, dopo aver ucciso la donna, avrebbe gettato il corpo.
Per i sub della Polizia di Stato, di grandissima professionalità ed abituati ad affrontare il rischio, è normale routine; inoltre, il poliziotto che sta effettuando l’immersione è uno dei sommozzatori più qualificati: è Rosario Sanarico, da tutti chiamato affettuosamente “Sasà”, 52enne, Ispettore Superiore in forza al Centro Nautico e Sommozzatori di La Spezia, con un’esperienza trentennale nelle immersioni. Questa volta, però, accade l’imprevedibile, qualcosa non va per il verso giusto: dopo alcune ore di immersione, Rosario Sanarico rimane incastrato sul fondale del Brenta. I soccorritori impiegano 45 minuti per riportarlo in superficie. Sono attimi concitati, di grande tensione: il primo tentativo di rianimazione sul posto, l’arrivo delle autoambulanze, la corsa verso l’ospedale civile di Padova, il nuovo tentativo di rianimazione. Tutto inutile, il destino di Sasà è drammaticamente segnato: a distanza di alcune ore, il cuore dell’eroico sommozzatore cessa di battere a causa dell’asfissia prolungata.
E’ così che è volato via “Sasà”, il gigante buono del CNeS di La Spezia, eroe silenzioso, lasciando nello sconforto più totale parenti, amici e colleghi, ma soprattutto la moglie Antonella e i figli Alessio ed Annavera, rispettivamente di anni 7 e 26. L’Ispettore Superiore Rosario Sanarico era nato a Napoli il 10 ottobre 1963; entrato nella Polizia di Stato non ancora ventenne, nel 1984 era stato assegnato al Centro Nautico e Sommozzatori di La Spezia, dove aveva conseguito una lunga serie di abilitazioni professionali, che lo avevano portato ad assumere incarichi di crescente importanza nel Nucleo Sommozzatori.
Noto per la sua generosità e lealtà, oltre che per le spiccate qualità professionali, aveva svolto numerosi interventi in condizioni estremamente difficili, tra i quali, ad esempio, i soccorsi in occasione del naufragio della Costa Concordia. Il suo curriculum professionale vanta anche molti riconoscimenti ottenuti per l’attività svolta, tra cui l’Attestato di Pubblica Benemerenza “come testimonianza per l’opera e l’impegno prestato in interventi di protezione civile”.
Numerose le espressioni di cordoglio. Il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha inviato un telegramma al Capo della Polizia, nel quale, tra l’altro, si legge “Un pensiero commosso alla famiglia dell’Ispettore Superiore Sanarico e alla Polizia di Stato. Ancora una volta la dedizione e l’impegno delle Forze dell’Ordine non conosce limiti, anche a sacrificio della propria vita”. Il Capo della Polizia, Alessandro Pansa, che conosceva personalmente il povero Rosario Sanarico, così lo ha ricordato: “Sono particolarmente colpito da ciò che è accaduto. E’ morto un operatore di grandissima professionalità; ho condiviso con lui la mia passione di subacqueo, ho fatto molte immersioni anche con l’ispettore che io chiamo ancora Sasà. Era un uomo molto generoso e bravo che, probabilmente, confidando nella sua bravura, ha messo a rischio la sua vita per il suo lavoro, per la sua divisa nella quale credeva profondamente”.
Il Questore di Padova, Gianfranco Bernabei, ha sottolineato: “La Polizia di Stato piange un suo grande eroe, un gigante buono con esperienza trentennale che si era offerto volontario con il suo consueto impegno e la forte motivazione che lo contraddistingueva, per partecipare alle ricerche del cadavere di Isabella Noventa, alla guida dei suoi uomini del Centro Nautico e Sommozzatori della Polizia di Stato di La Spezia. Un grande esempio del senso dello Stato e di dedizione al dovere che lo ha spinto a sacrificare la sua stessa vita. Siamo stretti intorno alla moglie Antonella e ai figli Alessio e Annavera in questo momento di grande dolore”.
Il Sindaco di La Spezia, Massimo Federici, ha deciso di proclamare per oggi, giorno delle esequie in forma solenne, il lutto cittadino. “La città di La Spezia – si legge in una nota dell’Amministrazione Comunale” – si stringe attorno alla famiglia e ai colleghi dell’ispettore Rosario Sanarico, partecipando alla grande commozione che la morte dell’ispettore del Cnes ha suscitato nella comunità e nell’intero Paese”. Il feretro di Rosario Sanarico, partito da Padova scortato da un equipaggio della Squadra Volante della Questura e da una pattuglia della Polizia Stradale del capoluogo veneto, è giunto nella camera ardente allestita nella Cappella del Centro Nautico e Sommozzatori della Polizia di Stato a La Spezia.
Come detto, oggi, alle ore 16.00, si terranno i funerali in forma solenne, alla presenza del Vice Capo Vicario della Polizia, Prefetto Luigi Savina, nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo a Pegazzano (La Spezia).
Addio Ispettore Superiore Rosario Sanarico, addio “Sasà”, amato figlio della Polizia di Stato, amato figlio di un Italia che ti sarà sempre grata per la tua nobiltà d’animo, per il tuo altruismo, per la tua generosità, per la tua dedizione al dovere e per il tuo spirito di sacrificio espressi fino alle estreme conseguenze.
Direttore Umberto Buzzoni