LA POLIZIA DI STATO ACCOMPAGNA LA 106^ EDIZIONE DEL GIRO D’ITALIA

Parte oggi da Fossacesia in provincia di Chieti, il 106° Giro d’Italia e come ogni anno, la Polizia Stradale, accompagna i ciclisti per tutti i 3.489 km della competizione che attraverserà 17 regioni e 41 province, con un breve sconfinamento in Svizzera, e terminerà  a Roma il prossimo 28 maggio.

30 motociclisti e 16 operatori in auto della Polizia Stradale scorteranno quest’anno il Giro dei professionisti per le 21 tappe che attraverseranno il nostro Paese.

Altri 18 operatori, di cui 10 motociclisti  e 8 operatori in auto seguiranno gli atleti impegnati nelle 20 tappe del Giro E-bike.

Altre 16 unità si alterneranno in campo dalla Polizia Stradale per curare i rapporti con le Autorità di tutte le province che saranno attraversate dalle due competizioni, nonché con i mass media.

Dopo l’emergenza epidemiologica, il progetto “Biciscuola” è tornato ad essere “in presenza”. I poliziotti della Stradale, accompagnati da referenti di RCS, incontreranno quindi nelle tappe di arrivo e di partenza, le classi vincitrici delle scuole primarie che hanno partecipato al concorso, per condividere un momento di festa e, al tempo stesso, di formazione. Costante delle tappe di partenza, inoltre, sarà il Pullman Azzurro della Polizia di Stato, l’aula multimediale con cui i poliziotti della Stradale promuovono tra le giovani generazioni, la cultura della guida responsabile e consapevole.

Saranno poi 7 le tappe nel corso delle quali saranno premiati gli operatori della Specialità nell’ambito della 12° edizione degli “Eroi della Sicurezza”, il riconoscimento di  Autostrade per l’Italia S.p.A, dedicato a coloro che si sono distinti per dedizione e professionalità nelle attività di soccorso e nei compiti istituzionali. I poliziotti saranno premiati nelle tappe di Vasto (CH) dell’8 maggio, Napoli dell’11 maggio, Capua (CE) del 12 maggio, Terni del 13 maggio, Savignano sul Rubicone (FC) del 14 maggio, Seregno (MB) del 21 maggio, Tarvisio (UD) del 27 maggio.

 

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

La Polizia di Stato in visita a Melbourne per la cooperazione internazionale contro la ndrangheta

Una delegazione della Polizia di Stato, guidata dal Prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine, accompagnato dal Direttore del Servizio Centrale Operativo, Dott. Fausto Lamparelli, e dall’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia a Canberra, dott. Mario Argenio, si è recata a Melbourne, in Australia, per incontrare i vertici dell’AFP (Australian Federal Police) per lo Stato del Victoria e per partecipare alla “Echo Task Force Gangs Conference”, con oltre 300 delegati delle Forze di polizia statali e federali australiane, americane, inglesi e neozelandesi.

Nel corso della visita la delegazione ha partecipato a vari meeting operativi con gli organismi australiani deputati al contrasto della ndrangheta che è stabilmente presente ed attiva in territorio australiano da oltre 50 anni, in stretto collegamento con la Calabria. La Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, da tempo mantiene rapporti di cooperazione con la Polizia Federale del Victoria e con l’Australian Criminal Intelligence Commission, struttura composta da magistrati e agenti federali; con essi sono state messe a punto iniziative – sia di tipo preventivo che repressivo – riguardanti lo sviluppo delle indagini su appartenenti a cosche di ndrangheta operanti in territorio australiano, ma strettamente in contatto con la casa madre reggina.

Il tema del contrasto alla ndrangheta è stato altresì oggetto di una dettagliata relazione tenuta dal Prefetto Francesco Messina alla “Echo Task Force Gangs Conference”, dove sono state illustrate le principali modalità operative della criminalità organizzata di matrice calabrese all’estero, specialmente negli stati interessati – storicamente – dai flussi migratori provenienti dal sud-Italia, dove queste organizzazioni criminali sono riuscite anche ad infiltrarsi nell’economia locale riciclando e reinvestendo i proventi dei loro traffici illeciti, realizzando un fenomeno di c.d “delocalizzazione delle mafie”.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

PISA. LA POLIZIA FERMA UN 35ENNE PER IL TENTATO OMICIDIO DELLA DOTT.SSA CAPOVANI

La Polizia di Stato di Pisa, alle ore 4 di questa notte, ha eseguito un fermo disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa, a seguito di serrate indagini condotta dalla Squadra Mobile, nei confronti di un italiano 35 enne, ritenuto il presunto autore del tentato omicidio premeditato della dottoressa Barbara Capovani.

 

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Salcito, elezioni comunali 2023

I cittadini di Salcito hanno premiato l’impegno di Giovanni Galli, il quale, nella
tornata elettorale del 14 e 15 maggio 2023, è stato riconfermato sindaco. La lista
civica “Cambiare Salcito”, da lui capeggiata, ha infatti conquistato il 62,92% delle
preferenze, con 280 voti, mentre Simone Di Claudio, della lista civica “Per il bene
comune”, si è fermato al 37,08%, conquistando 165 voti. Nessun voto per le altre
sette liste civiche.
Dopo i festeggiamenti di rito, Giovanni Galli ha parlato di una vittoria di tutti e
bisogna dargli ragione, perché la sua netta affermazione è figlia dell’ottimo lavoro
svolto dall’Amministrazione Comunale da lui guidata nei cinque anni precedenti,
durante i quali Salcito ha vissuto una vera e propria primavera di rinascita.
Come già segnalammo in un articolo dell’agosto dello scorso anno, numerose
sono state le iniziative e le opere realizzate. E’ doveroso ricordarne alcune delle più
significative: risanamento del bilancio comunale; rifacimento dell’asfalto, con
apposizione di dossi artificiali nelle aree urbane; pavimentazione della piazza;
installazione di un sistema di videosorveglianza per il controllo del territorio;
collocazione di defibrillatori; adeguamento della rete idrica; restaurazione di
monumenti ed edifici; cura del verde pubblico; candidatura al PNRR del progetto di
recupero dell’area urbana e dell’ex sede comunale, per attività sportive e culturali;
realizzazione di un’innovativa app, “Aldilàpp”, finalizzata a digitalizzare i principali
servizi cimiteriali, come l’archivio e la ricerca di informazioni sui cari defunti (Salcito
è stato il primo comune molisano a dotarsi di tale app, suscitando notevole interesse
nei sindaci di tutta l’Italia).
Tra i primi obiettivi del nuovo mandato, figurano strade, viabilità e la
mitigazione del dissesto idrogeologico, utilizzando fondi ministeriali per la
progettazione, pari a poco meno di un milione di euro, necessari per il rifacimento
della pavimentazione e della rete fognante, senza dimenticare il pressing sulla
Provincia di Campobasso per la prossima riapertura del ponte di collegamento con
Bagnoli del Trigno e Civitanova del Sannio, chiuso dal 2004 e per il quale i lavori
inizieranno nel giro di un mese.
Giovanni Galli, inoltre, ha tenuto a sottolineare che, come sempre, curerà con
caparbietà i rapporti con la Regione Molise e con la Provincia di Campobasso,
affinché continuino ad essere ottimi, con notevoli benefici per la comunità.
Avendo il nostro mensile particolarmente a cuore la sicurezza dei cittadini, è
con grande soddisfazione che registriamo il rinnovato ed ancor più pressante impegno
da parte del sindaco anche con riferimento a questo delicatissimo settore.
Come già evidenziammo nel richiamato articolo dello scorso agosto, Salcito ha
visto uno straordinario sforzo sinergico di controllo del territorio attuato da
Amministrazione Comunale, Carabinieri della Stazione di Trivento e Carabinieri
Forestali, con il supporto del sistema di videosorveglianza di cui sopra è cenno, che
sarà potenziato con altre due telecamere di prossima installazione. Tale attività, che
ha consentito di ridurre al minimo i fenomeni delinquenziali (non è mai superfluo
ricordare, a tal riguardo, che, nonostante le esigue unità a disposizione, i Carabinieri
di detta Stazione e i Carabinieri Forestali sono forza attiva sul territorio, dando il

massimo in una terra che richiede sorveglianza 24 ore su 24), ha interessato anche il
sociale, venendo incontro alle esigenze dei più bisognosi, soprattutto anziani e
disabili.
Al sindaco Giovanni Galli e a tutta la nuova Amministrazione Comunale
giungano i migliori auguri di buon lavoro da parte del mensile Polizia di Stato,
affinché la primavera che Salcito ha vissuto nei cinque anni appena trascorsi, continui
a germogliare sempre più esuberante, facendolo diventare uno dei borghi più belli e
caratteristici d’Italia.
Ad maiora.

di Umberto Buzzoni 

Livorno, la Polizia di Stato di ha eseguito cinque misure cautelari

Sono questi  i risultati di un’articolata attività investigativa, diretta dalla Procura della Repubblica di Livorno e condotta dai poliziotti della Squadra Mobile, avviata nell’estate scorsa e le cui risultanze hanno determinato il G.I.P. presso il Tribunale di Livorno ad emettere un’ordinanza con l’applicazione di misure cautelari coercitive ed interdittive nei confronti di alcuni medici ed infermieri in servizio presso la sede livornese del S.A.S.N. (“Servizio Assistenza Sanitaria Naviganti”), organo sanitario dell’U.S.M.A.F. (“Ufficio di Assistenza Sanitaria al personale navigante, marittimo e di frontiera”).

I reati contestati ad alcuni medici e infermieri in servizio presso il S.A.S.N. di Livorno, alla luce di quanto emerso dalle indagini, sono quelli di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, truffa, aggravata ai danni di enti pubblici, falsità in atti e false attestazioni o certificazioni.

In particolare, con riferimento ai reati di “corruzione”, un infermiere è gravemente indiziato di una serie di episodi corruttivi: secondo la tesi accusatoria, avrebbe ricevuto da marittimi, somme di denaro, ogni volta comprese tra i 50 ed i 100 Euro, o altre utilità, per compiere atti contrari ai doveri d’ufficio; atti consistiti nella redazione di false certificazioni mediche, che non poteva rilasciare in quanto infermiere, utilizzando le credenziali di medici del S.A.S.N. e falsificandone altresì la firma. Solo da novembre 2022 a gennaio 2023 sono contestati nr. 27 episodi.

Anche un medico è gravemente indiziato di alcuni episodi corruttivi: sempre secondo la tesi accusatoria avrebbe ricevuto, in qualità di pubblico ufficiale, per compiere atti contrari ai doveri d’ufficio – consistiti nella redazione di certificazioni mediche per malattie non accertate – una somma di denaro ed altre utilità. Da dicembre 2022 a gennaio 2023 sono contestati nr. 5 episodi da parte di nr. 3 marittimi.

Con riferimento ai reati di “falsità in atti”, poi, l’infermiere accusato di corruzione e due medici, sono indagati per avere, in concorso tra loro, a favore di diversi marittimi, falsificato numerosi certificati di malattia. In particolare, i due medici, in qualità di pubblici ufficiali, avrebbero formato certificati di malattia falsi in quanto attestanti visite mediche in realtà non effettuate e attestato, conseguentemente, malattie non verificate; mentre l’infermiere avrebbe redatto materialmente le certificazioni. Con tali condotte, secondo la contestazione preliminare, sarebbe stato anche commesso il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato.

Il reato di truffa è ipotizzato anche con riferimento a vari episodi di cosiddetto assenteismo, riguardanti alcuni medici e alcuni infermieri. In particolare gli indagati avrebbero fatto ricorso a vari artifici consistenti nell’inserire manualmente, nel portale di rilevamento della presenza, un orario di entrata e di uscita diverso da quello effettivo; nel consegnare il proprio “badge” a colleghi per far risultare falsamente in servizio soggetti che invece erano assenti; nello scambiarsi reciprocamente i propri badge personali, di talché ciascuno avrebbe registrato in ingresso o in uscita non solo il proprio badge, ma anche quello di altri colleghi. Per tali condotte viene anche prospettata la violazione dell’art. 55 quinquies D. Lgs. 165/2001 (Testo Unico sul Pubblico Impiego).

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Livorno, ritenendo sussistenti gravi indizi dei reati  contestati e per i quali il Pubblico Ministero aveva richiesto l’applicazione di misure cautelari, nonché il pericolo di reiterazione dei reati, ha emesso, l’ordinanza cautelare  con cui ha disposto nei confronti di un infermiere, le cui condotte sono state ritenute dal G.I.P. espressione di una “prassi illecita ormai consolidata”, la misura coercitiva degli arresti domiciliari e la misura interdittiva della sospensione dal pubblico ufficio e del divieto di esercitare l’attività professionale di infermiere, per la durata di 12 mesi. Inoltre, il Gip ha disposto la misura coercitiva dell’obbligo di presentazione quotidiana alla P.G. per altri infermieri.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Maxi Operazione della Polizia di Stato

Nelle prime ore di oggi, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 62 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, a vario titolo ipotizzati, nei loro confronti, tra cui, rispettivamente, associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione, furto, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, per la maggior parte sono aggravati dal metodo mafioso, ed altri gravi reati.

L’operazione è frutto della collaborazione tra i poliziotti della squadra mobile –  con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, supportata in fase esecutiva da personale delle squadre mobili e delle S.I.S.C.O. di varie province del territorio, di pattuglie di diversi Reparti Prevenzione Crimine, di unità cinofile delle Questure di Reggio Calabria e Vibo Valentia e di un elicottero del V Reparto Volo della Polizia di Stato.

Dei predetti 62 indagati, 38 sono destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, mentre gli ulteriori 24 di quella degli arresti domiciliari.

Il provvedimento, emesso su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, scaturisce dall’ampia attività di indagine coordinata dalla DDA di Catanzaro che si è sviluppata mediante investigazioni di tipo tradizionale, attività tecniche, dichiarazioni di collaboratori di giustizia, riscontri sul campo e servizi dinamici sul territorio, nell’ambito dei quali veniva rinvenuta e posta sotto sequestro sostanza stupefacente del tipo cocaina.

La gravità indiziaria, conseguita, allo stato, sul piano cautelare, attraverso gli articolati e complessi approfondimenti investigativi, ha riguardato l’operatività, nella città di Catanzaro, di un’organizzazione criminale di tipo mafioso, riconducibile a soggetti della comunità di origine rom, stanziali nella zona sud della città, ricostruendone l’organigramma, con i ruoli dei vari associati, nonché le plurime attività illecite poste in essere, rispettivamente, dagli indagati, e i vari settori di operatività, correlati alle ipotizzate fattispecie penali, capaci di condizionare le attività economiche delle persone offese.

Si tratta, in particolare, di gravi elementi indiziari circa l’attuale assetto dell’organizzazione criminale riconducibile a soggetti della comunità rom, con l’acquisizione – nell’ipotesi accusatoria – di un’operatività autonoma per la gestione delle attività criminali, affrancandosi da ruolo, ricoperto in passato, di terminale operativo delle cosche di ‘ndrangheta del crotonese, con la gestione indipendente delle attività estorsive, oltre che delle attività di spaccio di sostanza stupefacente, sul territorio di Catanzaro.

In tale contesto, nell’ordinanza cautelare, nei confronti degli indagati attinti dalle rispettive misure adottate, è stata ritenuta, allo stato, la gravità indiziaria, tra l’altro, per reati contro il patrimonio, tra i quali furti propedeutici alle attività estorsive, estorsione, oltre che spaccio e traffico di sostanze stupefacenti.

La gravità indiziaria acquisita a livello cautelare ha riguardato, altresì, la struttura e il modus operandi di due associazioni a delinquere finalizzate al traffico di sostanze stupefacenti di varia tipologia, principalmente cocaina.

In particolare, una delle due ipotizzate strutture criminali, ricade nella città di Catanzaro, con canali di approvvigionamento dello stupefacente, mediante fornitori della provincia di Reggio Calabria e di Crotone, e con attività di spaccio diffuso, dall’interno dell’abitazione – continuamente presidiata e resa sicura da sistemi di videosorveglianza – individuata, dal sodalizio, come base operativa per la detenzione, l’occultamento, la preparazione, il confezionamento e lo smercio della sostanza stupefacente.

La seconda associazione, caratterizzata da una struttura a base familiare, sarebbe operante tra le province di Catanzaro e Crotone, nel comprensorio territoriale ricadente tra la zona sud est della provincia di Catanzaro e quello confinante crotonese, comprensivo dei comuni di Steccato di Cutro (KR) e Cutro (KR).

Le emergenze acquisite nel corso delle investigazioni hanno delineato altresì, allo stato, sul piano cautelare, la gravità indiziaria a carico di un appartenente alla Polizia Penitenziaria, in servizio presso la casa circondariale di Catanzaro, il quale, si sarebbe reso disponibile nei confronti di alcuni indagati, per veicolare messaggi e direttive in entrata ed in uscita dal citato istituto penitenziario.

 

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo 
foto Polizia di Stato

171° Anniversario della fondazione della Polizia di Stato

La Polizia di Stato celebra il 171° anniversario della fondazione, un appuntamento che anche quest’anno avrà una celebrazione nazionale il prossimo 12 aprile nella suggestiva cornice della Terrazza del Pincio a Roma e nelle cerimonie territoriali organizzate dalle Questure.

Una giornata volta a sugellare l’orgoglio ed il senso di appartenenza che accumunano le donne e gli uomini della Polizia di Stato il cui lavoro quotidiano si proietta tra la gente. Un lungo percorso durante il quale la Polizia di Stato è cambiata, si è evoluta insieme alla società, è migliorata senza perdere mai di vista il suo obiettivo più profondo: essere al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini, obiettivo riassunto nel motto “Esserci Sempre” .

Il Presidente della Repubblica concederà quest’anno la medaglia d’oro al valor civile alla Bandiera della Polizia di Stato per le attività svolte dal personale dei Reparti Mobili.

Il 12 aprile la Polizia di Stato ricorda particolarmente tutti quei poliziotti che hanno perso la vita nell’esercizio del dovere: alle ore 9.00 si terrà la deposizione di una corona da parte del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del Capo della Polizia- Direttore Generale della Pubblica Sicurezza –  Prefetto Lamberto Giannini nel Sacrario dei Caduti, presso la Scuola Superiore di Polizia. Un sacrificio al quale il Prefetto Giannini ha voluto rendere ulteriore omaggio incontrando privatamente i familiari delle vittime nella serata dell’11 aprile.

Alle successive ore 11.00, alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri on. Giorgia Meloni avrà inizio la solenne cerimonia al Pincio, durante la quale saranno conferite le medaglie d’oro al valor civile e al merito civile – alla memoria – che rappresentano il riconoscimento della Repubblica all’estremo sacrificio di sei poliziotti che hanno perso la vita. Tra questi riconoscimenti, quello a Domenico Zorzino deceduto il 3 marzo scorso nel tentativo di salvare una persona inabissata in un canale nella sua vettura.

Saranno conferite poi le Promozioni per merito straordinario ai poliziotti che si sono distinti per gli eccezionali risultati conseguiti in attività operative e nelle competizioni sportive.

Com’è ormai tradizione, la Polizia di Stato assicurerà il servizio di guardia d’onore al Palazzo del Quirinale: alle ore 16.00 personale in uniforme storica della Polizia di Stato darà il cambio ai Granatieri di Sardegna. Al termine, la Banda Musicale della Polizia di Stato eseguirà alcuni brani tra i quali un omaggio al Maestro Ennio Morricone.

Anche quest’anno la Polizia di Stato riceve l’omaggio dei maestri infioratori del Comune di Genzano di Roma: 6 quadri infiorati sono stati collocati in 5 siti tra i più belli e rappresentativi della Capitale: Piazza di Spagna, Trinità dei Monti, Terrazza del Pincio, Piazza dell’Opera, Piazza Viminale. In Piazza di Spagna, in particolare, ci sarà anche una esposizione di veicoli storici provenienti dal Museo delle auto della Polizia di Stato e una autoemoteca per la raccolta straordinaria del sangue promossa dall’Associazione DonatoriNati, a Roma come nelle principali città italiane.

Il 171° anniversario della Polizia di Stato costituisce anche l’occasione per ricordare due importanti compleanni: i 120 anni della Polizia Scientifica, struttura specializzata negli accertamenti di polizia giudiziaria con competenze nel campo delle scienze biologiche, chimiche, fisiche e dattiloscopiche, ed i 100 anni dell’Interpol organizzazione internazionale dedita alla cooperazione di polizia ed al contrasto del crimine internazionale. Il Segretario Generale di Interpol Jürgen Stock sarà presente alla cerimonia.

Foto Polizia di Stato

Operazione internazionale contro piattaforma Genesis Market

La Polizia di Stato disarticola con un’operazione internazionale la piattaforma Genesis Market, uno dei più grandi mercati neri virtuali del mondo, dedicato la vendita di credenziali rubate: 16 Paesi coinvolti e 37 perquisizioni solo in Italia.

Un’operazione di polizia informatica senza precedenti nel settore del contrasto ai mercati neri del web, è stata messa a segno dalla Polizia Postale su tutto il territorio nazionale, nell’ambito di una più vasta indagine a livello internazionale, svoltasi simultaneamente in 16 Paesi, condotta dal FBI e dalla polizia olandese e coordinata da Europol ed Eurojust e diretta, per il territorio italiano, dalla Procura della Repubblica di Roma.

La piattaforma Genesis Market, uno dei più pericolosi mercati illeciti virtuali del mondo, specializzata nella vendita di credenziali di accesso e dati rubati, con un giro di affari di oltre 2 milioni di identità virtuali sottratte, è stata disattivata, con sequestri, eseguiti in tutta Europa, dei server sui quali poggiava l’infrastruttura informatica.

In Italia, risultano coinvolte migliaia di credenziali, individuate dagli specialisti del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (CNAIPIC) della Polizia Postale sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma, ed afferenti sia a spazi informatici della vita privata di comuni cittadini (email, social network, account di e-commerce, ecc.), sia, in maniera ancor più allarmante, password in grado di garantire l’accesso illecito a spazi informatici istituzionali della pubblica amministrazione, nonché a spazi appartenenti a banche e grandi imprese nazionali, erogatrici di servizi pubblici essenziali.

Sul solo territorio italiano, sono stati emessi dalla Procura della Repubblica di Roma 37 decreti di perquisizione personale, locale ed informatica, che il CNAIPIC ed i Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Campania Basilicata e Molise, Lazio, Lombardia, Puglia, Emilia Romagna, Calabria, Veneto, Sicilia Occidentale, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Trentino-Alto Adige ed Umbria, hanno eseguito nei confronti di altrettanti clienti della piattaforma, i quali avevano acquistato nel corso del tempo migliaia di credenziali di accesso.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

RIMINI. POLIZIOTTO SALVA DONNA DALLE ACQUE DEL PORTO CANALE

Solo il coraggioso intervento di un agente di Polizia ha salvato una donna questa mattina a RIMINI che stava affogando nelle acque del porto canale.
La segnalazione è arrivata in tarda mattinata al 112 e immediatamente le volanti della Questura di RIMINI, supportate dal coordinamento della sala operativa, si sono precipitate al porto individuando la donna in acqua in evidente stato di incoscienza.

La situazione è apparsa fin da subito molto grave, ma prontamente un agente si è lanciato in acqua e, adottando la manovra di salvataggio di recupero uomo in mare, ha agganciato la donna,sempre incosciente, già sommersa, evitando che annegasse.

Il poliziotto è poi riuscito a trascinarla fino a un’unità navale della Guardia di finanza, nel frattempo sopraggiunta in ausilio agli agenti. Una volta trasportata sulla banchina, alla donna sono stati prestati i soccorsi dal personale medico che le hanno permesso di riprendere coscienza, trasferita in Pronto Soccorso, è stata fortunatamente dichiarata fuori pericolo, insieme anche all’agente tuffatosi in mare.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Pordenone, incidente Lago della Burida

La Polizia di Stato di Pordenone, è intervenuta stamattina alle prime luci dell’alba, per prestare soccorso pubblico, a una coppia che a causa di un sinistro stradale, senza altri veicoli coinvolti, è precipitata con la propria autovettura nelle acque gelide del Lago della “Burida”. La passeggera è riuscita a mettersi in salvo autonomamente e a chiamare i soccorsi. Gli operatori della volante della Questura di Pordenone giunti per primi sul posto dell’incidente, hanno tentato, immergendosi nel lago e infrangendo il lunotto posteriore del mezzo, di mettere in salvo il conducente che era rimasto intrappolato sott’acqua. Il ragazzo malgrado gli sforzi profusi, perdeva la vita. Un poliziotto colto da ipotermia, è stato trasportato in ospedale con numerose lesioni alla mano e dimesso con 7 giorni di prognosi. Le indagini sono condotte dalla Sezione Polizia Stradale di Pordenone e dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Pordenone.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato