Biella, fermato il responsabile dell´efferato omicidio del pensionato di Pralungo.

Dall’autopsia è emerso che le cause del decesso erano riconducibili a fratture multiple della scatola cranica, inferte con violenza con un corpo contundente. Venivano, inoltre, rilevate diverse fratture su entrambe la mani e segni da difesa sulle dita della vittima. Nel corso dell’attività info-investigativa della Squadra Mobile, era emerso che, in data 18settembre scorso, il 90enne aveva denunciato il furto del proprio bancomat, dal quale erano stati eseguiti dei prelievi a lui sconosciuti per un valore di circa 2.135 euro, nonché di monili in oro, capi di abbigliamento e documentazione privata. Dall’analisi della lista movimenti relativa al bancomat sottratto alla vittima, era emerso che, dopo il furto, erano stati eseguiti dei prelievi presso sportelli bancomat di Biella e di Genova, nonché vari acquisti sempre a Genova. I poliziotti, al fine di esperire accertamenti presso gli esercizi commerciali di quel capoluogo ove era stato utilizzato il bancomat sottratto all’uomo, hanno rilevato che erano stati acquistati capi di abbigliamento giovanili e alla moda, di cui si acquisivano fotografie, nonché prodotti per la cura della persona e un particolare profumo. Tramite la Banca dati della Polizia di Stato gli agenti hanno visionato la lista dei soggiornanti, individuando così l’indagato. Lo stesso, già noto per precedenti specifici in materia di reati contro il patrimonio, attualmente senza fissa dimora, aveva soggiornato a Genova in un albergo zona ove erano stati effettuati gli acquisti, Sulla base degli elementi raccolti, le indagini venivano indirizzate in via prioritaria nei confronti del 36enne il quale nella mattinata odierna, nel corso dell’esecuzione di ulteriore sopralluogo sulla scena del crimine, effettuato con l’ausilio del personale della Polizia Scientifica del Gabinetto interregionale di Torino e provinciale di Biella, veniva individuato dal personale operante, all’interno dell’abitazione dei defunti genitori, ormai disabitata, sita nelle immediate vicinanze dell’abitazione della vittima. Con il pretesto di chiedere informazioni, i poliziotti sono entrati all’interno dell’abitazione del 36enne notando tra i suoi effetti personali alcuni oggetti che corrispondevano alle fotografie di quelli acquistati a Genova con il bancomat sottratto al 90enne.
Inoltre, a seguito di un controllo degli effetti personali del 36enne venivano rinvenute all’interno di un zainetto, due chiavi visivamente compatibili con le serrature dell’abitazione della vittima, risultate poi tali a seguito di effettivo controllo. Nel corso della perquisizione venivano rinvenuti e sequestrati altri oggetti riconducibili all’abitazione della vittima e veniva riscontrata la presenza di tracce ematiche all’interno dell’abitazione. Tali riscontri lasciavano ragionevolmente supporre la responsabilità del 36enne non solo del furto ma anche dell’omicidio pertanto, lo stesso, messo di fronte all’inconfutabilità degli elementi raccolti a suo carico, ammetteva di essere l’autore di entrambi i reati, accompagnando gli operatori sul luogo ove si era disfatto dell’arma del delitto, un piede di porco, e degli indumenti indossati al momento dell’omicidio, che venivano rinvenuti e sequestrati. Il fermato confessava di essere l’autore dell’omicidio, nel corso di un ulteriore tentativo di furto all’interno dell’abitazione dell’anziano il quale, svegliato dai rumori, si accorgeva della presenza del ladro, che pertanto, lo colpiva ripetutamente alla testa con un piede di porco, per poi darsi alla fuga.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
Foto Polizia di Stato

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

I commenti sono chiusi