Incidenti gravi verificatisi in Italia ed all’estero, la giovane età dei trasportati e la tendenza delle gite a concentrarsi in specifici periodi dell’anno, avevano dato il via a “Gite scolastiche in Sicurezza”, una iniziativa della Polizia di Stato, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, per rendere più sicuro il trasporto scolastico in occasione delle gite e dei viaggi d’istruzione.
E a quasi un anno dal progetto i dati confermano la bontà dell’iniziativa; La Polizia stradale, dal 16 febbraio 2016 al 31 agosto 2016 ha messo in strada 8.419 pattuglie e ha controllato 12.594 autobus di cui 8.441 su richiesta delle scuole, e 2.149 di questi presentavano irregolarità.
Le irregolarità più frequenti hanno riguardato pneumatici lisci, cinture di sicurezza non funzionanti, fari guasti, specchi retrovisori danneggiati, estintori inefficienti, uscite di sicurezza non agibili.
Sono invece più di 600 le violazioni accertate relative alla guida senza patente, all’omessa revisione, all’eccesso di velocità, al mancato rispetto dei tempi di guida e di riposo e alla mancanza della copertura assicurativa.
Oltre ai controlli della Polizia stradale, nel progetto è stato sviluppato anche un vademecum attraverso il quale sono state fornite informazioni alle scuole per l’organizzazione in sicurezza delle gite, in modo da poter valutare le imprese di trasporto, l’idoneità del conducente e le condizioni generali dei veicoli; si esortano inoltre i dirigenti scolastici, data la particolare dimensione tecnica e giuridica della materia, a richiedere la collaborazione e l’intervento degli uffici della Polizia stradale territorialmente competenti, ogni qualvolta ritenuto opportuno.
Il vademecum realizzato dalla Polizia stradale evidenzia ad esempio le responsabilità del conducente che deve mantenere, per tutta la durata del viaggio, un comportamento rispettoso delle norme e che non esponga a rischi le persone trasportate e invita gli insegnanti a segnalare agli organi di Polizia, eventuali comportamenti scorretti del conducente dei quali dovessero avere testimonianza diretta (come ad esempio parlare al cellulare, ascoltare musica con auricolari, bere alcolici ecc.).
fonte e foto polizia di stato