Importante accordo tra Donato rinati e Quarto Savona 15.

Con grande soddisfazione è stato siglato un protocollo d’intesa la mattina del 8/9/23 a Palermo dai presidenti delle associazioni Donatori Nati e Quarto Savona 15, rispettivamente Claudio Saltari e Tina Montinaro. Lo scopo? Quello di diffondere i valori di solidarietà, legalità e memoria attraverso la promozione, la formazione e la comunicazione. L’evento si è svolto nella nuova sede palermitana della Quarto Savona 15, immobile confiscato alla mafia. La data dell’ settembre non è casuale. Antonio Montinaro, marito di Tina, proprio l’8 avrebbe compiuto 61 anni se avesse perso al vita nella strage di Capaci insieme al giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e agli altri due poliziotti della scorta Vito Schifani e Rocco Dicillo.

Il ministro Piantedosi ha partecipato all’evento e le sue parole sono state: “Sono particolarmente contento di aver partecipato a questo evento denso di significato, si tratta di portare a compimento una missione che è quella di valorizzazione dei patrimoni sottratti alla mafia. Noi ci riprendiamo i proventi delle attività delittuose per metterle a disposizione della società e delle iniziative più nobili. Questo bene viene consegnato nelle mani dei migliori, ne sono sicuro. Tina saprà costruire qualcosa di molto importante qui”. Ricordiamo in questa sede come Donatori Nati rappresenta  l’Associazione donatori e volontari personale Polizia di Stato che ha come scopo quello di diffondere  la cultura della donazione del sangue tra i cittadini, soprattutto tra i giovani.

Direttore Umberto Buzzoni
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52 chili di droga sequestrati e due arresti a Roma.

I poliziotti del commissariato Lido di Roma hanno arrestato due persone per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta di una donna 27enne e di un uomo di 32 anni. L’arresto rientra nelle operazioni di lotta allo spaccio di droghe e ha permesso di individuare come sede di un importante traffico di stupefacenti un bed and breakfast. L’immobile veniva utilizzato dunque come punto di riferimento per il commercio di sostanze illegali. In particolare la donna viveva in questo B&B ed è stata filmata mentre, uscendo dall’abitazione, portava con sé una busta una busta in mano, avvicinarsi ad un’automobile e consegnarla ad un uomo che si è subito allontanato.

Le forze dell’ordine hanno fatto scattare un inseguimento della persona in auto mentre altri poliziotti in borghese hanno pedinato la donna.  Al termine delle operazioni sono stati rinvenuti 300 grammi di hashish all’interno dell’auto e gli è stato notificato anche  un foglio di via obbligatorio con divieto di tornare nel comune di Roma per due anni. La donna invece possedeva nella sua borsa più di 3mila euro assieme a due buste che contenevano circa 100 grammi di droga. Ovviamente i poliziotti si sono introdotti anche all’interno del B%B rinvenendo 51chili di sostanza stupefacente e 58mila euro in contanti.

Direttore Umberto Buzzoni
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Arrestati a Pescara due uomini per la truffa del nipote.

I poliziotti della questura di Pescara hanno messo in manette due uomini di 33 e 25 anni. I due sono stati fermati mentre stavano compiendo l’ennesima truffa ai danni degli anziani. Parliamo della ormai tristemente famosa truffa del nipote. Si inizia con una telefonata e si finisce con la vittima che perde migliaia di euro: la truffa del falso nipote è ormai conosciuta da tutti ma è ancora uno dei raggiri più utilizzati dai criminali. Gli uomini della polizia di Pescara avevano ricevuto diverse segnalazioni sulla presenza nel territorio di due malviventi che si stavano riempiendo le tasche e si sono messi al lavoro per rintracciare la coppia. Cosi i due sono stati bloccati mentre tentavano di fuggire con il bottino dopo un raggiro a due anziani di 89 e 92 anni.

Uno dei due truffatori si era presentato al telefono come il nipote che aveva guai con la giustizia, supplicando i nonni di dare tutto ciò che era in loro possesso per evitare che la loro figlia potesse finire in galera. I due poveri nonni hanno cosi messo insieme 5 mila euro (tra soldi e gioielli) e li hanno consegnati ai malviventi che non ancora appagati hanno chiesto il bancomat e il pin per poter prelevare altro denaro. I movimenti di sali e scendi dall’auto e alcuni atteggiamenti tipici in questo tipo di reato hanno fatto scattare l’intervento delle forze dell’ordine che hanno tentato una breve fuga. Il bottino è stato recuperato e riconsegnato. La polizia da sempre consiglia di non fidarsi di richieste di denaro e di contattare il 112 o il 113.

Direttore Umberto Buzzoni

La Polizia di Stato riceve la “Corona ferrea” dal comune di Monza.

Il comune di Monza, ha deciso di assegnare alla Polizia di Stato la “Corona Ferrea”. La motivazione è stata testualmente:” Per l’insostituibile ruolo e per la capillare presenza delle donne e degli uomini della Polizia di Stato al servizio della Nazione e del territorio della provincia di Monza e Brianza”. Tale riconoscimento viene attribuito con l’intento di ringraziare una istituzione in particolare che si sia distinta per le proprie azioni. Si tratta della prima volta che tale onorificenza viene attribuita ad una Forza di polizia.

Il premio è stato consegnato dal sindaco di Monza Paolo Pilotto e dal presidente della Provincia Luca Santambrogio nelle mani del capo della Polizia Vittorio Pisani. Il tutto di è svolto all’interno della splendida Villa Reale di Monza. Le parole del capo della Polizia Vittorio Pisani hanno elogiato:” tutti gli uomini e le donne della Polizia di Stato perché, se io sono qui stasera, a ricevere per conto della Polizia di Stato questo premio, è per il lavoro quotidiano che loro fanno e per l’apprezzamento che hanno riscosso. Il nostro compito è quello di offrire sicurezza, ma vi è sempre più necessità di una costruzione comune del concetto di sicurezza, che va individuata attraverso un percorso di partecipazione da parte di tutte le istituzioni”.

La “Corona ferrea” è sicuramente una delle icone della città di Monza (presente nello stemma della città dal 1816). La corona originale è conservata nella cappella Teodolinda del Duomo di Monza e rappresenta uno dei gioielli più importanti nella storia dell’occidente. Al suo interno infatti viene custodito uno dei chiodi utilizzati per la crocifissione di Gesù.

Direttore Umberto Buzzoni
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Il 03/09/1982 la strage di via Carini.

A Palermo oggi è stata ricordata la strage di via Carini. Il 3 settembre 1982 in via Isidoro Carini, il prefetto di Palermo e generale dei carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa assieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di scorta Domenico Russo di Santa Maria Capua Vetere (CE), persero la vita a causa di un attentato mafioso. Il generale uscì dalla sede della prefettura e si avvio con una Autobianchi A112 beige, guidata dalla moglie Emanuela Setti Carraro. I due avevano intenzione di  andare a cenare in un ristorante di Mondello ed erano seguiti da un’Alfetta portata dall’agente di scorta Domenico Russo. Il giorno dopo la morte in via Carini fu esposto un cartello scritto da un anonimo che recitava così:
«Qui è morta la speranza dei palermitani onesti.»

Il presidente del consiglio Meloni ha sostenuto che non indietreggerà mai di fronte alla mafia riconoscendo rispetto e ringraziamento per tutte le vittime di quello che lei stessa ha definito un cancro dell’Italia. Il presidente della repubblica ha sostenuto invece che : <<Tutta la società italiana deve sentirsi coinvolta: le istituzioni, le agenzie educative, il mondo delle associazioni». E ancora ha sottolineato che : <<Carlo Alberto Dalla Chiesa intuì le potenzialità dell’azione della Pubblica Amministrazione per contrastare, insieme all’azione della Magistratura e delle Forze di Polizia, le pretese criminali di controllo dei territori. Il suo esempio interpella oggi la coscienza civica e la responsabilità personale di coloro che ricoprono pubbliche funzioni, chiamati a costituire un efficace argine all’illegalità, alla corruzione e alle infiltrazioni criminali nel tessuto amministrativo ed economico.>>. Sul luogo della strage, il questore Leopoldo Laricchia ha deposto una corona in rappresentanza del capo della Polizia Vittorio Pisani.

Direttore Umberto Buzzoni
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Fermati 5 persone a Salerno. Stimato un bottino di circa 100.000 euro.

La squadra mobile di Salerno ha posto in stato di fermo 5 persone con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata a commettere reati contro il patrimonio e di ricettazione. Lo stato di fermo si è reso necessario per la convalida e l’eventuale emissione di misure cautelari. I malviventi avevano messo a segno diversi furti in alcune case sottraendo ai proprietari numerosi beni di lusso

I beni venivano rivenduti in banchi di pegni o compro oro della zona con l’aiuto di complici. Grazie all’attività di pedinamento e grazie all’utilizzo delle immagini delle videocamere di videosorveglianza le indagini sono state fruttuose e hanno portato all’individuazione dei 5 soggetti autori dei furti.

La banda si caratterizzava per l’utilizzo di uno schema d’azione ben preciso. Uno dei ladri si introduceva all’interno dello stabile fingendosi un inquilino e poi apriva la strada la partecipazione degli altri soggetti.  Le forze dell’ordine hanno stimato un bottino di circa 100.000 euro costituito da elettrodomestici, gioielli ma anche banconote. È importante sottolineare come i poliziotti abbiamo recuperato una parte del bottino.

Direttore Umberto Buzzoni

Arrestato noto latitante a Salerno.

La squadra mobile di Salerno ha catturato sabato scorso il latitante Confessore Vincenzo. Il malvivente di quarantacinque anni, rappresenta un elemento di vertice, col fratello Daniele del famigerato clan Fezza De Vivo di Pagani ( un clan camorristico molto potente che era stato già colpito duramente negli ultimi anni attraverso numerosi arresti). I poliziotti insieme ai carabinieri di Nocera Inferiore e dai finanzieri della compagnia di Cava de’ Tirreni, lo hanno fermato in un noto ristorante di Mergellina a Napoli. Le accuse sono numerose. Si va dall’ estorsione aggravata dal metodo e dalle finalità mafiose all’ associazione per delinquere di stampo mafioso e infine di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Si tratta di un uomo che era latitante dal 2 dicembre 2022. Ma sabato si era recato a cena con la moglie. Al termine della cena, mentre stava uscendo dal locale ha trovato gli agenti della Squadra mobile di Salerno, coordinati dal vicequestore Gianni Di Palma, che lo hanno fermato e arrestato. All’arresto il Confessore non ha posto alcuna resistenza. Il clan Fezza – De Vivo di Pagani ha notevolmente allargato il proprio raggio d’azione da quando si è alleato con con Rosario Giugliano, chiamato “o minorenn”, che rappresenta uno storico esponente della “Nuova Famiglia” di Carmine Alfieri.

Direttore Umberto Buzzoni
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Arresto a Malpensa per favoreggiamento dell’immigrazione irregolare.

Un cittadino del Mali (Stato dell’Africa nord-occidentale) è stato arrestato dalla Polizia di frontiera dell’aeroporto di Malpensa con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare. Come si è arrivati a questo arresto? Le forze dell’ordine svolgono in maniera assidua un’attività di controllo dei documenti sui passeggeri in arrivo in Italia al fine di limitare il rischio di immigrazione irregolare. All’interno di questo tipo di attività i poliziotti hanno evidenziato una anomalia nel flusso di immigrati provenienti dal Mali che possedevano dei documenti falsi o che comunque non possedevano documenti validi. E proprio queste persone, una volta atterrati in Italia richiedevano protezione internazionale. Come riporta il sito del ministero dell’interno: In Italia il diritto di asilo è garantito dall’art.10 comma 3 della Costituzione: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”

I passeggeri maliani utilizzavano spesso i dati di un uomo per imbarcarsi verso Milano. La fattispecie ha condotto gli agenti a tracciare un collegamento tra l’uomo e l’immigrazione irregolare. Il malvivente è stato rintracciato dell’Unità specializzata in falso documentale della Polizia di frontiera dopo una serrata attività di indagine. L’uomo stava partendo da Malpensa direzione Africa. I suoi bagagli sono stati verificati e all’interno sono stati trovati documenti di identità falsi, che appartenevano a soggetti già presenti del territorio dell’area Schengen.

Direttore Umberto Buzzoni
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La polizia di Novara arresta la banda dei furti in autostrada.

La polizia stradale di Novara ha fermato è arrestato la banda che metteva a segno dei colpi nelle aree di servizio autostradali. La banda era composta da quattro persone, due di sesso maschile e due di sesso femminile. Il modus operandi come abbiamo accennato prima era quello di agire all’interno degli esercizi dell’autostrada. Rubavano sfruttando la distrazione dei malcapitati. In uno dei loro furti avevano approfittato della pausa delle vittime che stavano consumando un pasto assieme alla loro famiglia. E proprio queste persone hanno allertato la polizia che si è messa subito a caccia dei malviventi. Grazie a diversi elementi le forze dell’ordine sono riuscite a rintracciare la banda a monitorare i loro movimenti.

L’auto utilizzata era una Cadillac. La macchina era noleggiata ed è stata seguita dalla polizia fino a quando i quattro sono stati fermati mentre stavano per imboccare l’autostrada A5 Torino-Aosta. Poco prima avevano messo a segno ben due furti in una profumeria e in un negozio di ottica. Gli uomini della polizia provvedevano ad identificare i malviventi e a sequestrare la merce appena rubata che consisteva in 12 paia di occhiali e 14 confezioni di profumo che rappresentavano un valore di oltre 5 mila euro.

Direttore Umberto Buzzoni
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Arrestati due uomini per l’omicidio di Modena.

Nel tardo pomeriggio di domenica scorsa c’è stato un violento omicidio nella città di Modena. Un uomo 30enne di origine nigeriana è stato colpito diverse volte all’altezza della gola, colpi che lo hanno portato alla morte all’ospedale Civile di Baggiovara nonostante medici siano intervenuti in maniera tempestiva. L’assassinio si è svolto in zona corso Vittorio Emanuele, a pochi passi da Palazzo Ducale e piazza Grande. Alcuni passanti hanno provato a fornire aiuto al giovane e hanno chiamato immediatamente i soccorsi.

Oggi sono stati arrestati due uomini nigeriani di 29 e 27 anni, regolari sul territorio nazionale che si presume abbiano colpito al collo il connazionale. Uno dei due, che come abbiamo già detto posseggono un regolare permesso di soggiorno, portava dietro ancora l‘arma del delitto che è ovviamente stata posta sotto sequestro dalle forze dell’ordine. La polizia si era messa subito sulle loro tracce grazie alle testimonianze dei passanti che avevano vanificato la loro fuga tra le vie del centro storico.

Ad aiutare i poliziotti della questura di Modena sono state le immagini delle telecamere di video sorveglianza installate nella zona dove è avvenuto il delitto (sia quelle private che quelle di proprietà del comune di Modena)  e come detto sulle parole dei testimoni. Hanno partecipato alle indagini la Questura di Modena, la Squadra Volante e la Squadra Mobile. Una volta messi insieme gli indizi necessari i due uomini sono stati identificati e fermati di lì a poco.

Direttore Umberto Buzzoni
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