La Polizia di Stato di Lecce ha dato esecuzione ad un´ordinanza applicativa della misura della sospensione dell´esercizio della funzione pubblica, nei confronti di un sessantaduenne leccese, Dirigente della Conservatoria dei Registri Immobiliari di Lecce per il reato di induzione indebita.
Il provvedimento cautelare è scaturito a seguito di specifica attività d´indagine condotta dai poliziotti della Digos, che ha permesso di appurare che, per anni, lo stesso ha indotto i Segretari Generali di molti Comuni della provincia a richiedere delle consulenze ipotecarie alla società della compagna per la predisposizione di pratiche da presentare in Conservatoria, assicurando prezzi inferiori rispetto agli importi praticati da altre agenzie ed un iter di definizione privo di impedimenti di sorta.
Di fatto la società veniva gestita da lui stesso che a seconda della pratica da trattare forniva, telefonicamente, le indicazioni ai propri interlocutori di turno, soprattutto Segretari Generali Comunali, invitandoli a fargli pervenire il carteggio corredato da “buste” da lettera contenenti le somme di denaro occorrenti per le “spese vive” e per il compenso dovuto alla società variabile a seconda del tipo di consulenza.
Talvolta, il carteggio e le buste venivano consegnate dai Segretari Comunali o da loro messi direttamente in Conservatoria, all´interno della stanza in uso al Direttore; in altre occasioni l´uomo, per anticipare i tempi, trasmetteva e riceveva la documentazione tramite la casella di posta elettronica della società.
Durante le perquisizioni effettuate presso l´ufficio e l´abitazione dell´indagato sono state rinvenute numerose buste contenenti somme in denaro per circa 18 mila euro.
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LA POLIZIA DI STATO SMALTISCE OLTRE 400 CHILI DI DROGA SEQUESTRATA
La Polizia di Stato di Torino ha distrutto circa 400 chilogrammi di HASHISH e circa 45 chilogrammi di COCAINA presso impianti di incenerimento che, secondo uno specifico protocollo, garantiscono la sicurezza delle operazioni di distruzione in armonia con la tutela della salute pubblica.
Le sostanze che avrebbero fruttato alle varie organizzazioni criminali più di TRE MILIONI di euro.
Il quantitativo sequestrato e distrutto è il risultato delle diverse operazioni antidroga concluse nella provincia di Torino negli ultimi tempi, tra le quali la recente operazione “PUSHER” che ha visto coinvolte le Squadre Mobili di tutta Italia, sotto il coordinamento dello SCO di Roma, in una mirata azione di contrasto alla commercializzazione delle sostanze stupefacenti e che, solo nel torinese, ha portato all´arresto di 24 persone.
Ai servizi, che in particolare sono stati svolti nel fine settimana del 4 e 5 Febbraio, hanno concorso gli Uffici Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, con le relative unità cinofile, i commissariati sezionali e distaccati, il Reparto prevenzione Crimine nonché le Squadre di Polizia Giudiziaria delle specialità Polfer e Stradale
FONTE FOTO POLIZIA DI STATO
Terremoto e neve: l’attività della Polizia di Stato
Un binomio terribile: neve e terremoto hanno messo in ginocchio diverse regioni delCentro Italia e la Polizia di Stato, così come tutte le altre Forze di polizia, si è mobilitata per prestare i soccorsi necessari ai paesi rimasti isolati.
Una corsa contro il tempo per risolvere molti problemi derivati dai disagi della straordinaria nevicata di questi giorni, accompagnata anche dai terremoti e dalle slavine. Tante le richieste d’aiuto arrivate alle sale operative e molti salvataggi anche in extremis effettuati con elicotteri.
Diverse zone del teramano sono rimaste isolate per giorni senza luce e linea telefonica e gli abitanti non hanno nemmeno potuto fare la spesa: tra questi anche molti anziani rimasti senza medicine e assistenza.
Le strade impraticabili hanno reso necessario l’uso degli elicotteri del reparto volo di Pescara per raggiungere i borghi e le contrade e far arrivare, oltre che personale medico, beni di prima necessità, come cibo e attrezzature.
In alcuni casi gli elicotteri sono stati utilizzati anche per evacuare intere famiglie minacciate dal pericolo di valanghe.
Sono molte le storie arrivate alla nostra redazione, raccontate dagli agenti intervenuti o anche dalle persone che sono state “salvate”.
Abbiamo voluto rendere pubbliche attraverso i nostri canali social (Facebook , Twittere Instagram), le storie più singolari e soprattutto a lieto fine che hanno impegnato molti uomini provenienti da diversi reparti d’Italia per soccorrere le persone in difficoltà.
Come la storia del signor Raffaele, un ottantenne che vive da solo a Francucciano, una frazione di Amatrice, pochissime abitazioni, quasi tutte evacuate a causa dei terremoti dei mesi scorsi e lontane le une dalle altre. La sua casa aveva retto anche alle scosse del 30 ottobre scorso e lui aveva deciso di restare pur non avendo parenti vicini. Per lui la nevicata eccezionale non era un problema e quel tempo aveva deciso di passarlo chiuso in casa aspettando che passasse. Ma le scosse aggiunte alla copiosa nevicata hanno compromesso la struttura della sua abitazione. Raffaele “armato” di elmetto, senza luce, riscaldamento e acqua, ha resistito fintanto che tre poliziotti “armati” di pala lo hanno raggiunto portandolo in salvo.
Sono documentati anche diversi salvataggi di animali che in questa situazione di disagio estremo sono rimasti senza cibo, acqua e molti tra ovini e bovini sono rimasti intrappolati nella neve.
Tra Amatrice a Campotosto alcuni agenti sono stati fermati da un ristoratore della zona che con il terremoto ha perso la sua azienda ad eccezione di 15 cavalli, rimasti senza ricovero, quasi stremati dalle temperature rigide e dalla fame. Era al freddo ad aspettare delle balle di fieno per gli animali che la protezione civile stava mandando con l’elicottero, e aveva bisogno di aiuto. I poliziotti gli hanno dato una mano a sistemarle, poi si sono fermati qualche minuto con lui a sentire la storia di una vita distrutta e a cercare di rincuorarlo un po’. Perché a volte anche questo significa esserci sempre.
fonte e foto polizia di stato
Controlli e partecipazione con il progetto “Gite scolastiche in sicurezza”
Incidenti gravi verificatisi in Italia ed all’estero, la giovane età dei trasportati e la tendenza delle gite a concentrarsi in specifici periodi dell’anno, avevano dato il via a “Gite scolastiche in Sicurezza”, una iniziativa della Polizia di Stato, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, per rendere più sicuro il trasporto scolastico in occasione delle gite e dei viaggi d’istruzione.
E a quasi un anno dal progetto i dati confermano la bontà dell’iniziativa; La Polizia stradale, dal 16 febbraio 2016 al 31 agosto 2016 ha messo in strada 8.419 pattuglie e ha controllato 12.594 autobus di cui 8.441 su richiesta delle scuole, e 2.149 di questi presentavano irregolarità.
Le irregolarità più frequenti hanno riguardato pneumatici lisci, cinture di sicurezza non funzionanti, fari guasti, specchi retrovisori danneggiati, estintori inefficienti, uscite di sicurezza non agibili.
Sono invece più di 600 le violazioni accertate relative alla guida senza patente, all’omessa revisione, all’eccesso di velocità, al mancato rispetto dei tempi di guida e di riposo e alla mancanza della copertura assicurativa.
Oltre ai controlli della Polizia stradale, nel progetto è stato sviluppato anche un vademecum attraverso il quale sono state fornite informazioni alle scuole per l’organizzazione in sicurezza delle gite, in modo da poter valutare le imprese di trasporto, l’idoneità del conducente e le condizioni generali dei veicoli; si esortano inoltre i dirigenti scolastici, data la particolare dimensione tecnica e giuridica della materia, a richiedere la collaborazione e l’intervento degli uffici della Polizia stradale territorialmente competenti, ogni qualvolta ritenuto opportuno.
Il vademecum realizzato dalla Polizia stradale evidenzia ad esempio le responsabilità del conducente che deve mantenere, per tutta la durata del viaggio, un comportamento rispettoso delle norme e che non esponga a rischi le persone trasportate e invita gli insegnanti a segnalare agli organi di Polizia, eventuali comportamenti scorretti del conducente dei quali dovessero avere testimonianza diretta (come ad esempio parlare al cellulare, ascoltare musica con auricolari, bere alcolici ecc.).
fonte e foto polizia di stato
Pistola in un doppio fondo dell’armadio e droga nel locale lavanderia
In manette un 35enn. L’uomo era già noto ai Carabinieri per i suoi trascorsi negli ambienti degli stupefacenti nel quartiere di Tor Bella Monaca, dove era domiciliato prima di trasferirsi a San Cesareo
Pistola e droga nascoste in casa. Questa mattina i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Frascati hanno arrestato un 35enne, originario della provincia di Teramo con le accuse di “detenzione illegale di arma clandestina e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”.
L’uomo era già noto ai Carabinieri per i suoi trascorsi negli ambienti degli stupefacenti nel quartiere di Tor Bella Monaca, dove era domiciliato prima di trasferirsi nel Comune di San Cesareo.
Questa mattina, il blitz con la collaborazione di un’unità cinofila nella sua abitazione di via Campo Gillaro. Lì i militari hanno rinvenuto, in un cesto per gli abiti sporchi, un jeans con all’interno di una delle tasche una busta trasparente contenente venti grammi di cocaina.
L’attenzione dei militari si è poi spostata nella sua camera da letto, dove i militari hanno rinvenuto una pistola calibro 7,65 completa di caricatore e con sei proiettili di cui uno in canna e quindi già pronta all’uso. L’arma, che presentava la matricola abrasa, era stata occultata in un doppio fondo ricavato all’interno di un armadio.
In un locale adibito a lavanderia, inoltre, sono stati rinvenuti otto grammi di hashish e 500 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita.
L’arrestato è stato portato nel carcere di Rebibbia mentre la droga, l’arma e il denaro sono state sequestrate. Sulla pistola verranno eseguiti ulteriori accertamenti per il ripristino della matricola e per verificare l’eventuale utilizzo della stessa in precedenti eventi delittuosi.
FONTE FOTO: ROMATODAY www.romatoday.it
Operazione “Linea d´addio”
La Polizia di Stato blocca pericolosa banda di rapinatori
Risolto il giallo dei coniugi sequestrati in casa lo scorso ottobre ad Ucria
Sono stati arrestati stamani gli autori della rapina ai danni di una coppia di coniugi sequestrati nella loro casa di Ucria lo scorso ottobre.
I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Patti, coadiuvati dai colleghi delle Squadre Mobili di Messina, Palermo e dei Commissariati P.S. Capo d´Orlando, Termini Imerese e Partinico, hanno eseguito all´alba la misura cautelare emessa dal GIP, dr. Andrea La Spada, su richiesta del Sostituto Procuratore D.ssa Giorgia Orlando, con la quale risultano chiare le responsabilità di nove individui.
Un piano ordito nei minimi dettagli, un´azione criminosa spietata e brutale che nella notte tra il 15 e il 16 ottobre scorso i nove malviventi non hanno esitato a mettere in atto nei confronti di una coppia di signori orlandini, in vacanza nella loro casa di campagna, tra Ucria e Floresta.
Incappucciati e armati di coltello e mannaia hanno sorpreso nel sonno marito e moglie, derubandoli di tutto ciò che di valore i due possedevano in casa, compresi i gioielli che avevano addosso. Si sono poi fatti consegnare le chiavi di casa dell´abitazione di Capo d´Orlando estorcendo loro i dettagli necessari per trovare e aprire la cassaforte.
E mentre una parte della banda raggiungeva Capo d´Orlando e svuotava il secondo appartamento, i compari sequestravano in casa loro le vittime. Se ne sono andati solo dopo lunghe ore di terrore, portando via telefonini e persino l´auto di famiglia.
L´allarme è scattato quando i due malcapitati, in stato di choc per quanto subito, sono riusciti a raggiungere il centro di Ucria.
Immediate le indagini della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Patti: i poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Patti hanno avviato una ricerca a 360 gradi, per scoprire ogni utile spunto o indizio che permettesse di ricostruire la dinamica della rapina e del sequestro.
Gli investigatori sono partiti dal traffico veicolare su strade ed autostrade e dall´analisi delle immagini di decine di sistemi di videosorveglianza installati nei vari comuni presumibilmente attraversati, o anche solo sfiorati dai malviventi.
Nulla è stato tralasciato, contatti più o meno recenti avuti dalle vittime compresi, abitudini di vita e spostamenti.
Si è poi passati allo scrupoloso ed analitico studio del voluminoso traffico telefonico agganciato nella notte del delitto dalle celle dei gestori telefonici sul territorio di decine di comuni di più province siciliane e, infine, all´intercettazione delle conversazioni registrate su alcune utenze sapientemente individuate come sospette.
Il poderoso lavoro investigativo ha condotto i poliziotti a rintracciare tracce apparentemente invisibili, inavvertitamente lasciate dai malviventi, peraltro rivelatisi estremamente cauti ed attentissimi.
I primi risultati hanno permesso di concentrarsi sulla figura del basista, identificato in un noto pregiudicato tortoriciano e sull´ipotesi investigativa che la rapina di Ucria rientrasse in una serie di fatti delittuosi della stessa specie, ascrivibili ad una cerchia di professionisti del crimine.
I fatti di Ucria riconducevano infatti ad una banda costituita da uomini del palermitano e cittadini rumeni, operante nella provincia del capoluogo siciliano ma abituata a frequenti incursioni anche in quelle limitrofe e segnatamente in quella messinese, avvalendosi di una rete di fonti che selezionavano gli obiettivi sul territorio e mettevano a disposizione dei complici le informazioni utili, a fronte di una quota di partecipazione agli utili delle successive imprese criminali.
Un gruppo pericoloso, quindi, perfettamente organizzato e autore di molti altri furti in abitazioni, per lo più ville isolate, tentati o consumati, tra i quali quello avvenuto nella prima mattinata del 14 novembre 2016 a Sant´Agata MiIlitello: nella circostanza, peraltro, alcuni componenti della banda, sorpresi dai sistemi di allarme e dal successivo intervento della Polizia del locale Commissariato, erano costretti a darsi ad una rocambolesca fuga ed a nascondersi in casolari di campagna prima di essere recuperati da complici arrivati appositamente da Palermo con un borsone di abiti puliti necessari per eludere i controlli delle forze di polizia.
Sulla scorta di tali corpose acquisizioni investigative, la Procura della Repubblica di Patti ha richiesto ed ottenuto dal GIP dello stesso Tribunale l´ordinanza cautelare eseguita stamani. Analogo provvedimento è stato emesso dal GIP presso il Tribunale per i Minorenni di Messina su richiesta della Procura Minorile peloritana, Sostituto Procuratore Dott. Andrea Pagano, a carico del minore di nazionalità rumena, già collocato in una struttura di accoglienza, rivelatosi coinvolto fattivamente nei colpi ed indicato dai complici come “spiderman”, per le differenziali capacità atletiche che lo rendevano agilissimo ed idoneo alle incursioni nelle case violate.
L´operazione della Polizia di Stato ha fermato la pericolosissima banda criminale in un momento di piena attività ed in cui non si esclude che stesse organizzandosi per elevare ulteriormente il livello di aggressività e pericolosità della sua azione, indirizzandosi su modelli di devianza criminale di attualissimo allarme sociale quali quelli connessi al fenomeno internazionale di avvistamenti di autori di crimini vestiti da Clown continue reading this.
Tra le conversazioni intercettate dagli investigatori del Commissariato di Patti se ne evidenziano indicanti l´intento di alcuni componenti della banda (in particolare un rumeno) di reperire tute bianche del tipo da imbianchino nonché parrucche e maschere da clown, destinate esplicitamente ad essere indossate in azioni illecite. Indicative della circostanza, del resto, le stesse immagini che campeggiavano sui profili facebook degli indagati in concomitanza con le stesse conversazioni telefoniche.
Durante le perquisizioni domiciliari effettuate stamani dai poliziotti è stata rinvenuta una pistola calibro 6,35 con relativo munizionamento, due pistole giocattolo e la somma di 3.000 euro.
FONTE FOTO POLIZIA DI STATO
ANCONA. IMMIGRAZIONE CLANDESTINA. ARRESTI.
La Polizia di Stato di Ancona, in collaborazione con la Polizia federale tedesca e con il coordinamento della Procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona e della Procura della Repubblica di Hof-Baviera, ha arrestato 2 persone ritenute responsabili dei reati di favoreggiamento della immigrazione clandestina e sequestro di persona a scopo di estorsione, aggravati dalla c.d. transnazionalità. L’indagine, eseguita dalla Squadra Mobile, a cui ha fornito un contributo anche la Polizia serba, era partita lo scorso mese di aprile quando un cittadino pakistano aveva denunciato di essere stato segregato da alcuni connazionali in un appartamento interrato di Belgrado, e liberato solo dietro pagamento di un riscatto di oltre 6.000 euro da parte del fratello, in aggiunta ai 2.000 euro che aveva già versato all’ organizzazione per raggiungere la Germania. Il pagamento di una tranche del riscatto era avvenuto in un ristorante tedesco ; altre tranches erano confluite su conti correnti bancari di Senigallia (AN) e Macerata ed un conto corrente postale di Ancona. La Squadra Mobile, allertata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e dall’ Interpol, aveva da subito avviato una complessa attività investigativa anche tecnica, che nel tempo ha consentito di ricostruire i profili della organizzazione criminale transnazionale, individuando il capo, un pakistano di 30 anni residente a Macerata, operaio con impieghi saltuari, un 57enne ed un 42enne residenti a Senigallia. Ulteriori tre componenti sono stati individuati in Germania; dei sei componenti dell’ organizzazione, il capo della “cellula” italiana e quello della “cellula” tedesca sono stati tratti in arresto all’ alba in esecuzione di mandato di arresto europeo; le abitazioni degli altri quattro componenti, due in Italia e due in Germania, sono state perquisite, con il sequestro di materiale probatorio utile per le indagini. L’ organizzazione ha introdotto illegalmente in Germania e in parte in Francia diverse decine di connazionali dietro pagamento di cifre tra i 3.000 e gli 8.500 euro transitando dalla Turchia-Grecia.Macedonia – Serbia-Austria-Ungheria oppure, per giungere in Francia, dall’ Italia; i clandestini giunti a destinazione richiedevano asilo politico. I mezzi di trasporto erano auto e treno; per traversare alcune frontiere i clandestini erano costretti a camminare per chilometri anche a piedi. In diversi casi i passeurs pagavano le guardie di frontiera per assicurarsi l’ impunità. Allo stato le verifiche su possibili arrivi di sospetti terroristi tra i cittadini pakistani che sono ricorsi all’ organizzazione sgominata stamani hanno dato esito negativo.
FONTE FOTO POLIZIA DI STATO
“Eye Pyramid” OPERAZIONE DI POLIZIA
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Arrestati un ingegnere nucleare di anni 45 e la sorella di anni 49, entrambi residenti a Londra ma domiciliati a Roma, molto noti nel mondo dell´alta finanza capitolina.
Contestati i reati di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo a sistema informatico aggravato ed intercettazione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche.
I due provvedimenti di custodia cautelare in carcere sono stati eseguiti nell´ambito di una complessa attività di indagine condotta dal C.N.A.I.P.I.C. (Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma.
Nei confronti dell´uomo e della sorella, entrambi noti personaggi dell´alta finanza capitolina, gli investigatori del C.N.A.I.P.I.C. hanno acquisito concreti elementi probatori in merito ad attività criminali da loro pianificate e condotte, consistenti nella gestione di una botnet con finalità di cyber spionaggio in danno di Istituzioni e Pubbliche Amministrazioni, politici di spicco, studi professionali e soggetti di rilievo nazionale.
Grazie ad una estesa rete di computer preliminarmente infettati tramite la diffusione di un malware denominato EYEPYRAMID (dal quale prende anche il nome l´operazione), i due hanno per anni acquisito dalle numerosissime vittime prescelte notizie riservate, dati sensibili, informazioni, gelosamente custodite su impianti informatici statunitensi, ora sequestrati dagli operatori della Polizia Postale, grazie al prezioso ausilio dei colleghi della Cyber Division dell´F.B.I. statunitense e che consentiranno di accertare quali e quanti dati siano stati illecitamente sottratti.
Nel mirino della rete occulta, una galassia di soggetti che a vario titolo gestiscono la funzione pubblica, ovvero interessi delicati, e quindi in possesso di informazioni particolarmente sensibili e strategiche, o di particolare valore per chi opera in determinati ambiti finanziari.
Da ciò scaturisce, appunto, la contestazione nei loro confronti, da parte della Procura della Repubblica di Roma, dei reati di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo a sistema informatico aggravato ed intercettazione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche.
L´indagine ha preso le sue mosse dalla segnalazione al C.N.A.I.P.I.C. dell´invio di una mail, indirizzata ad un amministratore di rilievo di un´infrastruttura critica nazionale, contenente il malware EYEPYRAMID.
Le complesse indagini condotte dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, protrattesi per diversi mesi, hanno consentito di individuare una rete botnet molto ben strutturata, frutto di un attacco informatico del tipo APT (Advanced Persistent Threat), ingegnerizzato ad hoc sfruttando un malware particolarmente insidioso, capace di far acquisire da remoto il controllo del sistema informatico bersaglio, e consentire la massiva sottrazione dei contenuti dei pc colpiti.
Le articolate attività di indagine, sia quelle altamente sofisticate dal punto di vista tecnico che quelle più tradizionali, sono state supportate da una tempestiva cooperazione internazionale, che si è rivelata indispensabile a preservare l´intero scenario quando gli arrestati si sono adoperati per distruggere da remoto le tracce dell´attività delittuosa, una volta avuto il sospetto di essere finiti nel mirino della Polizia.
Tra gli osservati dall’ “Occhio della Piramide” gli appartenenti ad una loggia massonica, archiviati sotto la sigla “BROS” (fratelli) in una cartella piazzata in una delle numerose drop zone all’estero.
Con la sigla “POBU” (Politicians Business), invece, venivano catalogati gli esponenti politici target del sodalizio criminale.
L´indagine ha altresì permesso di ricostruire un complesso scenario fatto di società “a scatole cinesi” nazionali e straniere, usate come paravento per l´acquisizione, in via anonima, di servizi informatici all´estero.
E proprio il concreto pericolo di una fuga all´estero degli indagati, titolari di diverse attività fuori confine, ha infatti determinato l´emissione delle misure cautelari da parte del G.I.P. romano.
Fonte foto Polizia di Stato
CROTONE. EVASO DA UN PERMESSO E SUBITO ARRESTATO DI NUOVO
La Polizia di Stato di Crotone ha arrestato due pericolosi detenuti evasi dal carcere di Voghera entrambi con precedenti di associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio, rapina, stupefacenti, evasione, ricettazione, sequestro di persona, rapina, evasione, violazione sulla legge delle armi, ricettazione, concorso in omicidio aggravato.
Nella tarda mattinata gli uomini della Squadra Mobile li ha arrestati perchè evasi dalla Casa Circondariale di Voghera il 13 dicembre 2016, allorquando stavano fruendo di un permesso breve.
Durante il godimento del permesso, uno dei due si rendeva responsabile del delitto di minacce nei confronti del gestore dell’albergo di Torino ove aveva trovato alloggio, solo perché aveva allertato le Forze dell’Ordine della sua presenza all’interno della struttura ricettiva in compagnia di un altro pregiudicato crotonese.
In particolare, dopo aver intuito l’imminente arrivo di una pattuglia dei carabinieri, lo stesso impugnando una pistola, minacciava il medesimo gestore della struttura ricettiva, intimandogli di aprire le porte per poi darsi alla fuga.
Nello stesso giorno un altro detenuto nel carcere di Voghera, che stava fruendo di analogo permesso, non faceva rientro presso la struttura carceraria.
A seguito delle due evasioni, si dava avvio ad una complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Pavia, finalizzata alla cattura dei due fuggitivi.
Nello specifico, personale del Nucleo Investigativo Centrale presso il PRAP Lombardia – Milano della Polizia Penitenziaria, svolgeva una capillare attività di indagine concentrata in particolare sul territorio del nord Italia. Contestualmente personale della Squadra Mobile di Crotone svolgeva analoghe attività in questo capoluogo.
L’incessante sforzo investigativo, messo in atto da due Uffici di Polizia, dava alla fine i suoi frutti in quanto nella tarda mattinata odierna, gli investigatori, avendo intuito che i due evasi si stavano recando a Crotone, predisponevano mirati servizi di osservazione ed appostamento presso tutti i terminal cittadini di pullman e stazione ferroviaria. Proprio in un capolinea di questo centro, sito nel piazzale Nettuno, gli operanti notavano un pregiudicato del luogo mentre faceva salire a bordo dell’autovettura a lui in uso, due soggetti di sesso maschile molto somiglianti ai due ricercati.
Allertate tutte le pattuglie in zona, il menzionato veicolo veniva prontamente bloccato in questa via Saffo angolo Peppino Impastato.
Nel corso della perquisizione personale estesa ai bagagli dei due evasi, veniva rinvenuta la somma complessiva di 5000 euro, nonché due pistole semiautomatiche a salve prive di tappo rosso con relativo munizionamento. Dopo gli adempimenti di rito gli stessi venivano associati presso la Casa Circondariale di Crotone.
FONTE FOTO POLIZIA DI STATO
LE PREVISIONI METEO PER STASERA E DOMANI
A causa dell’arrivo di flussi di aria polare dal nord Europa che stanno portando una fase di maltempo su gran parte del paese, il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso ieri un “avviso di condizioni meteorologiche avverse” con previsioni di precipitazioni a carattere nevoso e venti di burrasca, che interesseranno fino alla mattina di sabato 7 gennaio diffuse macroaree della Penisola e delle Isole maggiori.
In particolare, l’avviso prevede nel primo pomeriggio odierno nevicate su Puglia centro-meridionale, Calabria e Sicilia settentrionale, inizialmente sopra i 1000-1200 metri e in progressivo abbassamento dapprima fino ai 300-500 metri e successivamente, dalle prime ore di venerdì 6 gennaio, fino al livello al mare, con apporti al suolo generalmente moderati, localmente abbondanti alle quote collinari e montuose della Sicilia settentrionale.
SITUAZIONE DEL TRAFFICO STRADALE
- A3 “Salerno–Reggio Calabria”: neve tra Sicignano e Sibari; a causa delle precipitazioni è vietata la circolazione in entrambe le direzioni per i veicoli commerciali, mentre autovetture e autobus possono proseguire solo se muniti di mezzi antisdrucciolevoli;
- A14 “Adriatica”: a causa delle nevicata in atto, interdetto il transito ai mezzi pesanti tra Vasto sud e Pineto in direzione nord e tra Giulianova e Pescara sud in direzione sud;
- A24 “Roma-Teramo”: nevicate in atto, senza riflessi per la circolazione, tra Assergi e Teramo, con interdizione al transito dei mezzi pesanti dalla barriera di Teramo verso L’Aquila;
- A25 “Torano–Pescara”: nevicate in atto, senza riflessi per la circolazione.
Continua a nevicare con intensità anche in Umbria, in Abruzzo, in Molise, in Basilicata ed in Puglia a quote collinari. Il traffico è rallentato sulla viabilità statale in queste aree, dove sono all’opera da stamattina i mezzi sgombraneve.
LA CIRCOLAZIONE FERROVIARIA
In relazione all’ondata di maltempo, Rete Ferroviaria Italiana ha già attivato il Piano Neve e Gelo.
A causa delle forti nevicate che stanno interessando la Basilicata e la Puglia, la circolazione ferroviaria sulla linea Foggia – Potenza è rallentata. Inoltre è stata riprogrammata l’offerta commerciale con cancellazioni sulla tratta Melfi – Potenza. Permangono rallentamenti fino a 20 minuti per i treni in viaggio. La circolazione ferroviaria sulla linea Barletta – Spinazzola è attualmente sospesa per le precipitazioni nevose che stanno interessando la zona.
Si invita a tenersi informati sulla situazione della circolazione dei treni in relazione all’evolversi delle condizioni meteorologiche, anche attraverso i mezzi di informazione del Gruppo FS Italiane: FSnews.it, FSNewsRadio e su twitter @Lefrecce e @FSnews_it.
CONSIGLI PER GLI AUTOMOBILISTI
Si invitano tutti i conducenti a partire solo dopo aver controllato l’efficienza del veicolo e di verificare la dotazione di giubbini rifrangenti, del segnale triangolare di pericolo e con pneumatici invernali in buone condizioni. Ove si disponesse delle sole catene da neve, evitare assolutamente di montarle o smontarle lungo la banchina o sulle corsie di emergenza o di marcia o all’interno delle gallerie: è pericoloso per la propria incolumità e si intralcia il regolare ed efficace movimento dei mezzi di sgombero della neve; dunque, occorre provvedere al montaggio/smontaggio delle catene solo in area di servizio o di parcheggio.
In queste ore particolare attenzione da mantenere durante la guida, per il calo della visibilità e il rallentamento della circolazione nei tratti ove nevica: mantenete sempre idonea distanza di sicurezza dal veicolo che precede, regolate la velocità ad un livello di prudenza, allacciate e fate allacciare a tutti gli occupanti del veicolo la cintura di sicurezza o i sistemi di ritenuta sul seggiolino. Se i tempi del viaggio si allungano, fermarsi in area di servizio per cessare dalla guida e riposare.
CONSIGLI ED INFORMAZIONI PER I CONDUCENTI PROFESSIONALI
Le precipitazioni nevose odierne hanno già imposto l’adozione di misure di regolazione del traffico con fermo temporaneo dei mezzi pesanti, in attesa della possibilità di riprendere la marcia in condizioni di sicurezza. Per l’ampiezza dei territori coinvolti, la persistenza delle precipitazioni nevose, l’abbassamento delle temperature con possibili formazioni di ghiaccio, potranno essere adottate misure di contenimento degli afflussi di mezzi nelle aree di crisi, anche mediante l’adozione di provvedimenti di limitazione della circolazione per i veicoli di massa superiore a 7,5 t, in aggiunta al divieto dalle ore 9.00 alle ore 22.00 già in calendario per la giornata festiva del 6 gennaio 2017.
Si consiglia di prestare attenzione al contenuto dei Pannelli a Messaggio Variabile disponibili lungo la rete autostradale e che forniscono in tempo reale le informazioni sulla transitabilità e sull’attivazione di misure di regolazione del traffico.
INFORMAZIONI SUL TRAFFICO STRADALE
Per informazioni aggio rnate in tempo reale sul traffico sono disponibili i canali del C.C.I.S.S. (numero gratuito 1518, siti web www.cciss.it e mobile.cciss.it, applicazione iCCISS per iPHONE, il nuovo canale Twitter del CCISS), le trasmissioni di Isoradio, i notiziari di Onda Verde sulle tre reti Radio-Rai e sul Televideo R.A.I..
Per informarsi sullo stato del traffico sulla rete stradale di competenza Anas è possibile, inoltre, utilizzare l’applicazione VAI (Viabilità Anas Integrata) visitabile sul sito www.stradeanas.it e disponibile anche per Smartphone sia in piattaforma Apple che Android, in “Apple store” ed in “Google play”. Gli utenti hanno poi a disposizione il numero unico 800.841.148 del servizio clienti per informazioni sull’intera rete Anas.
Altre informazioni sulla rete autostradale in concessione con numeri e contatti utili sono disponibili sul sito www.aiscat.it, sui siti delle singole Società Concessionarie autostradali, o mediante l’applicazione Myway Truck.