Letta: «Immigrazione, dall’Italia un intervento responsabile, ma il problema è della Ue»

migrantida Corriere.it

«Abbiamo parlato finora di un’Europa senz’anima. Il consiglio Europeo sarà l’occasione per parlare di un’Europa diversa». Così il presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, nel corso del suo intervento in aula alla Camera in vista del Consiglio europeo di Bruxelles del 24 e 25 ottobre 2013. Il premier ha auspicato che l’Unione europea si muova già dal consiglio di giovedì e venerdì per affrontare il tema immigrazione. «Mi auguro che seguano atti immediati, l’impegno italiano sarà tutto in questo senso», ha detto il premier in Aula alla Camera.

«CONVERGENZA» – E un primo «atto immediato» è la risposta che la Commissione Ue recapita a Letta: «Il piano appena presentato dal premier italiano al Parlamento, che indica la strategia sull’immigrazione da presentare al vertice Ue, converge con le priorità già annunciate dalla Commissione», ha detto il portavoce del commissario agli affari interni Cecilia Malmstrom.

NIENTE COMPROMESSI AL RIBASSO – «A Bruxelles non accetteremo compromessi al ribasso», aveva avvertito il premier. E ancora: l’Italia è intervenuta «senza ulteriori indugi» nel Mediterraneo con il pattugliamento. «Si è assunta fino in fondo la sua responsabilità così come deve fare un grande paese europeo. Ma quello dell’immigrazione rimane un «problema europeo, perché la Sicilia «non è la periferia dell’Italia ma l’avamposto dell’Unione europea» .

Il premier LettaIl premier Letta

NESSUNA ESITAZIONE – «I fatti che avvengono nel Mediterraneo – ha aggiunto Letta – non ammettono esitazioni e indugi. Porteremo al consiglio la testimonianza diretta, spaventosa di quel che accade con un pensiero netto: nessuno si illuda che queste tragedie siano occasionali o destinate a terminare con l’arrivo del cattivo tempo. Sono l’epilogo di una fuga di massa. La conseguenza incerta, e per certi versi tradita, della primavera araba. La campana suona per tutti: per l’Europa unita e per ciascuno degli stati membri», dice Letta che annuncia la richiesta all’Ue di «quattro impegni precisi» a partire dal «riconoscimento che la questione di Lampedusa è questione europea. L’Europa deve fare di più nello spirito dell’articolo 80 del Trattato».

«LA UE INCAPACE DI ESERCITARE SOLIDARIETÀ» -«In questa Aula abbiamo parlato più volte negli ultimi mesi di un’Europa che non basta, presa nelle proprie contraddizioni, che ha smarrito la sua anima in balia di discussioni interminabili» ha aggiunto Letta – per il quale la l’Ue «la parola solidarietà ce l’ha scritta nei trattati ma poi non riesce a esercitarla quando un Paese e in difficoltà». Quanto all’emergenza immigrazione, è il monito di Letta, l’Ue «per la sua storia e per le sue più nobili ragioni fondative non può stare a guardare. Se lo fa muore, insieme a centinaia di uomini, donne e bambini».

«POLITICHE INADEGUATE» – «Le politiche comuni di asilo e migratorie sono adeguate? Credo di no – ha concluso Letta – Come migliorarle è l’imperativo centrale e urgente e farà parte del semestre italiano e prima di quello greco».

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