A Trapani arrestate 7 persone nell’operazione “Spurgo low-cost”

La squadra mobile di Trapani ha arrestato sette persone con l’accusa di associazione a delinquere con lo scopo di inquinamento ambientale e smaltimento di rifiuti in maniera illegale. Il Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine ha coordinato l’azione che ha visto coinvolta anche la guardia di finanza di Alcamo. Le indagini sono state portate avanti con l’ausilio dei video del sistema di videosorveglianza ma anche tramite le intercettazioni telefoniche e quelle ambientali.

Ma come agiva l’associazione a delinquere? La ditta di smaltimento rifiuti ritirava i liquami dai propri clienti che erano costituiti da privati, attività commerciali di diversa natura. Una volta terminato il giro immettevano i rifiuti nella rete fognaria che conseguentemente si intasava. Il problema più grave però era lo sversamento in mare senza una adeguata depurazione con conseguente grave inquinamento. Come detto le fogne si intasavano creando non pochi problemi alla cittadinanza. Il comune era cosi costretto ad intervenire e chiamava inconsapevolmente la stessa ditta che aveva creato il problema per cercare di risolverlo. Ecco che grazie alle indagini l’illecito però è stato scoperto mettendo con le spalle al muro i colpevoli e insieme a loro anche un biologo che falsificava referti. L’operazione è stata denominata “Spurgo low-cost”

Direttore Umberto Buzzoni
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Prosegue l’accordo tra Polizia di Stato e Istituto poligrafico e zecca dello Stato.

Prosegue l’accordo tra Polizia di Stato e Istituto poligrafico e zecca dello Stato Spa al fine di tutelare i sistemi informativi. L’intesa è stata rinnovata e il capo della Polizia Vittorio Pisani e dall’amministratore delegato dell’Istituto Francesco Soro hanno firmato la convenzione che porterà ad una maggior prevenzione della cybercrime. Oltre ai due firmatari erano presenti per il Dipartimento della pubblica sicurezza, il direttore centrale per la Polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i Reparti speciali della Polizia di Stato, Daniela Stradiotto, il direttore supplente del Servizio polizia postale e delle comunicazioni, Ivano Gabriellie il dirigente generale di pubblica sicurezza Antonio Borrelli.

A rappresentare l ‘istituto poligrafico e zecca dello Stato Spa vi era il responsabile direzione sistemi di prevenzione e tutela aziendale, Marco Ferraro, il responsabile della struttura Security & cyber defence, Alessandro Tarantino e la responsabile della direzione affari istituzionali e comunicazione, Sabrina Romani.
Come possiamo leggere sul sito del Ministero dell’Interno: “La tutela delle infrastrutture critiche informatiche nazionali è affidata al Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, incardinato nel Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (Cnaipic).Il Cnaipic, avvalendosi di tecnologie di elevato livello e di personale altamente qualificato, è incaricato della prevenzione e del contrasto della minaccia informatica di matrice terroristica o criminale.”

L’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato creato nel 1928 con la legge n. 2744 del 6 dicembre ha acquisito la sezione Zecca dopo cinquant’anni dalla sua nascita nel 1978.Le sue funzioni rientrano nell’ambito della realizzazione di prodotti a fini istituzionali, della sicurezza e anticontraffazione e della digitalizzazione. Per proseguire in questa direzione occorrono sistemi di sicurezza sempre più efficienti.

Direttore Umberto Buzzoni
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Foggia. Violenta aggressione Piazza Mercato

La Polizia di Stato, all’esito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bari, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip presso il Tribunale di Foggia, nei confronti di 3 giovani, poco più che maggiorenni, e un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale per i Minorenni di Bari, nei confronti di altri 2 minorenni, sottoposti alle indagini preliminari in relazione ai reati di tentato omicidio e rapina aggravata.

In particolare, il personale della Squadra Mobile della Questura di Foggia avviava l’attività d’indagine a seguito della violenta aggressione avvenuta alle ore 02.00 circa del 24 giugno 2023 in questa Piazza Mercato, luogo della movida foggiana, ove già in passato si sono verificati episodi criminosi perpetrati da giovani.

Dalla ricostruzione dei fatti, emergeva che quella notte la vittima era intenta a consumare una bevanda davanti ad un locale, quando sarebbe stata accerchiata dai cinque soggetti che, verosimilmente per futili motivi, dapprima lo avrebbero percosso violentemente e poi, quando la vittima era ormai esanime a terra, l’avrebbero colpita violentemente con plurimi calci al capo. Un particolare che esprime la crudeltà del violento gesto e che, ad aggressione terminata, mentre la vittima era già svenuta a terra, uno degli aggressori si sarebbe avvicinato alla persona offesa e gli avrebbe spento una sigaretta sul costato.

Nel corso dell’aggressione, alla vittima sarebbe stata asportata anche una collana che indossava al collo.
Uno degli aggressori, inoltre, avrebbe anche ripreso la vittima mentre era a terra priva di conoscenze, verosimilmente per postare il video sui social.
La vittima, trasportata in codice rosso presso il locale Pronto Soccorso, veniva sottoposta a un delicato intervento chirurgico.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
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Arrestati a Monza per aver somministrato droga dello sturpo.

Sempre più spesso sui mezzi di informazione si sente parlare della droga dello stupro. Si tratta di sostanze psicoattive che vengono somministrate allo scopo di fare della violenza sessuale. Hanno effetti sedativi e ipnotici e fanno si che la vittima cada in uno stato di amnesia che cancella tutti i ricordi della violenza almeno apparentemente. La squadra mobile di Monza e Brianza ha arrestato due uomini di cinquant’anni proprio con l’accusa di violenza sessuale perpetrata attraverso la somministrazione di droga dello stupro. Uno dei due delinquenti è finito in carcere mentre l’altro si trova agli arresti domiciliari.

A denunciare è stata una ragazza di ventinove anni che dopo essere stata violentata si è recata all’ospedale Mangiagalli di Milano denunciando l’accaduto riferendo di aver subito violenza da due uomini di circa cinquant’anni confessando che uno dei due era addirittura un amico di famiglia. Dal quel momento sono partite le indagini preliminari del tribunale di Monza che sono state condotte in maniera oculata e professionale. E proprio le indagini hanno potuto far luce sull’accaduto. La ragazza è stata invitata a cena fuori in un locale di Monza da uno dei due indagati di cui si fidava perché conosceva la sua famiglia. Dopo la cena sono iniziati dei momenti di amnesia che sono terminati quando la stessa si è ritrovata nuda a letto con i due uomini nell’atto di compiere rapporti sessuali. A quel punto tornata in sé ha deciso di scappare via. Sottoposta ad esami tossicologici la vittima è risultata positiva alla presenza di Ghb, noto anche come “droga dello stupro “oltre ad altre sostanze psicotrope. A peggiorare la posizione dei due indagati c’è stato il tentativo di offrire una somma in denaro alla vittima per ritrattare le accuse.

Direttore Umberto Buzzoni
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Palermo ricorda l’eroe Boris Giuliano.

La città di Palermo ricorda come ogni anno Boris Giuliano che negli anni ottanta era capo della squadra mobile e fu freddato dalla mafia il 21 luglio 1979. Presso il Bar Lux sito n via in via Francesco Paolo Di Blasi a Palermo, Leoluca Bagarella, cognato del boss Totò Riina lo ha ucciso esplodendo vari colpi di pistola alle sue spalle, proprio mentre stava indagando su una maxi evasione fiscale intrecciata con torbidi rapporti politici. L’agente Boris Giuliano fu uno dei primi infatti ad intuire che la mafia si stava infiltrando nella politica mettendo le mani su grossi affari mutando quelle che erano le tradizionali abitudini. È importante sottolineare che il modo in cui il capo della squadra mobile svolgeva le sue indagini era altamente innovativo (basandosi sull’utilizzo di conti correnti bancarie e flussi finanziari) e le sue particolarità furono evidenziate positivamente anche dal magistrato Giovanni Falcone che lo definì rivoluzionario.

Il sindaco di Palermo durante la cerimonia ha sottolineato il talento e l’intuizione di Boris Giuliano che ha creato un nuovo metodo di fare indagini, utilizzato poi dai suoi successori e pagò tutto questo con la vita, lui che fu uno dei primi a battersi senza paura contro Cosa Nostra. Hanno partecipato all’evento anche il vice capo vicario della Polizia, Vittorio Rizzi e il prefetto e questore di Palermo, Maria Teresa Cucinotta e Leopoldo Laricchia oltre ovviamente ai familiari della vittima. È stata deposta una corona d’alloro in via Francesco Paolo Di Blasi proprio sulla lapide in onore dell’eroico poliziotto.

