Milano, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: la Polizia di Stato arrestati 10 trafficanti di esseri umani

La Polizia di Stato di Milano, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia, nell’ambito di un’attività investigativa svolta nei confronti di cittadini stranieri appartenenti a due distinte associazioni per delinquere finalizzate al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse nei confronti di sei cittadini camerunensi e quattro afgani.

 I poliziotti della Squadra Mobile, da anni impegnati nell’analisi della situazione dei flussi migratori illegali che interessano il territorio nazionale, grazie ad un’articolata azione investigativa corroborata sul campo da servizi di sorveglianza dinamica e di intercettazione telefonica, nonché dall’analisi dei dati di traffico telefonico riferiti ai soggetti indagati, hanno documentato i legami associativi di alcuni individui presenti sul territorio milanese, di nazionalità camerunense e afgana, facenti parte di cellule specializzate nel trasferimento terrestre dei migranti provenienti, in particolare, dalla zona centrale dell’Africa o dall’Afghanistan. L’attività investigativa ha evidenziato come gli stessi, in ingresso e/o in uscita dal territorio nazionale verso l’Europa, fossero diretti soprattutto verso la Francia e altri paesi di lingua francofona, bypassando le regole vigenti sulla mobilità degli stranieri.

L’indagine ha consentito di ricostruire dettagliatamente ben 29 viaggi con la precisa individuazione delle modalità di svolgimento dei trasporti e della condotta degli autori delle condotte illecite che si sono occupati di tutto l’aspetto organizzativo dei viaggi oltreconfine, dalla ricezione delle richieste dei vari migranti, e di altri trafficanti, all’attraversamento della frontiera.

Per incrementare il “business” criminale, gli indagati hanno operato in sincrono per individuare gli appartamenti da affittare per poi ospitare i clandestini in attesa della partenza, nonché programmato i viaggi con una continua e meticolosa ricerca di disponibilità sui vari portali della mobilità condivisa, cercando i tragitti più idonei per evitare eventuali controlli delle Forze dell’Ordine; in ultimo, si sono attivati per recuperare documenti di identità validi per l’espatrio da consegnare ai clandestini, in maniera da trarre in inganno gli ignari vettori, il tutto a fronte di considerevoli guadagni (circa 500 euro per ciascun passaggio oltreconfine).

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Milano: rapina e tentato omicidio di un poliziotto

La Polizia di Stato, al termine di un’attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha eseguito ieri l’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere nei confronti di un italiano 26enne, ritenuto responsabile del tentato omicidio di un poliziotto, libero da servizio, e di un suo amico che lo scorso 25 settembre erano intervenuti per bloccarlo dopo che lo stesso aveva rapinato una ragazza in via Massimo d’Azeglio.

Le volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale quella sera si erano recate con urgenza in via D’Azeglio dove era stata segnalata una rapina con alcune persone rimaste

ferite: due rapinatori, di cui uno armato di coltello, avevano rubato la borsa e due collanine a una turista statunitense di 29 anni che si trovava in compagnia di un ragazzo di 28 anni. Un poliziotto, 29enne pure lui, libero da servizio, visti i due ragazzi inseguire i rei, era subito intervenuto riuscendo a bloccare l’uomo con il coltello che, tuttavia, è riuscito a liberarsi dalla presa accoltellando con violenza i entrambi i giovani all’addome e al fianco. Il poliziotto, ricoverato in codice giallo al Niguarda, aveva riportato 7gg di prognosi e il 28enne, ricoverato in verde al Fatebenefratelli, era stato dimesso con una prognosi di 30 giorni.

Attraverso un complesso lavoro di incrocio dei tabulati, analisi delle videocamere comunali di sorveglianza, ascolto delle persone coinvolte nella vicenda e utilizzo del software di riconoscimento facciale da parte degli esperti della Polizia Scientifica, i poliziotti della Squadra Investigativa del Commissariato Garibaldi Venezia hanno individuato l’uomo ritenuto responsabile della rapina, sotto minaccia del coltello, alla giovane donna e del tentato omicidio dei due uomini in un 26enne residente a Quarto Oggiaro, già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.

 Proseguono le indagini dei poliziotti del Commissariato Garibaldi Venezia per eseguire l’ordinanza nei confronti dell’uomo ritenuto corresponsabile della rapina alla giovane statunitense.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Poilzia di Stato

FOGGIA: OPERAZIONE ALTO IMPATTO

AUMENTA LA PRESSIONE DELLE FORZE DELL’ORDINE SULLA CRIMINALITÀ

Nuova operazione anticrimine ad “Alto Impatto” nella provincia di Foggia, dopo la visita istituzionale del Ministro dell’Interno Luciana LAMORGESE, dello scorso 17 gennaio. Ieri sera, un centinaio di operatori delle forze dell’ordine appartenenti alla Polizia di Stato, all’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, hanno setacciato il territorio eseguendo perquisizioni, ispezioni, posti di blocco e controlli ad esercizi commerciali.

L’operazione fa seguito alle precedenti e costituisce l’ennesima offensiva lanciata dalle forze dell’ordine contro la criminalità foggiana, dopo gli attentati dinamitardi ed incendiari verificatisi ad inizio d’anno. Anche ieri sera è stato attuato un articolato dispositivo di prevenzione, reso particolarmente efficace e visibile, grazie all’utilizzo di numerosi reparti speciali e di rinforzo inviati dal Ministro dell’Interno sul territorio di Capitanata per rafforzare i servizi di controllo del territorio e di contrasto al crimine.

L’attività è stata esperita con l’impiego di unità cinofile antidroga ed antiesplosivo, di equipaggi elitrasportati, di operatori specialisti in indagini scientifiche e di reparti specializzati nei controlli su strada e nelle aeree rurali.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Taranto. La Polizia di Stato esegue 36 ordinanze cautelari per associazione mafiosa

Nelle prime ore di oggi, la Polizia di Stato di Taranto, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 36 soggetti (di cui 27 in carcere e 9 agli arresti domiciliari) presunti responsabili a vario titolo di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e di altri gravissimi reati tra cui estorsione, detenzione e porto illegale di armi e munizioni, lesioni personali, ed altro.

Sono altresì indagate in stato di libertà altre 20 persone.

L’operazione in questione è il frutto di una lunga e complessa attività d’indagine della Squadra Mobile di Taranto, svolta con il supporto – investigativo e di prevenzione – della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato.

I dettagli saranno forniti nel corso della conferenza stampa che si terrà alle ore 11.00 in Questura, alla presenza del Direttore Centrale Anticrimine Prefetto Francesco Messina e del Questore Dott. Massimo Gambino.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

CREMONA: ARRESTATA 22ENNE RESPONSABILE DI OLTRE 60 ESTORSIONI SESSUALI.

La Polizia di Stato di Cremona ha dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare in carcere, nei confronti di una giovane donna ventiduenne della provincia di Forlì, responsabile di estorsione.

La complessa attività investigativa, svolta dalla Polizia Postale, sotto il coordinamento della dr.ssa Federica FILIPPI, della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto, ha visto la contestazione di ben 69 capi d’imputazione tra i quali, in particolare, il reato di estorsione sessuale e sostituzione di persona; sono state, altresì, formulate accuse nei confronti della madre, che si è rivelata complice della ragazza in più di una vicenda.

L’indagine ha avuto inizio nel febbraio 2020, a seguito della denuncia presentata presso la Polizia Postale di Cremona; un cittadino italiano ha raccontato di aver chattato e scambiato alcune foto con una ragazza che aveva pubblicato un annuncio erotico su un sito di incontri per adulti; tale relazione virtuale si è bruscamente interrotta per l’intervento di una signora qualificatasi come la madre della ragazza, a suo dire minorenne e autistica, la quale lo avrebbe denunciato se non avesse pagato 500 euro a titolo “risarcitorio”, per i danni psicologici subìti dalla figlia.

L’attività svolta dalla Polizia Postale di Cremona ha consentito di identificare ben 60 vittime di sesso maschile di diverse età, residenti su tutto il territorio nazionale, comprese persone con disabilità cognitive, nonché di sequestrare carte ricaricabili sulle quali è confluito il denaro provento dalle estorsioni per un ammontare di circa 100.000 euro.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Firenze 3 custodie cautelari in carcere

Questa mattina la Polizia di Stato di Firenze ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Firenze, su richiesta Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica del Capoluogo toscano, nei confronti di 3 cittadini cinesi di età compresa tra i 30 e i 39 anni, residenti nel pratese.
Sulla base degli elementi sinora raccolti, secondo l’ipotesi di accusa vagliata dal GIP, si ritiene che gli indagati abbiano posto in essere, in concorso, il reato di sequestro di persona a scopo di
estorsione di un loro connazionale, al quale i rapitori avrebbero anche procurato lesioni personali giudicate guaribili con 30 giorni di prognosi.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Firenze, con la collaborazione del Commissariato di Empoli, sono partite nel gennaio dello scorso anno dopo che un amico della vittima aveva denunciato l’episodio.
Secondo quanto riferito, il rapimento sarebbe avvenuto intorno all’ora di pranzo nei pressi di un ristorante cinese nell’empolese, dove almeno tre uomini, travisati con la mascherina, avrebbero prelevato l’ostaggio. Poco dopo la moglie di quest’ultimo avrebbe ricevuto in Cina notizie dai rapitori che richiedevano per la sua liberazione la somma di 150.000 yuan (circa 20mila euro) da versare su una carta di credito di una banca cinese.
Gli investigatori della Sezione Criminalità Organizzata e della Sezione Criminalità Straniera della Squadra Mobile si sono subito messi sulle tracce dei malviventi monitorando gli spostamenti delle persone che ruotavano intorno alle conoscenze della persona rapita e riuscendo così a scoprire che la stessa era stata liberata tre giorni dopo nell’empolese.
Il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini e l’effettiva responsabilità delle persone destinatarie della misura cautelare, in uno con la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a loro carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Milano: violenza sessuale

La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, su richiesta dei pubblici ministeri del V Dipartimento, emessa nei confronti di 4 giovani cittadini egiziani – di 19 e 20 anni – gravemente indiziati dei reati di violenza sessuale di gruppo e di rapina aggravata.

I poliziotti della Squadra Mobile hanno sviluppato l’attività investigativa sugli episodi di violenze di gruppo commesse ai danni di alcune ragazze, la notte di Capodanno 2022, in occasione dei festeggiamenti in piazza Duomo a Milano. Lo scorso gennaio, dopo undici giorni dalla consumazione degli episodi delittuosi, erano state eseguite numerose perquisizioni tra Milano e Torino e, successivamente, operati due fermi del Pubblico Ministero carico di due giovani, uno italiano di origini nordafricane e uno egiziano, gravemente indiziati del reato di violenza sessuale di gruppo. Le successive risultanze investigative hanno condotto, tra i mesi di febbraio e maggio, a eseguire un’ordinanza di custodia cautelare a carico di due minori, sempre per violenza sessuale di gruppo, e una, per il medesimo reato e per rapina, a carico di un maggiorenne.

La prosecuzione dell’attività di indagine, condotta dalla Polizia di Stato attraverso la visione di filmati, le testimonianze delle vittime e delle persone informate sui fatti, l’analisi di vari profili social di soggetti coinvolti o comunque presenti ai fatti e ulteriori attività tecniche, ha consentito di ricostruire in modo puntuale i vari episodi di violenze e di individuare ulteriori soggetti, sempre di origini nordafricane, ritenuti convolti nelle azioni delittuose.

L’odierna ordinanza di custodia cautela riguarda due episodi di violenza sessuale di gruppo: uno compiuto nei pressi della statua dedicata a Vittorio Emanuele II ai danni di due ragazze tedesche e l’altro nei pressi di un fast food in piazza Duomo ai danni di due ragazze italiane al quale hanno partecipato due dei quattro destinatari della misura cautelare; in questa occasione, oltre alle violenze sessuali, è stata consumata anche la rapina del cellulare e della borsa ai danni di una delle due ragazze da parte degli autori delle violenze.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Rovigo, mezzo quintale di cocaina e oltre 400mila euro sequestrati dalla Polizia

Nell’ambito di un servizio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati in materia di sostanze stupefacenti, personale della Squadra Mobile, nel primo pomeriggio, mentre attenzionava le aree provinciali maggiormente colpite da questo fenomeno criminoso, ha notato un’autovettura, la cui presenza in quella Provincia, all’esito degli immediati accertamenti esperiti, ha subito destato sospetto. E’ pertanto iniziato un servizio di osservazione e di pedinamento che ha consentito di verificare come il veicolo in questione si stesse recando a Bosaro (RO), in una zona nota ai poliziotti. L’autovettura ha inoltre eseguito una serie di manovre che hanno fatto aumentare i sospetti degli investigatori i quali, vista anche la presenza del conducente e di un altro uomo che attendeva nei pressi di un garage, hanno deciso d’intervenire.
Nell’immediatezza sono stati rinvenuti due involucri contenenti, ciascuno, oltre un chilo di cocaina, nonchè una piccola quantità di marijuana ed una macchina per realizzare confezioni in “sottovuoto”.
E’ stato altresì individuato, all’interno dell’autovettura, un vano nascosto contenente oltre 17000 Euro.
Considerato il profilo dei soggetti, la loro organizzazione e l’accortezza con cui si erano mossi nell’attività di cessione di notevoli quantità di sostanze stupefacenti, i poliziotti hanno ritenuto opportuno perquisire i loro domicili.
Allo scopo di evitare qualsivoglia inquinamento delle fonti di prova, dopo avere appreso ove fosse il domicilio del conducente dell’autovettura, si è deciso di allertare la Squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia, provincia di residenza del cedente. Nell’abitazione, a questo punto rivelatasi un probabile “hub” interregionale di cocaina, sono stati rinvenuti e sequestrati ulteriori 39
panetti di cocaina, per un peso lordo complessivo di oltre 43 chilogrammi, oltre a denaro contante in banconote di vario taglio, per la somma complessiva di 390.000 euro.
Alla luce degli elementi raccolti, che fanno propendere per un probabile coinvolgimento dei soggetti in un giro di spaccio di cocaina milionario, i poliziotti della Squadra Mobile di Rovigo hanno tratto in arresto in flagranza, per spaccio di sostanze stupefacenti, i due soggetti individuati a Bosaro, nonché, in collaborazione con quelli di Reggio Emilia, la compagna di uno di loro, cittadina moldava residente in quella provincia, la quale aveva piena disponibilità di un quantitativo notevole di cocaina.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

La Polizia di Stato di Varese ha eseguito una misura di prevenzione patrimoniale per più 15 milioni di euro.

Il provvedimento di sequestro propedeutico alla confisca, proposto dal Questore di Varese e disposto dal Tribunale di Milano, Sezione  Autonoma Misure di Prevenzione, ha riguardato un imprenditore originario della Provincia di Napoli e dimorante a Saronno, attivo nel settore edilizio ed immobiliare.
Il provvedimento scaturisce dalle indagini patrimoniali eseguite per diversi mesi dalla Divisione Anticrimine della Questura di Varese, coordinata dal Servizio Centrale Anticrimine del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che hanno scandagliato minuziosamente la storia personale e patrimoniale del destinatario del sequestro, già gravato da varie condanne per reati finanziari e contro la persona e che inoltre vanta un debito nei confronti dell’erario di circa 17 milioni di euro.
Le indagini hanno  permesso di scoprire  che il soggetto aveva  nella sua disponibilità un ingente patrimonio immobiliare e  numerosi beni mobili e quote societarie che rappresentano, verosimilmente, i guadagni illeciti generati dalla commissione di plurimi reati lucrogenetici che l’imprenditore, al fine di sottrarli da possibili sequestri penali e di prevenzione, aveva intestato nel corso degli anni a prestanomi, continuando a gestire i propri affari illecitamente per interposta persona.


L’attività investigativa condotta per diversi mesi dagli agenti della Divisione Anticrimine della Questura ha fatto emergere, chiaramente, che il soggetto, nell’ambito della propria attività, è riuscito anche ad accedere indebitamente alla disciplina dei bonus edilizi; al riguardo, la Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Varese, con la quale si è instaurata una proficua collaborazione operativa, ha in corso specifica attività di riscontro. L’entità della frode sulla cessione del credito dei suddetti bonus è tuttora in fase di quantificazione, ma al momento, solo  per il 2021 ammonterebbe a circa 7 milioni di euro.
Le modalità con le quali l’uomo era solito condurre i propri affari hanno certamente inquinato i meccanismi dell’economia locale, alterando gli equilibri della libera concorrenza e danneggiando le imprese che investono e lavorano onestamente nel settore edile.
Approfittando, inoltre, del fittizio dichiarato stato di indigenza ha anche avuto accesso ai ristori predisposti per gli imprenditori e le aziende in difficoltà a causa delle ristrettezze imposte dall’emergenza pandemica. Si tratta di fondi destinati ad imprenditori le cui attività rischiavano la chiusura e che sono stati da lui utilizzati per ben altri scopi, per sostentare il suo elevato ed ingiustificato tenore di vita.
L’imprenditore, infatti, era un cliente/frequentatore di noti negozi del quadrilatero della moda di Milano e di ristoranti di lusso, nonché delle più prestigiose e costose località turistiche dove trascorrere momenti di relax. Dall’analisi delle sue carte di credito sono risultate emissioni continue e consistenti, fino ad arrivare anche ad una somma di 8.000 euro per un singolo acquisto di abbigliamento e accessori.
Recenti le vacanze natalizie trascorse in hotel a cinque stelle in una rinomata meta di vacanza alpina e sempre recente è l’acquisto di una Mercedes Benz modello GLC e di una Porsche Cayenne turbo hybrid di rilevante valore, anch’esse sottoposte a sequestro, con le quali ha collezionato numerosissime contravvenzioni al Codice della Strada per svariate migliaia di euro, puntualmente  non pagate, tra le quali l’abituale transito in aree ZTL.
L’imprenditore da anni dichiarava di risiedere in un umile locale, interrato, in una palazzina alle porte di Saronno,  un ambiente  totalmente disadorno e disabitato.
L’uomo in realtà ha sempre mantenuto un tenore di vita elevatissimo e dimora abitualmente in una villa con piscina unitamente alla famiglia.
L’operazione è stata eseguita con l’ausilio di personale specializzato del Servizio Centrale Anticrimine del Dipartimento della Pubblica Sicurezza  e ha interessato 72 fabbricati, 22 terreni (tutti ubicati nell’area territoriale di Saronno e Comuni limitrofi), 3 autovetture, 2 delle quali di alta gamma, 4 autocarri, più di 20 orologi di alto pregio, numerosi gioielli, 30 rapporti bancari/finanziari, € 65.000 in contanti, 7 società e relativi complessi aziendali.
L’intero patrimonio, in attesa della quantificazione da parte dell’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Milano, secondo una stima prudenziale, ha un valore di ben oltre i 15 milioni di euro.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

RECUPERATA DALLA POLIZIA UNA PREZIOSA VIOLA RODOLFO FREDI

Nel tardo pomeriggio di ieri, la Polizia ferroviaria di Firenze ha effettuato un insolito e prezioso ritrovamento in una carrozza di un treno Alta Velocità proveniente da Napoli. Si tratta di una viola “Rodolfo Fredi” costruita dal famoso liutaio nel 1934 che, si narra, avesse utilizzato parte di una trave di una chiesa del 700 crollata durante la guerra per crearne il piano armonico. La viola di considerevole valore, appartenente al famoso concertista Gabriele CROCI, era stata dimenticata da questi sul convoglio, al suo rientro a Roma, dopo una lezione tenuta presso il Conservatorio di Napoli. Il musicista, accortosi della terribile dimenticanza, ha subito interessato la Polfer che ha immediatamente predisposto le ricerche. Rinvenuta la preziosa viola, è stata presa in carico dal capotreno che, appena giunto a Firenze, ha provveduto a consegnarla alla Polfer dove è rimasta in custodia fino all’arrivo, avvenuto questa mattina, del musicista al quale è stato riconsegnato il prezioso strumento. Visibilmente emozionato il musicista ha omaggiato i poliziotti con una breve esibizione musicale ringraziando ripetutamente gli agenti per quanto fatto e per la cura dedicata alla sua viola, confidando di essere particolarmente legato allo strumento poiché già appartenuto a suo nonno.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato