OPERAZIONE “WATERFALL”

La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Frosinone coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno proceduto nelle province di Frosinone, Pescara, Campobasso e Benevento, all’esecuzione dei provvedimenti cautelari, consistenti in una misura della custodia cautelare in carcere, sei misure cautelari degli arresti domiciliari, venticinque misure interdittive del divieto di ricoprire uffici direttivi delle persone giuridiche per mesi 12 ed il sequestro preventivo di oltre euro 1.500.000 nei confronti di 31 soggetti coinvolti a vario titolo. L’operazione è nata da una serie di segnalazioni dell’Ufficio Antiriciclaggio di Poste Italiane che hanno offerto lo spunto alla Squadra Mobile ed alla Polizia Postale per iniziare un’intensa e complessa attività investigativa, che ha visto anche la partecipazione della Guardia di Finanza con l’impiego del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Frosinone e della Tenenza di Arce, interessati per le specifiche competenze in materia tributaria, che ha  permesso di ricostruire le dinamiche economico-fiscali dell’attività illecita. E’ stato possibile ricostruire la struttura dell’organizzazione criminale, composta da un commercialista ciociaro, imprenditori e legali rappresentanti di società del centro e nord Italia, e varie “teste di legno”, delineando chiaramente i ruoli di ognuno. L’attenzione degli investigatori è stata rivolta all’analisi del flusso finanziario di due conti correnti postali che nell’arco di dieci mesi hanno visto una movimentazione di circa due milioni di euro, a seguito di una serie di bonifici effettuati da numerose società dislocate su tutto il territorio nazionale. In particolare gli appartenenti al sodalizio criminale mediante la costituzione di società “cartiere” create ad hoc, attraverso le quali si producevano fatture false per giustificare le ingenti movimentazioni di denaro, hanno distratto grosse somme che venivano poi prelevate in contanti presso alcuni uffici postali delle province di Frosinone e Roma, per poi rientrare nella disponibilità dei promotori del sodalizio attraverso appositi corrieri. In questo modo si consentiva alle società reali di stornare dagli utili le somme di denaro corrispondenti ai pagamenti delle fatture emesse dalla “cartiera” per le prestazioni inesistenti ed evadere così le imposte relative, oltre a permettere l’alimentazione di fondi neri di denaro liquido, formati dalle somme restituite a seguito dei bonifici. Agli indagati sono stati contestati i reati di usura, intestazione fittizia di beni, emissione di fatture per operazioni inesistenti, omesso versamento delle imposte e dichiarazione fraudolenta. La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza, integrandosi ciascuno nelle rispettive competenze, con questa operazione hanno svolto un’attività che si inserisce in più ampio quadro di contrasto alla criminalità economico-finanziaria in grado di inquinare l’economia legale ed alterare le condizioni di concorrenza, aggredendo in particolare il patrimonio illecitamente accumulato dall’organizzazione criminale oggi sgominata, che è stata colpita nel cuore dei propri interessi, restituendo alla collettività i beni della stessa.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo 
foto Polizia di Stato

Parma. Arrestati due latitanti.

La Polizia di Stato di Parma ha arrestato 2 destinatari di un Ordine di carcerazione per l’espiazione, rispettivamente, di 1 anno e 9 mesi e 3 anni e 5 mesi di reclusione. I due soggetti, di origine moldava, si erano resi latitanti dopo la sentenza definitiva poiché ritenuti responsabili, a vario titolo, di 19 furti pluri-aggravati commessi nelle province di Parma, Reggio Emilia, Cremona, Piacenza e Padova nel periodo marzo/ottobre 2017 e di vari episodi di ricettazione. I due soggetti, successivamente sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari, erano evasi, rendendosi di fatto irreperibili e, pertanto, fino alla giornata di ieri, i tentativi di rintraccio per dare esecuzione alla pena applicata in via definitiva per i fatti di cui sopra, erano risultati vani. I dedicati servizi di monitoraggio, effettuati dai poliziotti della Squadra Mobile di Parma, hanno consentito di individuare in un casolare, un loro possibile rifugio e pertanto, gli agenti hanno perquisito l’immobile, sorprendendo all’interno i due latitanti che hanno cercato la fuga attraverso il tetto dove, però, sono stati bloccati. Nel corso della perquisizione dell’immobile, è stato rinvenuto denaro contante ed altri oggetti certamente provento di ulteriori furti, radioline ricetrasmittenti e strumenti da effrazione, nonché la chiave di un’autovettura rubata, rinvenuta poco distante dal casolare, su cui erano state apposte targhe di altro veicolo per occultarne la provenienza illecita.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Merci Pericolose

La Polizia Ferroviaria su tutto il territorio nazionale per innalzare i livelli di sicurezza nell’ambito del trasporto ferroviario di merci pericolose, che si aggiungono a quelli eseguiti quotidianamente dagli specialisti della Polfer. 56 le irregolarità riscontrate per un ammontare di oltre 254.000 euro di importi contravvenzionali. Il settore del trasporto ferroviario delle merci pericolose è stato oggetto di una crescente attenzione da parte della Polizia Ferroviaria, con la creazione di una vera e propria reti di “esperti” addetti ai controlli su tutto il territorio nazionale. Ogni anno circa 7 milioni di tonnellate di merci pericolose attraversano il Paese con la conseguente necessità che gli operatori del settore agiscano in modo consapevole e sinergico nell’obiettivo di garantire la massima sicurezza del sistema. Un settore delicato e complesso, per cui occorrono spiccate competenze tecniche e specialistiche. La task force della Polizia Ferroviaria, composta da operatori specializzati distribuiti in tutti i Compartimenti, ha prodotto negli anni risultati crescenti. Nel 2018 le attività di controllo sono aumentate del 176%  e per l’anno in corso si prevedono aumenti ancora più significativi.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Treni e stazioni: 10 arrestati e oltre 3 kg stupefacente sequestrato.

 

3.264 controlli effettuati e 64 indagati; 1.514 pattuglie in stazione e 341 a bordo treno; 699 convogli ferroviari scortati con una media di 233 treni al giorno. 95 servizi antiborseggio in abiti civili per contrastare i furti in danno dei viaggiatori Questo il bilancio dei controlli effettuati nel fine settimana dalla Polizia Ferroviaria. Da Venezia a Bologna ecco i risultati: un cittadino romeno, senza fissa dimora, affetto da problemi psichiatrici, è stato arrestato per aver aggredito 4 poliziotti in 2 giorni. La prima volta dopo aver colpito un operatore intervenuto presso il bar di stazione dove l’uomo pretendeva di mangiare senza pagare; Subito liberato in attesa di perizia psichiatrica, veniva bloccato e arrestato nuovamente il giorno seguente una seconda volta, dopo aver aggredito altri 3 operatori causandogli lesioni gravi. Arrestato un cittadino nigeriano di 18 anni, irregolare sul territorio nazionale, trovato in possesso di oltre3 kg di marijuana. Lo straniero, alla vista degli operatori, si allontanava velocemente dalla stazione sotterranea Alta Velocità, destando così il loro sospetto. Bloccato prontamente dagli Agenti veniva accompagnato negli Uffici Polfer, dove, a seguito di un’accurata perquisizione, veniva rinvenuta la sostanza stupefacente occultata all’interno di due scatole da scarpe contenute in una borsa di plastica che l’uomo portava al seguito. Da Padova a Ferrara: fermato e sanzionato un 34enne romeno che passeggiava lungo la linea ferroviaria imbracciando un fucile. Lo stesso, notato da un capotreno, veniva immediatamente raggiunto e fermato dagli operatori. Trovato in possesso di un fucile ad aria compressa, veniva sanzionato e denunciato per interruzione di pubblico servizio. Rintracciata l’autrice di una rapina compiuta a Bologna la scorsa estate e per la quale doveva scontare 9 mesi. Gli operatori, a seguito di un intervento richiesto dal capotreno su di un convoglio regionale proveniente di Bologna, insospettiti dallo stato confusionale in cui versava, hanno deciso di eseguire ulteriori accertamenti. Gli stessi hanno consentito di accertare che la giovane donna, di origine cubana, era destinataria di un provvedimento di cattura emesso dal Tribunale di Bologna. Da Roma a Napoli: tre cittadini romeni sono stati arrestati nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Valle Aurelia per il furto di un portafogli ad un viaggiatore. La Sala Operativa, grazie alle telecamere della videosorveglianza, ha individuato i 3 ladri mentre effettuavano il furto sulle scale mobili. Fornita la descrizione alla pattuglia Polfer, i tre venivano immediatamente bloccati ed arrestati. Nella stazione Circumvesuviana Garibaldi, è stato arrestato un nigeriano di 40 anni per i reati di resistenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale. Lo straniero, in possesso di regolare permesso di soggiorno, alla richiesta di un agente della polizia amministrativa di esibire il titolo di viaggio, ha dato in escandescenze, scagliandosi contro l’operatore e minacciandolo di morte. Immediato l’intervento di una pattuglia Polfer che ha proceduto all’arresto. 17 gli stranieri rintracciati in posizione irregolare; 39 le sanzioni elevate in materia di sicurezza ferroviaria; 7 i minori non accompagnati rintracciati dal personale della Specialità e restituiti alle famiglie o collocati in comunità.

di Umberto buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Ancona: Operazione “Vishudda”

Nella mattinata odierna si è conclusa l´operazione di Polizia denominata “Vishudda”, nell´ambito della quale, la Polizia di Stato, al culmine di una prolungata attività investigativa, condotta dalla Squadra Mobile di Ancona e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, ha sottoposto a sequestro penale n. 9 immobili adibiti a centri massaggi, ubicati in varie città, dove venivano sfruttate sessualmente giovani ragazze tutte italiane. Contestualmente, i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona, collaborati dalle Questure competenti per territorio, hanno eseguite misure cautelari personali coercitive nei confronti di 5 dei 6 indagati, ritenuti i componenti dell´organizzazione facente capo ad una coppia di origini pugliesi.
L´operazione di polizia giudiziaria in parola, giunge a conclusione di un´articolata ed estesa attività investigativa, iniziata a fine anno 2017, sviluppata attraverso plurimi presidi tecnici e riscontri dinamici fatti sul territorio nazionale dagli investigatori della Polizia di Stato, rimarcando un quadro univoco di concorso in sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione di giovani ragazze italiane, organizzata e condotta stabilmente in 9 centri massaggi siti ad Ancona, punto di partenza dell´indagine, Faenza (RA), Curtatone (MN), San Giovanni in Marigliano (RN), San Benedetto del Tronto (AP), Pescara, Barletta e Bologna.
I fondatori, marito e moglie, che gestivano in prima persona l´organizzazione, da cui traevano cospicui profitti, sono stati arrestati ieri mattina anche con l´accusa di concorso in induzione alla prostituzione in quanto, mediante annunci di offerte di lavoro a tempo indeterminato, attraverso siti internet, reperivano giovani ragazze italiane che venivano successivamente indotte a prostituirsi, dopo un loro adeguato addestramento impartito all´interno di centri massaggi, dagli stessi promotori.
Il vertice dell´organizzazione un uomo di  40  è stato arrestato mentre sua moglie è agli arresti domiciliari.
Alle altre 3 donne italiane indagate, sono stati notificati i provvedimenti cautelari dell´Obbligo di Dimora, la sesta indagata, invece, è stata sottoposta a perquisizione delegata dalla Procura di Ancona.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Maxi operazione, arresti e sequestri per 35 milioni

La Procura della Repubblica di Brescia, Direzione Distrettuale Antimafia, nell’ambito di una lunga e complessa indagine convenzionalmente denominata “LEONESSA”, condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato, ha accertato l’operatività di una cosca mafiosa di matrice stiddara, con quartier generale a Brescia, che ha pesantemente inquinato diversi settori economici attraverso la commercializzazione di crediti d’imposta fittizi per decine di milioni di euro.  La Stidda, nella sua versione settentrionale  “in giacca e cravatta”, pur mantenendo le “antiche” modalità mafiose nell’ agire quotidiano si è dimostrata capace di una vera e propria “metamorfosi evolutiva,” sostituendo ai reati tradizionali nuovi business, utilizzando quale anello di congiunzione tra i mafiosi e gli imprenditori i “colletti bianchi”, i quali individuavano tra i loro clienti (disseminati principalmente tra Piemonte, Lombardia, Toscana, ma anche nel Lazio, Calabria, Sicilia) quelli disponibili al risparmio facile. L’indagine, che per il suo spessore ha visto il supporto del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e dello SCICO della Guardia di Finanza, ha parallelamente disvelato anche numerosi reati tributari e fenomeni corruttivi.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Caltanissetta: OPERAZIONE “Stella Cadente“

25Un imponente blitz della Polizia di Stato nella città di Gela. Disarticolata la pericolosa organizzazione mafiosa della stidda che, negli ultimi anni, ha imperversato, nella cittadina siciliana appropriandosi di parte del territorio con la tipica forza e violenza mafiosa, che da sempre l’ha caratterizzata. In carcere capi, gregari e sodali che hanno gestito un fiorente traffico di sostanze stupefacenti, hanno infiltrato l’economia legale attraverso imprese di comodo, facendo estorsioni a tappeto, specie con il metodo dell’imposizione dei prodotti delle loro aziende.
Tante le spedizioni punitive degli stiddari, organizzate anche con l’uso di armi e con danneggiamenti seguiti da incendi, ai danni di chi osava contrapporsi al loro potere criminale, con una potenzialità “militare” costituita da “500 leoni”, ossia di 500 uomini armati che avrebbero potuto scatenare l’ennesima guerra di mafia. Le indagini svolte nel procedimento consentito di fotografare l’ala violenta del clan, ricostruendo plurime condotte estorsive poste in essere ai danni di commercianti ed imprenditori riottosi o poco propensi a sottomettersi al loro volere, che- nonostante ciò- hanno trovato il coraggio di denunciare le estorsioni.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

 

INCONTRO A LIONE TRA IL VICE DIRETTORE GENERALE DELLA PUBBLICA SICUREZZA VITTORIO RIZZI E IL SEGRETARIO GENEARLE INTEPOL JURGEN STOCK.

In una società globale e liquida anche la minaccia criminale non conosce confini e la cooperazione internazionale di polizia rappresenta l’arma più potente per combattere fenomeni come il terrorismo, lo sfruttamento dei fenomeni migratori e la criminalità organizzata che hanno sempre più natura transnazionale. In questa cornice si è svolto oggi un incontro a Lione tra una delegazione italiana guidata dal Prefetto Vittorio Rizzi, Vice Direttore generale della Pubblica Sicurezza e Direttore Centrale della Polizia Criminale, e una delegazione di funzionari Interpol, con a capo il Segretario Generale Jurgen Stock. Obiettivo dell’incontro per la delegazione italiana è stato quello di illustrare la strategia volta a potenziare la cooperazione con la più grande Agenzia internazionale di polizia, che riunisce 194 Paesi del mondo, attraverso una serie di azioni di formazione, di investimento e di innovazione tecnologica. Calorosa ed accogliente l’ospitalità di Interpol che ha apprezzato l’attenzione italiana, fortemente sostenuta dal Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica sicurezza, Prefetto Franco Gabrielli, di lavorare perché il bagaglio culturale del law enforcement sia costantemente aggiornato sull’uso dei canali di comunicazione e delle banche dati per sfruttare al massimo le potenzialità straordinarie offerte dalla cooperazione internazionale di polizia nel lavoro quotidiano dell’operatore, sia di indagine che di controllo del territorio reale e virtuale. Proficui i primi esiti dell’incontro in cui si sono gettate le basi per progettualità ad hoc tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e l’Interpol, per il contrasto ai cartelli criminali italiani di stampo mafioso che hanno sempre più ambizioni internazionali, con particolare riguardo soprattutto alla ‘ndrangheta.

 di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Perugia. Ricercato per traffico internazionale di stupefacenti, arrestato dalla Polizia di Stato

Viaggia senza biglietto sul treno, è stato sorpreso sul treno regionale proveniente da Roma privo del biglietto mercoledì scorso, un cittadino nigeriano ricercato per reati connessi con il traffico internazionale di stupefacenti. Gli operatori della Polizia Ferroviaria di Foligno, intervenuti per l’irregolaritá di viaggio, hanno approfondito i controlli scoprendo che il 26enne extracomunitario era destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il sabato precedente, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata. Lo straniero è stato arrestato e associato presso la casa di reclusione di Spoleto, a disposizione dell’A.G. procedente.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

 

 

Lecco arrestato aggressore

La Polizia di Stato di Lecco ha tradotto in carcere l´uomo resosi responsabile delle violente aggressioni nei confronti di due donne nel sottopasso comunale adiacente alla stazione di Lecco.
L´ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del tribunale di Lecco su richiesta del PM procedente sulla base delle indagini della Polizia di Stato, è stata eseguita ieri sera quando gli uomini della Polizia Ferroviaria hanno prelevato l´aggressore dall´ospedale, dove era ricoverato dalla mattina, per condurlo in carcere.
L´uomo è accusato di lesioni continuate e aggravate dai futili motivi avendo, senza alcuna ragione apparente, dapprima spinto violentemente una donna facendola cadere a terra, successivamente colpita un´altra al volto facendole perdere i sensi, con conseguenti lesioni giudicate guaribili rispettivamente in 10 e 30 giorni.

Di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo

Foto Polizia di Stato