Direttore Umberto Buzzoni
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21 arresti a Bologna per droga.

 Era iniziata nel 2020 l’indagine condotta dai poliziotti della squadra mobile di Bologna portata avanti con accuratezza e grande professionalità e che oggi ha portato all’arresto di 21 persone nell’ambito dello spaccio di droga.  Le segnalazioni partirono come detto circa tre anni fa. C’erano dei soggetti che praticavano attività di spaccio soprattutto nella zona della stazione di Bologna all’interno del parco delle “Caserme rosse, ex campo di concentramento nazista, oggi noto perché spesso ospita eventi musicali importanti. Sono stati individuati i principali canali di approvvigionamento della droga e tutti i percorsi che la stessa faceva prima di essere venduta dagli spacciatori.

Ci sono stati 21 arresti come detto in precedenza e per 6 persone c’è stata l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina e hashish. Le dosi da mezzo grammo venivano vendute al prezzo di 50 euro e i malviventi arrivavano ad eseguire circa 100 consegne al giorno per un giro di affari stimato intorno alle 5000 euro giornaliere. Gli spacciator lavoravano anche dietro prenotazione telefonica che si concludevo poi con lo scambio nel parco o nelle strade limitrofe. La polizia ha provveduto a sequestrare durante tutta l’indagine circa 2 chili di cocaina, circa 90 chili di hashish e anche denaro contante per un valore di 150.000 euro.

Direttore Umberto Buzzoni

Arrestati a Frosinone due truffatori di anziani.

Purtroppo le truffe agli anziani sono all’ordine del giorno e occupano le pagine di giornali e riviste cartacee e digitali ogni giorno. Ad Arezzo, il 27 giugno scorso, una signora di 85 anni di nome Olga è stata vittima della classica truffa del nipote che ha avuto un incidente stradale. Questa volta però la polizia è riuscita ad arrestare il truffatore e a recuperare la refurtiva. Infatti questa volta il finto maresciallo che ha chiamato l’anziana signora simulando un finto incidente del nipote, si è “accontentato” di oggetti in oro. Il suo complice poi, spacciandosi per il nipote dell’ottantacinquenne, la esortava a provvedere velocemente.

Cosi la povera malcapitata si è messa a recuperare tutto l’oro presente in casa consegnandola ad un uomo che si è presentato alla sua porta che è riuscito anche a rubare 1400 euro in contanti all’interno dell’abitazione distraendo la nonnina con una scusa. I due ladri messo a segno la truffa si sono dileguati su una vettura presa a noleggio ma all’altezza di Cassino sono stati fermati dalle forze dell’ordine che hanno riconosciuto uno dei malviventi già noto alle forze dell’ordine. Hanno cosi iniziato a perquisire l’autovettura recuperando tutta la merce rubata insieme ai 1400 euro in contanti. Cosi i due sono stati arrestati e i beni sono stati sequestrati che sono stati poi restituiti alla signora Olga. Questo è solo l’ennesimo episodio che dimostra come sia importante informare e proteggere gli anziani troppo vulnerabili a questo tipo di raggiri.

Direttore Umberto Buzzoni
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A Potenza la cerimonia in commemorazione dell’agente Francesco Tammone.

A  Potenza è stato commemorato l’agente scelto Francesco Tammone, morto il 10/07/1996 quando un delinquente del posto lo ha colpito con due colpi di arma da fuoco in via Ionio, alla periferia di Potenza. Le ferite riportate furono mortali  ma prima di perdere i sensi riuscì a rispondere al fuoco ferendo il pregiudicato all’altezza del collo consentendone poi l’arresto. L’assassino fu condannato all’ergastolo il 15/06/1999. L’agente  Tammone era sposato e da due mesi era diventato anche padre di una bambina.

La cerimonia è stata molto toccante e il questore Giuseppe Ferrari ha onorato l’agente con una corona d’alloro alla presenza della madre del defunto la signora Carmela. All’ingresso della questura di Potenza infatti a suo tempo,  è stata realizzata una lapide dedicata a colui che tante e tante volte è stato definito un eroe. Un plauso è stato fatto dal questore anche all’iniziativa dall’artista Giulio Giordano che su un muro della scuola primaria “San Giovanni Bosco” di Albano di Lucania ha realizzato una gigantografia dedicata al poliziotto defunto.

Direttore Umberto Buzzoni
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Un trafficante di esseri umani è stato fermato ad Agrigento.

Uno straniero di 25 anni è stato fermato e posto in custodia cautelare in carcere dalla Squadra mobile di Agrigento. Sull’uomo pendono accuse molto gravi come quella di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di omicidio e di sequestro di persona. Oltre a ciò è accusato di violenza sessuale, tortura e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Infine si ipotizza anche l’attività di tratta di esseri umani e di estorsione. L’indagine è stata avviata a seguito di segnalazioni e fondamentali sono state le testimonianze di altri migranti che sono sbarcati nella città di Lampedusa ad aprile e maggio di quest’anno.

La Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Palermo ha poi disposto il fermo dell’uomo insieme ad altri soggetti. L’associazione a delinquere operava sul mediterraneo centrale e dalla Libia faceva giungere i migranti sulle coste del nostro paese. Purtroppo le testimonianze degli altri migranti hanno fatto emergere un quadro davvero disumano. Continue vessazioni, abusi e violenze verbali e fisiche perpetrate alle persone che erano tenute all’interno di un campo di detenzione che si trova in Libia.

Direttore Umberto Buzzoni
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La sensibilità e la coscienza del sig. Fabio Ricciardi.

Si può pensare di tutto ma di sicuro l’altruismo e la cortesia sono, per fortuna, ancora vivi nelle persone. Vi voglio raccontare, a suffragio di quanto detto, una vicenda che mi è accaduta di recente. Mi chiamo Buzzoni Umberto e sono il direttore del  Mensile Polizia di Stato Recentemente ho avuto bisogno della Sanità Pubblica in quanto molte vicende della vita non mi sono state favorevoli ovvero, dopo alcun patologie serie, sono stato vittima di un disastroso incidente stradale causato da un maldestro e distratto automobilista. A causa dell’urto mi è stata ricostruita la parte inferiore della gamba sinistra fino al ginocchio, e da quel momento porto perennemente un tutore e deambulo con una stampella o con l’aiuto di un accompagnatore. In seguito, per poter usufruire degli aiuti e dell’assistenza della Sanità Nazionale ( invalidità ecc.) e dopo aver svolto tutte le analisi, visite specialistiche e ricerche diagnostiche, come ultima fase, il tutto doveva essere convalidato dal medico legale che si trova in via Cartagine, ASL di mia appartenenza.

Quindi mi sono recato in questa sede e vi  posso garantire che per accedere negli uffici è stata per me una enorme sofferenza e benché avessi la stampella ed un sostenitore. Arrivato sul posto mi sono immediatamente attivato chiedendo agli impiegati presenti quanto mi necessitava e dove dovevo rivolgermi ma burocraticamente mi dicevano che c’era un iter da seguire e che non potevano esimersi dal farlo rispettare. Col passare del tempo la situazione si faceva sempre più pesante fintanto, ultima risorsa, e dopo aver palesato la mia evidente indigenza, mi sono rivolto alla Guardia Giurata che era di servizio. Non so se per sensibilità personale o per la responsabilità dovuta al suo incarico di pubblico ufficiale e dopo aver ascoltato quanto da me esposto, mi accompagnava di persona dal medico legale il quale acconsentiva ad accogliermi ed aiutarmi e risolvere quella mia situazione.

Tutto questo da me raccontato, sottolineando la veridicità dell’accaduto, e che non conoscevo affatto la Guardia Giurata in servizio e che ora so che si chiama Fabio Ricciardi. Altresì ho voluto testimoniare che ancora oggi si possono incontrare persone capaci di superare con la loro sensibilità ed esperienza,  rendendo le soluzioni più semplici e rapide. In seguito  sentendomi  in dovere di ringraziare il sig. Ricciardi, sono ritornato nella sede della ASL  e per  riconoscenza morale e vivo ringraziamento espongo  la sua foto onorando anche la divisa che porta con dignità ed orgoglio.   Chiudendo, come si suol dire, non servono doti particolari per aiutare il prossimo ma sensibilità e coscienza.

Direttore Umberto Buzzoni