POLIZIA: OPERAZIONE “GOTHAM”

La Polizi24 individuia di Stato di Terni ha concluso un´operazione anei confronti di , ritenuti responsabili di spaccio di cocaina, eroina, marijuana e ntidroga hashish.
Le indagini, coordinate della Procura della Repubblica di Terni, sono state avviate d´iniziativa nel mese di ottobre dalla Squadra Mobile e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia, con il supporto della Direzione Centrale per Servizi Antidroga e del Servizio Polizia Scientifica.
L´attività investigativa si è sviluppata nei confronti di un gruppo di spacciatori africani, che hanno presidiato stabilmente alcuni luoghi del centro cittadino, in particolare il parco pubblico “La Passeggiata” e la zona di piazza Solferino.
Gli stranieri hanno occupato le zone realizzando un´attività di spaccio rivolta ad un numero indeterminato di assuntori, anche minori.
Nel corso delle indagini, condotte anche attraverso servizi di osservazione con telecamere nascoste e con l´impiego di operatori sotto copertura, è stata sfruttata, per acquisire ulteriori elementi investigativi, la facoltà di ritardare l´arresto degli spacciatori responsabili della cessione.
Gli acquisti degli agenti sotto copertura hanno permesso di ottenere in tempi brevi elementi probatori nei confronti di 29 stranieri, alcuni dei quali richiedenti asilo o irregolari. Il materiale raccolto è stato poi implementato con indizi acquisiti con metodologia tradizionale, come servizi in borghese o escussioni testimoniali.
In strada la droga veniva nascosta in fioriere in cemento, in buche delle lettere o scatole di contatori, mentre all´interno del parco gli arrestati sfruttavano un vicino canneto. All´interno dei giardini lo smercio avveniva in pieno giorno, pur in presenza di numerosi passanti, indipendentemente dalle condizioni climatiche. Nella zona di piazza Solferino, invece, i diversi pusher erano attivi di sera e di notte. Gli indagati sono riusciti, in tempi brevissimi ed in via continuativa, a reperire apprezzabili quantitativi di droga destinati alla distribuzione a giovani acquirenti, realizzando decine di transazioni giornaliere. Nel corso dell´inchiesta, durata meno di due mesi, sono stati effettuati 53 arresti ritardati nei confronti di 24 indagati.
L´operazione, infine, aderisce alle finalità indicate nella recente direttiva del Ministero dell´Interno sul rafforzamento dell´attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, nonché a quelle segnalate con il progetto “SCUOLE SICURE”, che ha previsto l´avvio di analoghe azioni in prossimità di plessi scolastici.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
Foto Polizia di Stato

FORLI’-CESENA OPERAZIONE DI POLIZIA “CANAPA LIGHT” SEQUESTRATI 73 KG DI INFIORESCENZE

La Polizia di Stato di Forlì ha eseguito alcune perquisizioni nei confronti dei rappresentanti legali di tutti i negozi/rivendite di canapa light della provincia. L’operazione è scaturita dalle indagini dei poliziotti della Squadra Mobile che ha permesso di verificare la presenza, all’interno degli esercizi commerciali, di infiorescenze non in linea con quanto previsto dalla normativa vigente sulla vendita di prodotti di canapa light. Attualmente la normativa di riferimento prevede che non possano essere cedute e liberamente messe in vendita all’utente le infiorescenze che non abbiano subito un processo di lavorazione o trasformazione o che non abbiano una finalità ad uso esclusivamente c.d. ornamentale. La presenza delle infiorescenze, in tal caso, esula dal valore del THC, anche se inferiore ai limiti previsti dalla legge, ricadendo pertanto nell’ambito della normativa sugli stupefacenti tant’è che sono state contestate a ben 15 persone le condotte di detenzione, vendita e commercializzazione di sostanze stupefacenti/psicotrope senza le autorizzazioni ministeriali previste nonché le condotte di pubblicazione e divulgazione all’uso delle predette sostanze. L’operazione di perquisizione svolta per la prima volta in Italia su tutti i negozi presenti in una provincia, e che ha visto la partecipazione contemporaneamente di 50 uomini e donne della Polizia di Stato, ha di sicuro rappresentato un’imze rispetto alle diposizioni e ai pareri normativi attualmente in vigore. portante attività di controllo all’ interno dei negozi di canapa light al fine di verificarne l’uso e la destinazione del inforendescello

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
Foto Polizia di Stato

FIUMICINO. ARRESTATO UN PASSEGGERO RESPONSABILE DEL FURTO AGGRAVATO DI DENARO.

La Polizia di Frontiera di Fiumicino ha arrestato un italiano con precedenti per stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale, resosi responsabile del furto aggravato di un´ingente somma di denaro ai danni di un cittadino pachistano.
In particolare, l´uomo, in partenza dallo Scalo Aereo, al termine dei controlli di sicurezza, ha approfittato della momentanea distrazione di un altro passeggero, cittadino pakistano, mentre lo stesso si sottoponeva ai medesimi controlli, per impossessarsi di due buste contenenti rispettivamente 3mila e 5mila euro, poco prima depositate dallo straniero all´interno della vaschetta destinata al controllo radiogeno.
La tempestività delle attività di indagini avviate dai poliziotti, anche con l´ausilio delle immagini di videosorveglianza, hanno consentito di rintracciare quel connazionale mentre si accingeva ad imbarcarsi su un volo diretto in Russia, dopo aver occultato i soldi sottratti all´interno di uno dei numerosi bagni presenti in aerostazione, con l´intenzione di recuperarli al suo rientro.
La celerità delle azioni intraprese ha, quindi, consentito di individuare l´autore del reato e di restituire la somma sottratta allo straniero prima della partenza per il proprio Paese, consentendogli così di far fronte in primis alle spese per le cure mediche di un proprio familiare. L´italiano è stato arrestato ed accompagnato presso il Tribunale per essere processato con rito direttissimo, al termine del quale, è stato condannato ad un anno di reclusione con pena sospesa ed a quattro mesi di lavori socialmente utili.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
Foto Polizia di Stato

Napoli, “il pizzo”

Sin dalle prime luci dell´alba è in corso una vasta operazione della Polizia di Stato coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.
I poliziotti della Squadra Mobile partenopea e gli uomini del Commissariato di P.S. di Castellammare di Stabia stanno dando esecuzione ad un´ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Napoli nei confronti di numerose persone.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno avuto ad oggetto una serie di delitti contro il patrimonio (estorsioni), la persona (violenza privata) e l´ordine pubblico (violazioni in materia di armi ed esplosivi), aggravati dal metodo e/o dalla finalità mafiosa, perpetrati negli anni 2013-2016 ai danni di imprenditori, esercenti commerciali e professionisti operanti nei territori di Castellamare di Stabia, Pompei, Gragnano, Pimonte ed Agerola.
Dalle investigazioni è emersa la perdurante operatività, nei suddetti territori, di diverse storiche organizzazioni camorristiche, tra loro sostanzialmente alleate, ciascuna delle quali ha continuato ad imporre costantemente “il pizzo” nei territori di rispettiva competenza, avvalendosi della propria forza d´intimidazione.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
Foto Polizia di Stato

Violenza sessuale, arrestato

La Polizia di Stato di Forlì al termine di un´attività d´indagine condotta dalla Squadra Mobile di Forlì e dal Servizio Centrale Operativo, ha eseguito un´ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un trentacinquenne per violenza sessuale commessa in danno di due ragazzi minorenni.
L´indagine ha permesso di ricostruire numerose condotte di adescamento di minorenni poste in essere dall´indagato, il quale era solito instaurare stretti rapporti interpersonali con adolescenti conosciuti in occasione di spettacoli musicali o che gli venivano presentati da altri ragazzi coetanei. L´indagato si presentava ai giovani come persona inserita nel mondo dello spettacolo ed esperto nel montaggio di video musicali,  riusciva a carpire la fiducia dei minori blandendoli con lusinghe e complimenti, offrendosi di presentare loro personaggi famosi, di aiutarli nella realizzazione e pubblicazione di video musicali su social network e quindi di diventare popolari e famosi assicurando loro la possibilità di salire su vari palcoscenici durante eventi e competizioni musicali.
L´indagato quindi, tramite l´utilizzo dei social network   e whatsapp, iniziava ad intrattenere con gli adolescenti conversazioni quotidiane, che peraltro divenivano via via più intense ed assumevano contenuti a sfondo sessuale, in occasione delle quali scambiava con i ragazzi anche fotografie e video, acquisendo in questo modo informazioni sulla vita, le vicende personali e le fragilità dei ragazzi, offrendosi di aiutarli a risolvere le loro problematiche anche mediante riti e poteri magici di cui sosteneva di essere dotato.
I minori coinvolti, tutti di età compresa tra i 14 ed i 17 anni, spesso venivano distratti dalle reali intenzioni dell´uomo, che riusciva a realizzare un ambiente apparentemente sicuro anche agli occhi dei loro genitori in quanto spesso “usava” la presenza dei propri figli minori come giustificazione per partecipare alle loro attività, ai loro interessi e per invitarli a casa propria.
L´intera attività d´indagine ha permesso di accertare due episodi di violenza sessuale ed una pluralità di condotte di adescamento poste in essere nei comuni di Savignano sul Rubicone, Gatteo e Rimini.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo

Pavia, maltrattamenti anziani, scattano le manette

La Polizia di Stato di Pavia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti due soggetti ritenuti responsabili di maltrattamenti e lesioni personali aggravate ai danni di anziani degenti di una casa di cura della provincia di Pavia Nel mese di marzo la Squadra Monile di Pavia ha ricevuto delle segnalazioni su gravi maltrattamenti all’interno di una clinica che accoglieva pazienti affetti da gravi disabilità fisiche e mentali.
Gli uomini della Squadra Mobile hanno acquisito elementi di reità in capo al Direttore della Clinica e ad un operatore socio sanitario in merito a gravi vessazioni sia fisiche che psicologiche in danno di alcuni pazienti della struttura. Le indagini hanno, infatti, fatto emergere come gli indagati avessero creato un clima di violenza ed impunità all’interno della struttura rendendosi in questo modo pienamente responsabili dei maltrattamenti commessi e di condotte non conformi ai comuni canoni di cura dei pazienti.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo

Roma. Arrestato tunisino

La squadra investigativa del Commissariato Appio nuovo diretto dal vqa Pamela de Giorgi dopo breve ma intensa attività operativa é riuscita a scoprire il covo di uno spacciatore tunisino .
L’uomo considerato di elevato spessore criminale é stato fermato sulla Casilina ed é stato trovato in possesso di 5 gr di eroina.per eludere la perquisizione domiciliare forniva un vecchio indirizzo, ma in virtù dei pedinamenti pregressi é stata individuata la sua abitazione in agro di Colonna.
A seguito della perquisizione domiciliare venivano rinvenuti ulteriori 200 gr. di eroina sostanza per il taglio materiale da confezionamento ed il denaro provento dell’attività illecita.
La successiva perizia ha permesso di constatare che dallo stupefacente sequestrato dalla Polizia Giudiziaria si potevano ricavare 2400 dosi .
L’uomo é stato giudicato presso il Tribunale di Roma che ha emesso misure cautelare a suo carico.

Di Umberto Buzzoni

La trappola delle sette

Si è tenuto questa mattina, a Roma, presso l´Aula Giubileo dell´Università LUMSA ,in collaborazione con il Consorzio Humanitas, il Convegno “La trappola delle sette”, organizzato dalla Polizia di Stato e dall´Associazione Papa Giovanni XXIII.
L´iniziativa ha l´obiettivo di richiamare l´attenzione sui pericoli delle sette criminali, su chi si avvale della manipolazione mentale, approfittando della difficoltà psicologica o della fragilità anche momentanea delle persone (dovuta ad un lutto, a difficoltà economiche, ad un dolore sentimentale), per affermare una posizione di potere e perseguire illeciti vantaggi economici o sessuali.
Di fronte ad una platea di studenti universitari, si è partito da storie d´indagine criminale per parlare di psicosette e sette sataniche, affrontando le caratteristiche del manipolatore, la personalità degli adepti, le tecniche di adescamento, le fattispecie criminali che si possono configurare, in assenza di un reato tipico, quali la violenza privata, la truffa, l´estorsione, la circonvenzione di incapace, la violenza sessuale, la pedofilia, l´istigazione al suicidio fino all´omicidio.
L´azione della Polizia di Stato si esprime dal 2006 con il contrasto ai fenomeni criminali attuato dalla Squadra Anti Sette ma anche, e soprattutto, attraverso il lavoro di prevenzione con il richiamo a quei segnali che possono rappresentare degli indicatori precoci dell´inizio di una manipolazione e che possono servire a genitori e familiari per intervenire tempestivamente: segni come l´isolamento, la frequentazione esclusiva e l´idealizzazione di leader e adepti, il cambiamento di abitudini anche alimentari.
Il responsabile del servizio antisette dell´Associazione Giovanni XXIII fondata da Don Oreste Benzi, Don Aldo Buonaiuto, autore di numerose pubblicazioni e che da anni si dedica a queste tematiche, ha illustrato  il lavoro del Numero verde nazionale antisette che costituisce un primo importante filtro nelle segnalazioni ritenute attendibili e oggetto di utile e necessario approfondimento investigativo.
Al convegno, moderato dal giornalista Piergiorgio Giacovazzo e che ha visto la testimonianza di vittime di sette, ha partecipato  Anna Maria Giannini, docente di Psicologia presso la Sapienza Università di Roma, Vittorio Rizzi, direttore centrale anticrimine della Polizia di Stato, con le conclusioni affidate del  Ministro dell´Interno Matteo Salvini.

Di Umberto Buzzoni

“SARDINIA PANTA REI” OPERAZIONE DI POLIZIA

La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Cagliari hanno eseguito una vasta operazione nei confronti di un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di esplosivo, estesa tra la Sardegna e la Campania.
L’operazione, condotta dai poliziotti delle Squadre Mobili di Cagliari e Napoli, è finalizzata all’esecuzione di diversi provvedimenti di cattura nei confronti di 11 soggetti pregiudicati sardi e campani (8 residenti a Cagliari e 3 a Napoli), appartenenti ad un’organizzazione criminale dedita al traffico di droga.
Dalle indagini, avviate nel 2015, coordinate dalla Direzione Centrale dei Servizi Antidroga, i poliziotti hanno potuto accertare che dal 2016 sono state effettuate tra la Campania ed il capoluogo isolano, 30 importazioni di sostanza stupefacente di circa 300 Kg di Hashish per ogni singola spedizione (per un totale di 10,4 tonnellate).
Tali importazioni sono state effettuate tramite spedizioni con ditte di copertura che simulavano la spedizione di commesse alimentari di varia natura.
La Polizia di Stato ha eseguito, a riscontro delle operazioni tecniche in atto, tre arresti in flagranza e sequestrato circa 1300 kg di stupefacente (hashish).
Nello stesso conteso, la Guardia di Finanza procederà ai sequestri preventivi di beni mobili ed immobili riconducibili ai componenti del gruppo criminale per un valore di circa 4 milioni di euro.
Nel corso delle attività, operate con il supporto degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Sardegna della Polizia di Stato, sono state eseguite decine di perquisizioni domiciliari, delegate dalla Procura di Cagliari, (10 in provincia di Cagliari, 18 in provincia di Napoli e una in provincia di Caserta), presso abitazioni e sedi societarie riconducibili al promotore e finanziatore dell’associazione criminale.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo

Sfruttamento della manodopera dei braccianti agricoli . In arresto 4 Imprenditori agricoli di Ragusa

La Polizia di Stato di Ragusa ha arrestato 4 imprenditori agricoli e ne ha denunciati altri 3, ritenuti responsabili dello sfruttamento della manodopera dei braccianti agricoli: centro africani richiedenti asilo, rumeni, tunisini ed in minima parte italiani, impiegati presso le serre di Vittoria.
Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Ragusa hanno permesso di scoprire che nessuna delle aziende agricole controllate rispettava le norme vigenti, oltre allo sfruttamento lavorativo sono state contestate infrazioni per le modalità di assunzione (molti i lavoratori in “nero”); normative sull´edilizia, alloggi dei lavoratori fatiscenti e abusivi; violazioni delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro; violazione del c.d. codice dell´ambiente, discariche abusive di plastica ed anticrittogamici; violazione delle norme sulla salubrità degli ambienti adibiti a civile abitazione, abusive ed in pessime condizioni igieniche.  I lavoratori hanno reso dichiarazioni tali da permettere alla Squadra Mobile di procedere agli arresti ed alla denuncie in stato di libertà. Sono state sottoposte a sequestro le aree adibite a discarica abusiva e le abitazioni costruite in violazione delle leggi sull´edilizia.
I poliziotti hanno accertato l´impiego di minori privi di qualsiasi dispositivo di protezione mentre irrigavano con fertilizzanti tossici per l´uomo. Nelle abitazioni abusive vivevano interi nuclei familiari con neonati che sono stati segnalati ai servizi sociali del comune di Vittoria.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
Foto Polizia di Stato