BOLOGNA: POLIZIA DI STATO ESEGUE 12 PROVVEDIMENTI CAUTELARI

Questa mattina la Polizia di Stato di Bologna ha eseguito su disposizione della locale Procura della Repubblica, nella persona del Procuratore Capo dott. Giuseppe Amato e del dott. Antonio Gustapane, titolare delle indagini, 12 misure cautelari, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Bologna, dott. Claudio Paris, a carico di altrettanti appartenenti del Collettivo Universitario Autonomo e Laboratorio Cybilla in relazione ai reati commessi in occasione dell’occupazione dello studentato di via Serlio il 19 ottobre 2022, e durante la manifestazione non preavvisata “Parade per una vita bella vol.2” organizzata dagli stessi indagati il 10 novembre 2022.

I provvedimenti cautelari, che consistono in 2 divieti di dimora e 10 misure dell’obbligo di presentazione alla P.G., sono stati emessi all’esito di una attività d’indagine della Digos per i predetti fatti commessi tra la fine di ottobre e la manifestazione del 10 novembre, allorquando alcuni manifestanti con il volto travisato si erano arrampicati in una impalcatura istallata sulle due torri e avevano appeso a testa in giù un manichino raffigurante il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni mentre altri allontanavano il personale della Digos immediatamente intervenuto.

Nel corso della stessa iniziativa alcuni manifestanti avevano danneggiato un palazzo storico del centro cittadino, imbrattando con la vernice l’ingresso di un negozio e l’intera facciata dell’edificio, mentre altri attivisti costringevano con violenza i clienti dell’esercizio commerciale a non entrare o uscire dal suddetto negozio.

L’attività d’indagine svolta mediante la visione di numerose immagini e la ricostruzione dei fatti ha consentito di individuare i predetti attivisti, alcuni dei quali ritenuti elementi di spicco all’interno dello stesso collettivo C.U.A., indagati, pertanto, per vilipendio, minaccia aggravata, violenza privata aggravata, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento, travisamento e accensione di fumogeni.

Per 11 attivisti l’attività d’indagine ha riguardato anche l’occupazione dello studentato di via Serlio che ha portato alla contestazione del reato di invasione arbitraria di terreni o edifici ed violenza privata in concorso.

L’attività di perquisizione ha interessato anche agli spazi illegalmente occupati e direttamente collegati ai reati contestati agli indagati, di proprietà dell’Università, ubicati nella zona universitaria.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

“Incroci”: il nuovo progetto per “viaggiare sicuri” in strada, ferrovia e sulla rete

Con la prima giornata formativa presso l’Istituto tecnico economico “Guido Baccelli” di Civitavecchia (RM) e presso il Liceo statale scientifico, linguistico e delle scienze umane “Immanuel Kant” di Melito di Napoli (NA), il prossimo 7 febbraio partirà il progetto “Incroci”, realizzato dalla Direzione centrale per la polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali della Polizia di Stato, in partenariato con il Dipartimento di psicologia della Sapienza Università di Roma, la Fondazione ANIA ed il Centro Sperimentale di Cinematografia, di concerto con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, per diffondere tra gli studenti la cultura della legalità, del senso civico e della sicurezza.

Al momento sono oltre 150 – e presto saranno almeno il doppio – i poliziotti che nei prossimi mesi porteranno l’iniziativa nelle scuole secondarie di secondo grado di tutta Italia, sensibilizzando i giovani sui pericoli che possono incontrare nei viaggi, “virtuali e fisici”, in ambito stradale, ferroviario e sulla rete.

La proposta formativa è strutturata secondo un modello innovativo che, attraverso la proiezione di un filmato – realizzato dal Centro Sperimentale di Cinematografia, con la superba direzione artistica del regista Maurizio Nichetti – e lo svolgimento di specifici esercizi elaborati dal Dipartimento di psicologia della Sapienza Università di Roma, punta ad attivare la sfera emozionale degli studenti, per esortarne la riflessione sui temi proposti.

L’originalità del linguaggio, scevro da ogni stereotipo, ne completa l’appeal, stimolando l’attenzione dei ragazzi, in particolare laddove vengono toccati i temi della responsabilità delle rispettive azioni, che, spesso senza averne la percezione, si rivelano estremamente rischiose.

Sulle piattaforme social è disponibile il trailer dell’iniziativa.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
Foto Polizia di Stato

 

Operazione della Procura della Repubblica di Reggio Calabria e della Polizia di Stato

Nel quadro di una strategia di contrasto all’accumulazione dei patrimoni illeciti da parte delle consorterie criminali, intrapresa dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, il Servizio Centrale Anticrimine e la Divisione Anticrimine della Questura di Reggio Calabria stanno eseguendo nelle province di Reggio Calabria, Milano, Messina, Bari ed in Florida (Stati Uniti) un provvedimento di sequestro, ai sensi della normativa antimafia, emesso su proposta formulata congiuntamente dal Procuratore della Repubblica e dal Questore di Reggio Calabria concernente beni, assetti societari e rapporti finanziari, per un valore complessivo di 45 milioni di euro, riconducibili a due fratelli imprenditori attivi nel settore dell’edilizia e dell’intermediazione immobiliare.

Ulteriori dettagli nel corso di una conferenza stampa in Questura alle ore 11.30, alla presenza del Direttore Centrale Anticrimine Prefetto Francesco Messina, del Questore Bruno Megale e del Direttore del Servizio Centrale Anticrimine Giuseppe Linares.

Le dichiarazioni in merito all’operazione odierna del Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato Prefetto Francesco Messina:

<< La Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato sta attuando da anni una strategia finalizzata a colpire i patrimoni illeciti accumulati dalle mafie, utilizzando sia i sequestri penali che le misure di prevenzione patrimoniali. Dal 2019, sono stati sequestrati, su tutto il territorio nazionale, beni per oltre 650 milioni di euro alla sola ndrangheta. Quest’ultima, colpita dall’operazione odierna, è l’organizzazione mafiosa più pericolosa, sia dal punto di vista militare che economico. Grazie alla sinergia operativa tra indagini tradizionali e accertamenti patrimoniali, il contrasto alle organizzazioni mafiose non si ferma all’apparato militare – e quindi alla repressione di reati come le estorsioni e il traffico di armi e stupefacenti – ma colpisce le ricchezze accumulate grazie alle attività delittuose, funzionali alla sopravvivenza stessa delle organizzazioni criminali.>>.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
in collaborazione con Fernando Buzzoni

foto Polizia di Stato

Brindisi 14 misure cautelari

La Polizia di Stato di Brindisi, alle prime ore della mattinata odierna, ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare, emessa il 9 agosto 2022 dal Tribunale del Riesame di Lecce – a seguito di impugnazione proposta dalla medesima Procura avverso l’ordinanza del G.I.P. emessa il 28.6.2022 – divenuta irrevocabile il 25.1.2023 a seguito della pronuncia della Suprema Corte di Cassazione, nei confronti di 14 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro,  dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata, rapina, detenzione e porto di arma da fuoco e reati in materia di sostanza stupefacenti.

Il provvedimento, eseguito dagli investigatori della Squadra Mobile di Brindisi, con il supporto degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Puglia Meridionale” e del Commissariato di P.S. di Mesagne, su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Lecce, compendia le risultanze di una complessa ed articolata attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile – in parte già eseguita il 14.7.2022 – indirizzata a cogliere ruoli e competenze criminali di un gruppo malavitoso organico alla frangia brindisina dell’associazione di tipo mafioso “Sacra Corona Unita” operativo nei quartieri Sant’Elia e Paradiso della città di Brindisi.

L’indagine ha consentito di disvelare vari presunti episodi di estorsione commesse ai danni di alcune attività commerciali del centro e della periferia di Brindisi costretti a pagare in favore della consorteria criminale, anche con cadenza settimanale, una somma di denaro definita “punto”.

Gli investigatori della Polizia di Stato hanno altresì fatto luce su un presunto episodio di rapina avvenuto in un noto bar di Brindisi, nel corso della quale furono arrestati, in flagranza, i quattro autori materiali che agivano in armi per conto di un esponente di spicco del clan malavitoso presente durante la rapina ma dileguatosi subito dopo in compagnia di un complice all’epoca non identificato, entrambi colpiti nella giornata odierna dal provvedimento cautelare.

L’attività investigativa ha consentito, infine, di disarticolare una presunta rete di spaccio di sostanze stupefacenti riconducibile al clan malavitoso e di documentare come gli esponenti delle piazze di spaccio versavano probabilmente parte dei guadagni dell’attività delittuosa in favore della consorteria criminale sotto forma di “punto”.

Il provvedimento eseguito nella giornata odierna ha disposto la misura cautelare in carcere per sei soggetti con ruoli apicali all’interno del sodalizio mafioso, alcuni già detenuti per altra causa, la misura cautelare degli arresti domiciliari per altri sette soggetti, due dei quali anch’essi già ristretti per altra causa e la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G. per un solo soggetto.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

 

Firenze: operazione “DICTUM”

La Polizia di Stato di Firenze sta eseguendo una vasta operazione di contrasto alla pedopornografia. Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale per la Toscana (C.O.S.C. della Polizia Postale per la “Toscana”), diretto dal gruppo reati informatici della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze,  ha tratto in arresto cinque persone per detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico e ne ha denunciate altre 26.

L’attività si inserisce nella più ampia operazione “DICTUM”, supportata operativamente dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) del Servizio Polizia Postale ed originata da un’indagine del C.O.S.C. della Polizia Postale per la “Lombardia”, che ha visto coinvolti oltre 1.700 utenti residenti in Italia, 31 dei quali in Toscana, che si procacciavano materiale pedopornografico attraverso un noto servizio di cloud storage estero.

Gli elementi emersi nel corso della complessa attività investigativa, curata dalla Sezione specializzata del C.O.S.C. della Polizia Postale per la “Toscana”, hanno permesso alla Procura della Repubblica di Firenze di emettere provvedimenti di perquisizione informatica a carico di tutti i 31 utilizzatori degli account individuati in ambito regionale.

Le sofisticate tecniche di analisi utilizzate dagli investigatori del C.O.S.C. della Polizia Postale per la “Toscana” sui dispositivi informatici sequestrati agli indagati hanno consentito di accertare che molti di loro si servivano della navigazione anonima su internet per non essere rintracciati.

Il materiale illecito scaricato da internet veniva catalogato in base alla tipologia, per poter essere rapidamente individuato, per soddisfare il desiderio del momento o per condividerlo con altri utenti.

Ulteriore tratto comune è dato dallo svolgimento di attività lavorativa o extra-lavorativa che consentiva contatti quotidiani con bambini in tenera età. Ad esempio, uno degli arrestati era autista di scuolabus, un altro catechista, mentre altri due avevano rapporti con figli o parenti di fascia di età tra 1 e 8 anni.

Per cinque degli indagati, oltre alla gravità del fatto, desumibile dalla detenzione di migliaia di immagini e video raffiguranti bambini, anche in tenera età, coinvolti in atti sessuali con adulti o con altri minori, oltre che in atti di autoerotismo, è stata accertata anche la pericolosità, in quanto stabilmente dediti alla raccolta e allo scambio di materiale pornografico realizzato con l’impiego di minori degli anni 18.

Gli arresti sono stati tutti convalidati dall’A.G. procedente, che ha anche disposto opportune misure cautelari.

Le posizioni di tutti i soggetti a carico dei quali sono state emesse le predette misure cautelari dovranno comunque essere sottoposte al vaglio dell’A.G. in sede processuale, per il definitivo accertamento delle singole posizioni di responsabilità.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Palestra della Legalità – Opera Don Giustino” a San Basilio

E ‘ stata inaugurata oggi  la “Palestra della Legalità – Opera Don Giustino” a San Basilio, in  Via Carlo Tranfo 28/30 Roma, alla presenza  del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del Ministro per lo Sport e per i Giovani Andrea Abodi, del Capo della Polizia Lamberto Giannini e del Presidente e AD di Sport e Salute S.p.A., Vito Cozzoli.

La “Palestra della Legalità”, che sarà gestita dal Gruppo Sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato il cui presidente è Francesco Montini, nasce da  un protocollo di intesa siglato  la scorsa primavera da Sport e Salute S.p.A. con il Ministero dell’Interno con l’impegno di attivare collaborazioni in ambito sociale e sportivo.

Qui, i ragazzi della zona, potranno imparare i segreti del pugilato dai poliziotti delle Fiamme Oro e, soprattutto, riscoprire i valori di legalità e rispetto delle regole, che sono alla base dello sport.

Le Fiamme oro della Polizia di Stato  hanno nel proprio statuto l’obiettivo di realizzare politiche di inclusione sociale dei giovani attraverso lo sport come strumento di legalità e di formazione.

Proprio in questa direzione vanno questa e altre iniziative analoghe già avviate su tutto il territorio nazionale, con eccellenti risultati, soprattutto in termini di partecipazione, con circa 3mila ragazzi che praticano sport come pugilato, rugby, karate, judo e scherma.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Workshop di studio e approfondimento sull’organizzazione delle FF.PP nazionali a favore di una delegazione di alti funzionari pakistani

Nel solco della sempre maggiore cooperazione di polizia con i Paesi asiatici, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha organizzato un workshop di studio e approfondimento sull’organizzazione delle FF.PP nazionali a favore di una delegazione di alti funzionari pakistani della National School of Public Policy (NSPP).

L’esercizio, svoltosi presso il Servizio relazioni internazionali dell’Ufficio per il Coordinamento e la Pianificazione delle Forze di Polizia, a cui hanno partecipato rappresentanti della Direzione Centrale per gli Affari Generali e le politiche del personale della Polizia di Stato, del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, del Comando Generale della Guardia di Finanza, del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e della Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia, ha costituito interessante e proficua occasione d’incontro e di scambio di rispettive conoscenze e competenze.

Le tematiche proposte hanno riscosso il plauso della delegazione pakistana, che ha partecipato fattivamente all’evento formulando diverse domande con particolare riguardo al coordinamento tra le forze di polizia e alla ripartizione delle rispettive competenze, e che ha rinnovato l’auspicio per una prosecuzione di questi momenti formativi, da programmare sulla base di comuni esigenze e individuazione di settori prioritari condivisi.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Torino, denunciatigli autori raid doppia ‘V’

Nella giornata di ieri, la Questura di Torino, nell’ambito di una mirata attività di indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha denunciato nr.6 persone indagate di far parte del sodalizio oltranzista novax “V_V” al quale sono da ricondurre n.23 azioni criminose (scritte ed imbrattamenti) commesse, da oltre un anno, ai danni di diversi obiettivi cittadini, quali scuoleuniversità, istituti di credito, ospedali, sindacati e quotidiani.
I predetti, di età comprese tra i 41 ai 53 anni e tutti incensurati, sono stati bloccati perché ritenuti responsabili in base agli elementi in possesso della Polizia di partecipare ad un’azione di gruppo ai danni della scuola media statale “ALBERTI”.
Nella circostanza, indossavano parruccheabiti e zaini scuri con adesivi per occultare i segni distintivi degli indumenti ed erano in possesso di radio trasmittenti, bombolette sprayestintori ripieni di vernice con pistole ad aria compressa e scale di corda con ancoraggi.
Nel corso delle successive perquisizioni domiciliari, sono state rinvenute altre parrucchebombolette di vernice e scale nonché magliettebandiereadesivi e volantini con la simbologia del sodalizio novax e sono stati sequestrati anche cellulari e computer che verranno analizzati per la prosecuzione dell’attività di indagine.
Si fa presente che tutti i predetti indagati sono da considerarsi non colpevoli fino a sentenza di condanna divenuta irrevocabile.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

“Una vittoria per tutte le Forze dell’Ordine”

Il Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Lamberto Giannini esprime le sue congratulazioni all’Arma dei Carabinieri e alla Procura della Repubblica di Palermo per lo storico arresto di Matteo Messina Denaro. Una vittoria per tutte le Forze dell’Ordine che in questi lunghi anni hanno collaborato per assicurare alla giustizia il pericoloso latitante.

Diffamazione su internet ai danni della campionessa di nuoto sincronizzato

La Polizia di Stato identifica e denuncia all’Autorità Giudiziaria gli autori della diffamazione a mezzo internet ai danni della campionessa di nuoto sincronizzato Linda Cerruti.

Ad agosto dell’anno scorso, di rientro da una straordinaria prestazione atletica agli europei di nuoto sincronizzato che l’aveva portata a vincere otto medaglie, la campionessa Linda Cerruti aveva festeggiato postando sui social una foto in cui compariva in costume da bagno, in una classica posa del nuoto sincronizzato, esibendo le medaglie conquistate.

La foto, scattata sul molo di Noli (SV), città natale della campionessa, era stata ripresa da molte testate giornalistiche ed aveva attirato numerosissimi commenti, alcuni dei quali palesemente diffamatori e sessisti, che l’atleta, amareggiata, aveva deciso di denunciare rivolgendosi alla Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Savona.

Le indagini, condotte anche dagli esperti del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Genova e coordinate dalla Procura della Repubblica di Savona, con il supporto del Servizio Polizia Postale di Roma, hanno permesso d’identificare 12 utenti della rete, ritenuti autori dei commenti diffamatori più condivisi. Tra questi un impiegato romano, cinquantenne; un operaio veneto; due pensionati residenti  in Lombardia; un dipendente pubblico quarantenne, residente in Friuli Venezia Giulia ed un trentenne, residente in Sardegna.

Con la partecipazione dei Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale della  Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lazio, Umbria e Sardegna, sei internauti sono stati destinatari di una perquisizione informatica delegata dalla Procura della Repubblica di Savona, mentre gli altri sei sono stati convocati presso i Centri Operativi della propria città e dovranno rispondere del reato di diffamazione aggravata.

I provvedimenti adottati nella fase delle indagini preliminari costituiscono uno strumento per la prosecuzione e conclusione dell’attività investigativa.

Questa operazione smentisce ancora una volta chi pensa che l’anonimato in rete possa essere sfruttato per commettere reati informatici. I Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale sono attivi sia nell’educazione dei giovani all’utilizzo consapevole degli strumenti digitali, mirata anche a prevenire le campagne di odio online, che nella repressione di ogni manifestazione delittuosa commessa attraverso la rete.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato