FROSINONE. LA POLIZIA DIS TATO SEQUESTRA CIRCA 1400 PIANTE DI CANAPA

I poliziotti della squadra mobile, all’esito di una attività antidroga coordinata dalla Procura della Repubblica di Frosinone consistente tra l’altro nell’osservazione di un casolare ubicato nelle campagne di una cittadina della provincia, hanno proceduto al sequestro di una ingente quantità di piante di cannabis che, una volta immesse sul mercato, avrebbero fruttato almeno 5 milioni di euro.
Gli investigatori hanno fatto irruzione nell’abitazione del proprietario dello stabile ed hanno proceduto ad una prima perquisizione in casa, senza però rinvenire nulla. L’attenzione dei poliziotti però si è poi concentrata su alcuni locali attigui, collocati in un seminterrato, dai quali proveniva un fortissimo odore.
Una volta all’interno dei locali, gli agenti si sono trovati di fronte ad una vera e propria serra adibita alla coltivazione di canapa indiana con circa 1400 piante in vaso.
I locali, anche da quello che è emerso a seguito delle prime dichiarazioni del proprietario, erano stati dati in affitto ad un suo conoscente nel mese di agosto e questo aveva provveduto ad effettuare negli stessi una serie di lavori per renderli fruibili rispetto alle sue necessità.
In effetti all’interno del magazzino era stata realizzata una vera e propria industria per la produzione di marijuana, per la coltivazione della quale erano stati installati un complesso sistema costituito da un impianto elettrico, un sistema di areazione, un sistema di riscaldamento e di illuminazione, necessari a favorire la crescita delle piante. Sempre nel seminterrato, sono stati rinvenuti, in più botti, centinaia di litri di fertilizzante e di acqua per l’irrigazione ed in decine di taniche il gasolio necessario al funzionamento del gruppo elettrogeno che serviva la serra.
Mentre gli agenti erano intenti nelle operazioni di sequestro, sul posto è giunto l’uomo al quale erano stati affittati i locali, che ha ammesso agli investigatori le proprie esclusive responsabilità, dichiarando che il proprietario dello stabile non era a conoscenza dell’attività che lo stesso aveva posto in essere. Il quarantunenne è stato arrestato e condotto in carcere.

 di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Ancona. 50 ordinanze di custodia cautelare per indebito rilascio del Greenpass

La Polizia di Stato fin dalle prime ore della mattina sta eseguendo in numerose province 50 ordinanze di custodia cautelare per reati connessi all’indebito rilascio del Greenpass.
L’articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ancona, e condotta dai Poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Ancona ha portato all’emissione di 50 misure cautelari in ordine ai reati continuati di corruzione, falso ideologico e peculato commessi in concorso da altrettanti indagati, coinvolti in numerose vicende corruttive, finalizzate all’indebito rilascio di Green Pass.
È stata applicata la custodia cautelare in carcere nei confronti di un infermiere professionale addetto alle vaccinazioni presso un centro vaccinale di Ancona e la misura degli arresti  domiciliari nei confronti di quattro soggetti ritenuti intermediari nei fatti corruttivi e nel rilascio indebito del green pass. Quarantacinque i soggetti destinatari della misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza e dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria”

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Safe Tourist Christmas 2021

Sono iniziati il 16 dicembre e proseguiranno fino al 23 dicembre prossimo a Roma i servizi di pattugliamento congiunti tra la Polizia di Stato e un operatore della Polizia croata, nell’ambito del progetto “Safe Tourist Christmas 2021”.

L’obiettivo è quello di salvaguardare la sicurezza della Capitale durante il periodo natalizio, nonché prevenire e contrastare i reati, sulla scorta di analoghe esperienze positive del passato realizzate con forze di polizia straniere, sempre coordinate dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP).

Il poliziotto croato, in base all’intesa tecnica sulla cooperazione di polizia nelle stagioni turistiche siglata nel 2014 tra l’Italia e la Croazia, presterà il suo servizio, in uniforme e disarmato, al fianco dei colleghi italiani della Questura di Roma, prevalentemente nei pressi di Piazza San Pietro, agevolando i contatti tra i connazionali in vacanza e le autorità italiane.

L’utilità e la bella immagine di forze di polizia straniere che lavorano insieme hanno comportato negli anni un crescente interesse a partecipare al progetto, con una serie di intese di collaborazione siglate con altri Paesi, a tutto vantaggio della sicurezza reale e percepita dal cittadino nei momenti di maggior aggregazione e di vacanza.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo 
foto Polizia di Stato

 

MESSINA: OPERAZIONE “HERA”

Operazione della Polizia di Stato e della Procura della Repubblica – DDA presso il Tribunale di Messina: la Divisione Anticrimine della Questura di Messina e il Servizio Centrale Anticrimine, nel quadro di una più ampia strategia di contrasto avviata dalla Direzione Centrale Anticrimine, hanno eseguito un provvedimento di sequestro emesso, ai sensi della normativa antimafia, su proposta congiunta del Procuratore della Repubblica e del Questore di Messina, e avente ad oggetto beni ed assetti societari, cooperative sociali ed aziende agricolo-faunistiche, locali di pubblico intrattenimento, hotel, immobili (tra cui numerose ville di consistente valore) ubicati nell’area milazzese e nebroidea, nonché il congelamento di somme di denaro in Paesi esteri, per un valore complessivamente stimato di circa 100 milioni di Euro.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
Foto Polizia di Stato

 

NAPOLI: GREEN PASS ILLEGALI

 

Su delega del Procuratore di Napoli, la Polizia di Stato sta eseguendo in tutta Italia perquisizioni nei confronti di un complesso sistema criminale, dedito alla messa in commercio di certificazioni vaccinali (c.d. green pass) radicalmente false, in grado di superare i previsti controlli mediante app di verifica.

Gli investigatori del CNAIPIC del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e della Polizia Postale di Napoli, al termine di complesse indagini informatiche, hanno individuato una struttura criminale in grado, pur non violando in via diretta i sistemi informatici, di generare green pass, utilizzando le credenziali di accesso precedentemente sottratte alle farmacie mediante sofisticate tecniche di phishing.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Modena. Fermati responsabili assalto furgone portavalori

La Polizia di Stato di Modena al termine di una complessa attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Modena, ha dato esecuzione questa mattina ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Modena, nei confronti di 4 persone   responsabili dell’assalto al furgone porta valori avvenuto lungo il tratto autostradale di Modena Sud avvenuto la sera del 14 giugno scorso.

Gli arresti eseguiti dai poliziotti della squadra mobile di Modena e Foggia, coordinati dal Servizio Centrale Operativo, sono stati eseguiti nelle province di Foggia e Verona mentre nelle province di Roma, Foggia, Mantova e Barletta-Andria-Trani sono stati eseguiti numerosi decreti di perquisizione disposti dall’Autorità Giudiziaria procedente nei confronti di soggetti nei cui confronti sono emersi elementi tali da non escludere la loro partecipazione all’evento delittuoso.

Dalle indagini è emerso che un commando composto da circa 15 persone, intorno alle ore 20 assaliva un furgone portavalori all’altezza del casello di Modena Sud tentando di asportare il contenuto presente pari a circa 2,5 milioni di euro in contanti.

Il mezzo veniva prima affiancato da un’autovettura con a bordo alcune persone travisate ed armate di mitra tipo kalashnikov, i quali iniziavano ad esplodere all’altezza della fiancata anteriore sinistra diversi colpi d’arma da fuoco, provocando l’urto del mezzo contro il guardrail e contro il new jersey arrestandone, di fatto, la marcia.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo 
foto Polizia di Stato

“BULGARIAN JOB” LA RETE EUROPEA ENFAST CATTURA ALTRI SEI LATITANTI INTERNAZIONALI.

Sei cittadini bulgari, ricercati dalla giustizia italiana, sono stati arrestati nei giorni scorsi nell’ambito della quarta ed ultima operazione del “BULGARIAN JOB”.
Si tratta di una più ampia iniziativa investigativa avviata nel mese di maggio 2021 all’interno della rete E.N.F.A.S.T. (European Network Of Fugitive Active Search Teams), la rete europea che collega i Team nazionali che si occupano della ricerca e cattura a livello internazionale di ricercati pericolosi.
L’Unità FAST italiana è inserita all’interno del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP) della Direzione Centrale della Polizia Criminale, diretta dal Prefetto Vittorio Rizzi.
Questa operazione, finalizzata ad individuare i cittadini bulgari colpiti da provvedimenti di cattura italiani, ha avuto il supporto dell’Esperto italiano per la sicurezza in Bulgaria ed ha visto la stretta collaborazione tra l’Unità ENFAST Italia e quella bulgara.
Le attività d’indagine congiunte hanno permesso di richiedere in maniera rapida l’emanazione di mandati d’arresto europei da parte delle autorità giudiziarie italiane e conseguentemente di velocizzare le operazioni di localizzazione e di cattura dei latitanti anche in altri paesi d’Europa.
Nell’operazione sono state infatti coinvolte anche le polizie e gli Esperti italiani per la Sicurezza dello SCIP presenti in altri Paesi quali il Regno Unito, la Germania, la Romania, la Svezia.
Con l’iniziativa odierna si chiude il progetto “BULGARIAN JOB” con un bilancio estremamente positivo per la sicurezza; nel corso delle quattro distinte operazioni sono state infatti arrestate complessivamente 28 persone tutte condannate in via definitiva da varie Procure italiane, per diversi reati tra i quali associazione a delinquere anche di tipo mafioso finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, violenza sessuale anche su minori, rapine, sfruttamento della prostituzione, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Per tutti gli arrestati sono in corso le procedure d’estradizione.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Reggio Calabria OPERAZIONE “NASSA 3.0”

La Polizia di Stato di  Reggio Calabria, dalle prime ore dell’alba, è impegnata  nell’esecuzione di 18  custodie cautelare emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Palmi (RC), a carico di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, riciclaggio, sostituzione di persona e trattamento illecito dei dati personali, quali appartenenti ad un sodalizio criminale operante sui versanti ionico e tirrenico del territorio reggino.

Associazione per delinquere finalizzata alla truffa, riciclaggio, sostituzione di persona i principali reati contestati dall’Autorità Giudiziaria.

Oltre 120 poliziotti della Polizia Postale e della Questura di Reggio Calabria sono impegnati nell’operazione che ha portato anche al sequestro di conti correnti e di materiale informatico.

 Gli indagati vendevano, su note piattaforme di e-commerce, autovetture, trattori, scavatori, scooter ed altri beni in realtà inesistenti, attraverso una serie di ingegnosi stratagemmi finalizzati a “coprire” le proprie effettive identità e un modus operandi organizzato e complesso.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Roma: dark web e Cybercrime

Questi i risultati conseguiti dalla Sezione Financial Cybercrime del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni a conclusione di una attività di monitoraggio, prevenzione e repressione del Dark Web durata circa 3 mesi.

Per il 2021 l’Italia è il paese leader in Europa del contrasto al Carding nel Dark Web, nell’ambito dell’Azione europea ad alto impatto, denominata Carding Action nella quale viene supportata da: Regno Unito; AP TERMINAL e JCAT-EC3 di Europol; Eurojust.

L’attività operativa, coordinata in 9 Paesi europei e nel Regno Unito, ha preso di mira i forum del Dark Web preposti alla compravendita di codici di carte compromesse noti come “Card Shop”.

In particolare, attraverso la minuziosa attività di monitoraggio e una complessa attività di analisi di oltre 200.000 codici di carte di credito esposti sul Dark Web, gli specialisti della Sezione Financial Cybercrime, grazie all’ausilio fornito dal team di investigazioni di Group-IB, partner tecnologico di Europol, sono riusciti a bloccare 49.761 carte rubate.

Le carte, per lo più oggetto di phishing, sono state bloccate ancor prima che venissero utilizzate in modo fraudolento, la tempestiva segnalazione ai gestori dei circuiti di pagamento, partner dell’azione, ha consentito di evitare una perdita stimata di circa 16 milioni di euro.

Nel corso dell’azione, grazie anche all’analisi delle transazioni in criptovaluta utilizzata come mezzo di pagamento dai venditori, gli investigatori della Polizia Postale sono riusciti ad identificare 12 profili, di diverse nazionalità, considerati tra i maggiori venditori di codici di carte di credito compromesse sul Dark Web, segnalati alle rispettive Autorità dei Paesi in cui essi operavano.

 di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

La Polizia di Stato presenterà a Catania “Questo non è amore”, la campagna di prevenzione contro la violenza sulle donne

#aiutiamoledonneadifendersi è l’hashtag scelto dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato per l’evento di lancio dell’edizione 2021 di “…Questo non è Amore”, che si terrà a Catania martedì 23 novembre in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre il 25 novembre.

Quest’anno la campagna nazionale della Polizia di Stato per la prevenzione della violenza di genere parte dal capoluogo etneo, nell’ultimo periodo segnato da gravi episodi di femminicidio che hanno fortemente scosso le coscienze e che impongono di combattere questo fenomeno sul piano della prevenzione.

E proprio di prevenzione si parlerà nell’evento di presentazione dove, nella splendida cornice del Teatro Massimo Bellini, con la presenza del Ministro dell’Interno e del Capo della Polizia, si alterneranno relatori istituzionali ed esperti del settore per fare il punto sulle realtà virtuose già esistenti (come i protocolli per il recupero degli uomini maltrattanti) e su quello che ancora manca per vincere la battaglia contro i femminicidi.

Con l’opuscolo “…questo non è Amore”, che durante le fasi più critiche della pandemia è stato distribuito nei supermercati (unico luogo aperto al pubblico), la Polizia di Stato fa il punto sul fenomeno, fornendo dati ed informazioni sulle attività realizzate ogni giorno per affrontare la violenza di genere e domestica fin dalle prime fasi, anche attraverso il racconto di storie vere di poliziotti quotidianamente impegnati su questo fronte.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato